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Canavese, due uffici postali riaperti dopo i lavori del progetto Polis

A Favria e Montalto Dora nuovi spazi e servizi digitali per i cittadini

Canavese, due uffici postali riaperti

Canavese, due uffici postali riaperti dopo i lavori del progetto Polis

Sono tornati operativi gli uffici postali di Favria e Montalto Dora, nel Torinese, dopo gli interventi di ristrutturazione previsti dal progetto “Polis – Casa dei Servizi Digitali”, il programma nazionale di Poste Italiane che punta a rilanciare i piccoli Comuni e rafforzare il legame con il territorio.

Le sedi, chiuse nei mesi scorsi per consentire i lavori, hanno riaperto completamente rinnovate. Oltre al rifacimento della pavimentazione, alla tinteggiatura, agli arredi moderni e alle nuove postazioni ergonomiche, oggi possono accogliere i cittadini non solo per le attività tradizionali – spedizioni, servizi finanziari, assicurativi ed energia – ma anche per pratiche legate alla Pubblica Amministrazione.

Nei due uffici sono infatti già disponibili i principali servizi INPS, come il cedolino della pensione, la certificazione unica e il modello OBIS M, che riassume i dati informativi relativi all’assegno pensionistico. Una novità significativa per centri abitati con meno di 15mila residenti, dove spesso la burocrazia rappresenta un ostacolo difficile da superare.

L’orario resta quello consueto: dal lunedì al venerdì dalle 8.20 alle 13.45 e il sabato fino alle 12.45. Una scelta che ribadisce la volontà di Poste di non ridurre la presenza nei territori, ma anzi di rafforzare la capillarità, andando controcorrente rispetto alla tendenza alla chiusura di molti sportelli pubblici e privati nelle aree periferiche.

Il progetto Polis, avviato dopo il via libera della Commissione Europea nell’ottobre 2022, ha già interessato 4.870 uffici postali in tutta Italia e proseguirà fino al 2026, quando saranno 7.000 le sedi completamente trasformate in poli di servizi digitali di prossimità.

Un percorso che, nelle intenzioni di Poste Italiane, vuole contribuire alla coesione economica, sociale e territoriale, evitando l’isolamento dei piccoli Comuni e offrendo ai cittadini un punto di riferimento unico per pratiche quotidiane e servizi essenziali.

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