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08 Agosto 2025 - 13:55
Una delle vittime: Luigi Di Sarno, 52 anni
La festa si è trasformata in tragedia a Monserrato, in Sardegna, dove durante la Fiesta Latina otto persone sono rimaste gravemente intossicate dopo aver consumato guacamole contaminato, preparato con polpa di avocado importata dal Perù. Tra loro, una 38enne è deceduta nelle scorse ore per improvvise complicazioni sopraggiunte dopo il ricovero. Le sue condizioni, inizialmente stabili, sono peggiorate rapidamente. Un bambino di 11 anni lotta ancora tra la vita e la morte, mentre una 14enne e una 62enne restano in condizioni stazionarie.
Il secondo focolaio è esploso a Diamante, in Calabria: Luigi Di Sarno, 52 anni, ha perso la vita dopo aver mangiato un panino con salsiccia e broccoli acquistato da un food truck sul lungomare. Anche qui sono state colpite altre nove persone, ricoverate con sintomi compatibili con il botulismo.
Le Procure di Cagliari e Cosenza hanno aperto fascicoli per omicidio colposo e commercio di alimenti nocivi. Il Ministero della Salute ha avviato un’indagine nazionale e disposto il ritiro precauzionale di due lotti di Polpa di Avocado Metro Chef. Sequestrati anche i broccoli sospettati di aver provocato l’intossicazione in provincia di Cosenza.
COS’È IL BOTULISMO E COME SI SVILUPPA
Il Clostridium botulinum è un batterio anaerobico – cresce cioè in assenza di ossigeno – presente nel terreno, nell’acqua e negli ambienti naturali. Produce una tossina potentissima che può provocare paralisi muscolare progressiva, colpendo vista, parola, deglutizione e, nei casi più gravi, la respirazione.
Scoperto nel 1897 dal microbiologo Emile van Ermengem dopo un focolaio in Belgio legato al consumo di salsicce fatte in casa, il microrganismo deve il suo nome al termine latino botulus (salsiccia). In Italia, però, la maggior parte dei casi è legata a conserve vegetali.
Le spore sono resistentissime: sopravvivono per decenni e non vengono eliminate con la semplice bollitura. Il loro sviluppo è favorito da ambienti privi di ossigeno, poco acidi e ricchi d’acqua, condizioni tipiche di molte conserve sott’olio preparate in casa.
PRODOTTI PIÙ A RISCHIO
Le conserve vegetali in olio e in acqua sono responsabili di circa il 73% dei casi di botulismo in Italia. Seguono quelle di carne (15,6%) e di pesce, in particolare il tonno (9,1%). Particolarmente insidioso l’olio aromatizzato al peperoncino preparato in casa: la superficie del peperoncino può ospitare spore che, in assenza di ossigeno, sviluppano tossine.
COME PREVENIRE
Per ridurre i rischi:
Scottare le verdure in acqua e aceto 1:1 prima della conservazione.
Usare salamoie con almeno il 15% di sale e acidità superiore al 5,5%.
Bollire i vasetti pieni per almeno 20 minuti (non elimina le spore).
Conservare in frigo dopo l’apertura e curare l’igiene in ogni fase.
Evitare conserve casalinghe di carne e pesce senza strumenti industriali di sterilizzazione.
COME RICONOSCERE LA CONTAMINAZIONE
Il botulismo non altera gusto, odore o aspetto del cibo. In alcuni casi si notano gonfiore del barattolo, odori anomali, separazione dell’olio o bolle sospette: in presenza di questi segnali, mai assaggiare, ma gettare via subito.
SINTOMI E TRATTAMENTO
I sintomi compaiono tra le 18 e le 36 ore: visione doppia, pupille dilatate, difficoltà a parlare, deglutire e respirare, secchezza delle fauci, stipsi, ritenzione urinaria. Nei casi gravi può subentrare insufficienza respiratoria.
La cura richiede antitossina, carbone attivo, supporto respiratorio e, nei casi estremi, ventilazione meccanica. La guarigione può richiedere mesi.
I NUMERI IN ITALIA
Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, dal 1986 al 2023 in Italia sono stati segnalati 697 casi sospetti di botulismo alimentare, di cui 452 confermati. Il Sud è l’area più colpita, complice la diffusione delle conserve fatte in casa.
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