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Verso l’ospedale unico nel Vco: sospesa la delibera per Verbania e Domodossola

La Regione Piemonte avvia una nuova fase di confronto sul futuro della sanità nel Verbano Cusio Ossola

Verso l’ospedale unico nel Vco: sospesa la delibera per Verbania e Domodossola

Verso l’ospedale unico nel Vco: sospesa la delibera per Verbania e Domodossola

Si riapre la partita sul futuro sanitario del Verbano Cusio Ossola. La commissione Sanità del Consiglio regionale, presieduta da Luigi Icardi, ha approvato all’unanimità la sospensione della delibera del 2023 relativa alla ristrutturazione degli ospedali di Verbania e Domodossola. La decisione segna un cambio di rotta deciso: l’obiettivo è avviare un confronto con il territorio per superare la logica del doppio presidio e arrivare alla realizzazione di un ospedale unico provinciale, in linea con le prescrizioni del Ministero della Salute.

La sospensione resterà in vigore fino all’esito degli studi comparativi che dovranno valutare la soluzione più adatta dal punto di vista sanitario, logistico ed economico, e comunque per un periodo massimo di un anno.

«Dal Ministero — ha sottolineato l’assessore alla Sanità Federico Riboldi — ci arriva un’indicazione chiara: non è possibile mantenere due Dea di primo livello nella stessa provincia. Di fronte a questo scenario abbiamo scelto di avviare il percorso per la costruzione di un nuovo ospedale che risponda a standard moderni, energeticamente sostenibile, attrattivo per i professionisti e accogliente per i pazienti».

Un ospedale unico, dunque, in grado di colmare un ritardo che la Regione definisce “strutturale”. «La nuova struttura — ha aggiunto Riboldi — permetterà al Vco di non restare l’unica provincia piemontese priva di un ospedale di nuova generazione».

La scelta ha raccolto ampio consenso politico in Commissione, pur con sfumature diverse. La capogruppo del Movimento 5 Stelle, Sarah Disabato, ha espresso soddisfazione per il ritorno all’ipotesi di un presidio unico, ma ha anche sottolineato come «questa inversione di rotta arrivi tardi» e rischi di generare costi aggiuntivi: «Se avessimo remato tutti nella stessa direzione sei anni fa, oggi avremmo già un progetto avanzato».

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Sulla stessa linea anche Vittoria Nallo (SUE), che ha parlato di «cambio di rotta positivo dopo troppi rinvii». Secondo la consigliera, «un ospedale nuovo e baricentrico è l’unica scelta possibile per garantire qualità e sicurezza».

Il presidente Icardi ha precisato che la delibera non cancella la precedente programmazione, ma ne sospende l’efficacia per consentire all’assessorato di valutare con calma le nuove ipotesi.

La questione del futuro ospedaliero del Vco è da anni terreno di scontro politico e istituzionale. Il precedente progetto prevedeva la ristrutturazione e il potenziamento dei due ospedali di Verbania e Domodossola, una soluzione che avrebbe dovuto salvaguardare entrambi i territori ma che si è rivelata di difficile attuazione sul piano tecnico, logistico e soprattutto finanziario.

La posizione del Ministero, oggi, chiude ogni margine di ambiguità: due ospedali di primo livello non possono coesistere nella stessa provincia. L’unica strada percorribile resta quella dell’ospedale unico, una struttura moderna e sostenibile in grado di concentrare le specialità, ridurre la dispersione di risorse e migliorare la qualità dell’assistenza.

Resta aperto il nodo principale: la localizzazione. Negli anni si sono alternati progetti e proposte — da Ornavasso a Piedimulera, passando per Gravellona Toce — senza mai raggiungere una sintesi condivisa. La nuova fase di studio dovrà individuare un’area “baricentrica”, accessibile e servita dalle principali arterie viarie, capace di rappresentare l’intero territorio provinciale.

Dal punto di vista politico, la sospensione rappresenta un atto di pragmatismo: la Giunta regionale, dopo mesi di tensioni, sceglie di ripartire da zero, con la consapevolezza che qualsiasi decisione dovrà tenere conto della sostenibilità economica e delle indicazioni ministeriali.

Sul piano sanitario, l’ospedale unico consentirebbe di ottimizzare le risorse mediche, ridurre le carenze di personale e potenziare i reparti ad alta specializzazione. Il progetto, se approvato, si inserirà nel quadro più ampio del Piano di riordino ospedaliero piemontese, che mira a concentrare i servizi in strutture più moderne e funzionali.

Dopo anni di rinvii, il Verbano Cusio Ossola si trova così a un bivio. La sospensione della delibera non è una chiusura, ma un atto di realismo amministrativo: un modo per fermarsi, valutare e ripartire con una visione comune.

Il futuro della sanità provinciale passa ora da un tavolo tecnico e da un confronto serrato con i Comuni, le associazioni, i medici e i cittadini. Solo allora si potrà capire se la lunga attesa per l’ospedale unico sarà finalmente ripagata da un progetto concreto, o se il Vco continuerà a restare in bilico tra due ospedali da ristrutturare e un sogno ancora da costruire.

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