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21 Agosto 2025 - 10:40
Rifiuti abbandonati nelle borgate di Giaveno, individuati e multati i responsabili
Nel 2025, in un Paese che parla ossessivamente di transizione ecologica, ci sono ancora cittadini che scambiano boschi e borgate per pattumiere personali. È successo a Giaveno, nelle frazioni Ughettera e Loiri, dove l’ennesimo episodio di inciviltà rischiava di passare sotto silenzio se non fosse stato per l’intervento rapido della Polizia locale. Due persone, una residente a Torino e l’altra proveniente da una frazione vicina, sono state individuate in pochi giorni e sanzionate pesantemente. Non grazie a un miracolo, ma a un lavoro certosino delle pattuglie che hanno ricostruito i conferimenti illegali a partire dalla denuncia arrivata martedì 19 agosto.
Il paradosso è evidente: mentre esiste un ecocentro comunale gratuito, aperto e a disposizione di chiunque, c’è ancora chi preferisce caricare i rifiuti in auto e scaricarli nelle aree verdi. Non una svista, ma un gesto deliberato che grida contro la logica, il buon senso e il minimo rispetto per la collettività.
La risposta del Comune, almeno questa volta, è stata decisa. L’irrigidimento del regolamento comunale ha fatto sì che le multe fossero triplicate, trasformando l’inciviltà in un conto salatissimo da pagare. Una scelta voluta dall’amministrazione guidata da Stefano Olocco, che non ha esitato a ribadire: la via legale c’è, è gratuita e funziona, quindi chi continua a sporcare il territorio lo fa solo per menefreghismo.
Il sindaco ha ringraziato tanto la Polizia locale, guidata dal comandante Franchino, quanto il consigliere d’opposizione Mauro Moretta, che aveva segnalato per primo l’episodio. Una collaborazione trasversale che dimostra come, quando c’è la volontà, l’interesse collettivo può davvero prevalere sulle beghe politiche. Ma la domanda resta: davvero servono multe da capogiro per ricordare ai cittadini che il territorio non è una discarica?
Le borgate di Giaveno non sono, e non devono diventare, una terra di nessuno. Lo ha dimostrato questa operazione, che manda un messaggio inequivocabile ai furbetti dei rifiuti: non ci sarà più tolleranza. Non solo controlli, ma anche una vigilanza diffusa che passa dai cittadini, i primi a pagare in termini di decoro e qualità della vita quando i boschi si trasformano in depositi di immondizia.
Alla fine, il problema non è soltanto ambientale ma culturale. Perché un territorio può essere protetto da regole, telecamere e pattuglie, ma senza una dignità civica diffusa resterà sempre in balìa di chi, per pigrizia o disprezzo, continua a ignorare la strada più semplice: portare i propri rifiuti dove è previsto. Gratis, legalmente e senza deturpare il paesaggio.
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