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Sara Curtis orgoglio italiano (e piemontese): a 18 anni conquista la finale mondiale nei 100 stile libero

La campionessa piemontese abbatte ogni record: crono da fuoriclasse, grinta da veterana e un presente già leggendario

Sara Curtis orgoglio italiano

Sara Curtis orgoglio italiano (e piemontese): a 18 anni conquista la finale mondiale nei 100 stile libero

Sara Curtis ha fatto quello che nessuna italiana prima di lei era mai riuscita a fare. Nei 100 metri stile libero, gara regina della velocità in vasca lunga, ha conquistato un posto in finale ai Mondiali di Singapore, piazzandosi tra le otto nuotatrici più forti al mondo. E lo ha fatto a soli 18 anni, nuotando con la sicurezza e la maturità di un’atleta già affermata, ma con l’energia tipica di chi sa di avere ancora tutto davanti. In semifinale ha chiuso con un tempo di 53″39, settimo crono complessivo e corsia 1 nella finale di venerdì 1° agosto. Nessuna italiana ci era mai arrivata.

Non si tratta solo di un risultato sportivo. Quello di Sara è un traguardo storico, il segno di una svolta generazionale per il nuoto femminile azzurro. Una ragazza che arriva da Savigliano, in provincia di Cuneo, che si è formata nel Centro Sportivo Roero, guidata dal tecnico Thomas Maggiora, e che in pochi anni è passata dal circuito giovanile alle vette della velocità mondiale.

Nata il 19 agosto 2006, da padre italiano e madre nigeriana, ha iniziato a nuotare da bambina. In acqua, Sara ha trovato subito il suo linguaggio: stile pulito, potenza controllata, resistenza mentale. Il suo talento è esploso negli ultimi due anni, quando ha dominato gli Europei giovanili, portato a casa argenti mondiali junior, e poi si è consacrata ai Campionati Assoluti di Riccione 2025 dove ha stampato un 53″01 nei 100 sl, abbattendo lo storico record italiano di Federica Pellegrini, che resisteva dal 2016.

Curtis non si è fermata. Nei 50 stile libero ha segnato un clamoroso 24″43, quinto tempo mondiale stagionale e nuovo record italiano. E poi ancora imprese nelle staffette, come la 4x100 stile ai Mondiali, dove ha trascinato le compagne a un record nazionale in 3’35″18. Tutti segnali che qualcosa, nel nuoto italiano, sta cambiando davvero.

Ma il colpo più forte lo ha assestato il 31 luglio, nella piscina di Singapore. Concentrata, determinata, ha affrontato la semifinale dei 100 stile contro giganti come Emma McKeon, Siobhan Haughey e Cate Campbell. Ha nuotato come se lo avesse fatto da sempre. Senza paura, spingendo sull’acqua e sull’orgoglio, ha chiuso al quarto posto nella sua batteria e guadagnato la settima posizione assoluta. Un posto tra le otto finaliste che segna la fine di un’attesa durata decenni.

C’è chi l’ha già definita la “Ceccon in versione femminile”, e non a caso. Come il campione veneto, Curtis si muove con disinvoltura tra stile libero e dorso, ha una testa da professionista e una determinazione da vincente. È considerata la nuova punta della Nazionale, e la sua multietnicità e intelligenza comunicativa ne fanno anche un simbolo contemporaneo e positivo, seguito sui social da migliaia di giovani.

Il rapporto con il territorio è forte. A Savigliano, dove ha studiato all’Istituto Tecnico Economico e Turistico, il suo nome è già leggenda. Il Piemonte la segue con orgoglio. Ma l’attenzione è nazionale, perché Sara incarna il futuro del nuoto italiano, quello che da tempo aspettava un volto nuovo, capace di fare il salto anche nei 100 stile, una distanza che per le donne italiane era sempre stata stregata.

E ora? Ora c’è una finale da disputare. Non importa se partirà dalla corsia esterna. Non importa chi avrà accanto. Perché lei ha già dimostrato che il suo posto tra le più grandi se lo è preso, a forza di tempi e testa. In un mondo del nuoto dove ogni centesimo fa la differenza, Curtis ha già fatto la più importante: quella che separa le promesse dalle certezze.

Sarà in finale. A 18 anni. Nei 100 stile libero. E sarà la prima italiana della storia. Questo basta.

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