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06 Novembre 2025 - 21:48
Dalla collina torinese al Giappone: CamminAutismo guarda verso est per il 2027 (immagine di repertorio)
Dopo Santiago de Compostela e il Cammino del Cuore, CamminAutismo è pronta a una nuova sfida. Questa volta il viaggio guarda a Oriente: nel 2027 l’associazione approderà in Giappone, per percorrere il leggendario Cammino degli 88 Templi di Shikoku, un itinerario di circa 1.200 chilometri che attraversa quattro prefetture e unisce natura, spiritualità e incontro. Un passo simbolico e reale allo stesso tempo, che porta un progetto di inclusione e partecipazione oltre i confini europei, là dove il cammino diventa incontro tra culture e persone.
Il percorso scelto da CamminAutismo, associazione con sede a San Mauro Torinese ma ormai conosciuta in tutto il Piemonte, è uno dei pellegrinaggi più antichi del mondo, legato alla figura del monaco Kōbō Daishi, fondatore del buddhismo Shingon. Si snoda attraverso villaggi rurali, montagne, coste e foreste, toccando 88 templi disseminati sull’isola di Shikoku, nel sud del Giappone. Un’esperienza che non sarà soltanto fisica, ma interiore: come spiega il motto del progetto, “un passo dopo l’altro, nel mondo e dentro di noi”. L’obiettivo, ancora una volta, è creare un contesto in cui ragazzi autistici, famiglie, educatori e volontari possano vivere insieme un’esperienza di autonomia, scoperta e relazione.
L’annuncio è arrivato nei giorni scorsi con la presentazione ufficiale del progetto “CamminAutismo 2027 – Giappone”, che rappresenta la terza tappa di un percorso partito anni fa con l’intuizione di portare i ragazzi affetti da autismo in contesti aperti, reali, dove il contatto con la natura e con l’altro diventa parte del lavoro educativo. Dopo i cammini italiani e quello di Santiago, centinaia di ragazzi hanno partecipato alle edizioni passate, scoprendo che l’autonomia può crescere un passo alla volta, nella fatica e nella bellezza condivisa.

Il nuovo viaggio nasce da una visione: non parlare di inclusione, ma praticarla. CamminAutismo ha costruito negli anni un metodo che combina educazione esperienziale, cammino e formazione. Le precedenti esperienze in Spagna e in Italia hanno dimostrato che vivere il cammino aiuta a migliorare l’autostima, la gestione delle emozioni, la comunicazione e la fiducia reciproca. In Giappone, tutto questo troverà un nuovo respiro, in un Paese dove il senso del pellegrinaggio si intreccia con il ritmo della meditazione e la cura dei gesti quotidiani.
Il Cammino di Shikoku, conosciuto come “Henro”, è un anello sacro di 88 templi che ogni anno migliaia di persone percorrono a piedi indossando il tradizionale cappello di paglia e portando con sé un bastone che simboleggia la presenza spirituale del monaco Kukai. Lungo le strade dell’isola, i viandanti incontrano accoglienza e ospitalità. Ed è proprio questo spirito che CamminAutismo vuole condividere con i suoi partecipanti: un cammino collettivo in cui ognuno possa sentirsi parte, valorizzato, riconosciuto.
La scelta del Giappone rappresenta una svolta simbolica e culturale per l’associazione, nata per promuovere autonomia e consapevolezza nelle persone con autismo attraverso esperienze concrete, viaggi, attività sportive e relazionali. Portare il progetto in Asia significa ampliare la visione dell’inclusione: da dimensione locale a esperienza globale, in un mondo sempre più interconnesso, dove l’accessibilità e il rispetto delle differenze diventano linguaggio universale.
Il cammino sarà anche occasione di dialogo interculturale e di valorizzazione delle diversità. Un messaggio che CamminAutismo porta avanti da anni, con iniziative che hanno coinvolto decine di scuole, enti locali e associazioni, costruendo una rete di solidarietà e collaborazione che oggi guarda lontano, fino all’Estremo Oriente.
“Dal cuore dell’Europa al cuore del Giappone”, recita lo slogan ufficiale del progetto. Un filo ideale che lega Santiago a Shikoku, due cammini spirituali e umani, due mondi che si incontrano nella stessa idea di movimento, silenzio, ascolto e crescita. Per i ragazzi che parteciperanno, il viaggio sarà una sfida e una conquista: scoprire che la vera meta non è la destinazione, ma la strada che si percorre insieme.
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