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23 Novembre 2025 - 11:48
Gran Ballo della Venaria Reale: quando l’eleganza diventa impegno contro la violenza di genere
La XXIX edizione del Gran Ballo della Venaria Reale ha riportato nella Galleria di Diana non solo l’eleganza dei grandi eventi, ma soprattutto un messaggio civile che pesa più dei lampadari e delle sete: la lotta alla violenza di genere, sostenuta da chi ha scelto di esserci non per moda ma per responsabilità. Una serata sontuosa, certo, ma attraversata da un obiettivo chiaro: trasformare il rito del ballo in un gesto collettivo di impegno.
I fondi raccolti sono stati destinati al Progetto Alice Onlus, che da anni entra nelle scuole per spiegare ciò che troppo spesso gli adulti evitano: riconoscere, prevenire e contrastare la violenza contro le donne. Un lavoro paziente, fatto di parole dette bene e ascoltate meglio, che ha bisogno di risorse per diventare cultura stabile e non emergenza stagionale.
Il cuore simbolico della serata è arrivato con l’ingresso delle 29 giovani donne, italiane e internazionali, che hanno sfilato in abiti bianchi realizzati su misura dalla Maison Borgese. Ogni vestito, ogni gesto, accompagnato da quelle scarpette rosse che parlano da sole: la memoria delle vittime e la volontà di non restare fermi. Accanto a loro gli Aspiranti Guardiamarina della 3ª Classe del corso Okeanos dell’Accademia Navale di Livorno: alta uniforme, postura impeccabile, una presenza che ricorda che il contrasto alla violenza riguarda l’intera comunità, civile e militare.
Il parterre degli ospiti ha portato con sé il mondo della moda e della creatività. A partire da Francesco Scognamiglio, designer che ha vestito Madonna e Carolina di Monaco, fino al CEO di Flowers Couture, Mantas, fiorista ufficiale di Yves Saint Laurent. Volti diversi accomunati da un’idea molto semplice: la bellezza, da sola, non basta più.
Nel corso della serata è stato consegnato anche il Premio Costanzo 2025, dedicato al Generale Delio Costanzo, co-fondatore del progetto Vienna sul Lago. Un riconoscimento che va a chi, nel proprio ambito, ha reso un servizio concreto al Paese. Quest’anno il premio è andato a Carlotta Gilli, campionessa paralimpica che da tempo è molto più di un medagliere vivente. Le sue vittorie – ori, argenti, bronzi, record mondiali – raccontano un talento straordinario, ma soprattutto una resilienza feroce, capace di trasformare la fatica in possibilità. Il suo impegno per l’inclusione e la diversità è la parte invisibile ma più pesante della sua carriera: una testimonianza che ricorda, a chi vuole ascoltare, che i limiti spesso li mettono gli altri, non la vita.
Il Gran Ballo si è chiuso così, tra luci, musiche e applausi. Ma il segno lasciato dalla serata continuerà altrove: nelle scuole in cui Progetto Alice tornerà a lavorare, negli occhi delle giovani protagoniste, nei gesti di chi ha capito che la cultura non è intrattenimento, ma difesa quotidiana contro l’indifferenza.
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