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17 Settembre 2025 - 19:12
Bilancio in difficoltà a San Mauro: entrate da multe in calo e ipotesi mutuo comunale (immagine di repertorio)
Un bilancio in affanno, con meno aiuti statali, entrate più deboli dal Codice della Strada e la prospettiva concreta di dover ricorrere a un nuovo mutuo per non far saltare i conti. È questa la fotografia che emerge dal documento “Indirizzi per la predisposizione del bilancio 2026–2028”, pubblicato nei giorni scorsi sull’albo pretorio del Comune di San Mauro Torinese.
La Giunta ha registrato quello che definisce «il momentaneo e straordinario arresto del trend di crescita delle entrate da sanzioni CdS a decorrere dall’anno 2025». Dopo anni di impennate negli incassi dalle multe, che nel 2024 avevano toccato quota 1,62 milioni di euro (+35% rispetto al 2021), nel 2025 la curva si è fermata. Una flessione che pesa, perché dimostra quanto le sanzioni stradali fossero diventate una voce strutturale del bilancio comunale, utile a coprire manutenzioni e spese correnti.
Allo stesso tempo, i costi dei servizi continuano a crescere, complice l’inflazione. Per tenere in equilibrio i conti, la Giunta ha inserito negli indirizzi l’orientamento ad accendere un mutuo da 1,5 milioni di euro, compatibile con la capacità di indebitamento dell’ente. Una scelta che non è ancora tradotta in atti concreti, ma che rappresenta già oggi una delle leve su cui l’amministrazione potrebbe contare.
Il documento politico traccia comunque alcuni paletti: i servizi erogati devono essere mantenuti, seppur con possibili “razionalizzazioni” e tagli alle spese meno utilizzate; viene confermata la volontà di garantire il trasporto scolastico almeno fino a fine mandato; e si chiede agli uffici la massima attenzione nella previsione delle entrate, dalle sanzioni agli oneri di urbanizzazione, dai canoni ai proventi cimiteriali, passando per mensa scolastica e gestione del patrimonio comunale.
Un segnale chiaro arriva anche sul fronte della riscossione: il Comune punta a proseguire con la gestione “in house” e a ridurre i tempi di trasferimento alla coattiva, in particolare per quanto riguarda le multe. Tradotto: bisogna recuperare più rapidamente chi non paga.
Sul fronte della mobilità, la vicenda dei T-red resta centrale. La scelta di spostare il semaforo intelligente dalla postazione di via Casale/via Costituzione al crocevia di Sambuy (via Mezzaluna/via Rivodora/SP590) era stata giustificata con il calo delle infrazioni nel punto originario. Ma la coincidenza con il calo degli incassi dalle multe e la necessità di stabilizzare le entrate ha sollevato più di un dubbio: decisione di sicurezza o anche di bilancio?
Immagine di repertorio
A complicare ulteriormente il quadro è arrivata a settembre la denuncia dell’associazione Globoconsumatori, che ha ricordato come i T-red, per funzionare in autonomia, debbano essere omologati e non semplicemente approvati dal Ministero dell’Interno. La Cassazione (ordinanza n. 21894/2024) ha chiarito che senza omologazione i dispositivi devono essere presidiati dalla Polizia Locale con contestazione immediata. In caso contrario, le multe rischiano di diventare oggetto di ricorsi, con conseguente perdita di introiti e aumento del contenzioso.
In questo scenario, l’ipotesi del mutuo diventa ancora più concreta. Già nel dicembre 2024, l’assessore al bilancio Matteo Fogli aveva aperto alla possibilità di chiedere un prestito a Cassa Depositi e Prestiti, con un tasso intorno al 3,8%. L’idea era – ed è tuttora – di avere una riserva di liquidità per coprire manutenzioni straordinarie e altri interventi non rinviabili. La maggioranza lo difende come strumento per non tagliare i servizi fondamentali, mentre l’opposizione lo considera una nuova ipoteca sulle spalle dei cittadini, già gravati da mutui pregressi e da un sistema di riscossione che poggia troppo sulle contravvenzioni.
Il dibattito in Consiglio comunale è stato acceso: se da un lato il centro-sinistra ha mostrato compattezza, dall’altro non sono mancate tensioni interne e critiche dure da parte delle minoranze. Il consigliere Marco Bongiovanni ha ricordato che San Mauro sta ancora pagando i mutui del passato e che indebitarsi ulteriormente rischia di frenare lo sviluppo futuro. Ancora più netto il consigliere Roberto Olivero, che ha definito il bilancio un «grido di onestà intellettuale, ma anche segno di immobilismo amministrativo».
San Mauro entrerà dunque nel 2026 con un bilancio da ricostruire pezzo per pezzo, tra entrate instabili e costi crescenti. I prossimi mesi diranno se la Giunta sceglierà davvero la strada del mutuo, con l’inevitabile dibattito su opportunità e rischi, o se tenterà di stringere ulteriormente la cinghia, puntando solo su recuperi e razionalizzazioni.
Quel che è certo è che ogni scelta avrà un impatto diretto sulla vita quotidiana dei cittadini: dai servizi scolastici alle manutenzioni stradali, dalle tariffe ai tempi di attesa per gli interventi. Tutto da mantenere, ma da "razionalizzare" (leggasi: "tagliare"). Il bilancio quindi, al di là delle tabelle e dei numeri, resta soprattutto una questione politica.
Matteo Fogli, assessore al bilancio
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