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Cronaca

I lunghi coltelli del Pd di Settimo Torinese

Diverbio gourmet: tensioni e coltelli tra costine e melanzane al Pd, ma le denunce restano nel cassetto

Costinari

Costinari

Prima diamo a Cesare quel che è di Cesare: l’ex assessore del Pd Daniele Volpatto è uno che alla festa si dà un gran da fare, le sue costine sono divine, ma quando vuole sa essere un cagacazzo.

Così l’altra sera, nell’esercizio delle sue funzioni – costinaro e cagacazzo – è stato coinvolto in un diverbio a proposito della gerarchia dei fornelli (che Masterchef, spostati proprio!) con un altro militante del Pd: il papà di Chiara Gaiola, noto ai più come “papà di Chiara Gaiola”. Il quale, trovandosi per le mani un coltello, ha pensato fosse una buona idea usarlo per minacciare l’antagonista della disputa culinaria. Cioè sto tizio aveva un fottuto coltello in mano e lo usava per minacciare quell’altro con cui non si trovava d’accordo – letteralmente – sul taglio delle melanzane. Al punto che è stato necessario l’intervento di alcuni compagni sbalorditi per bloccare e disarmare il papà di Chiara Gaiola, al secolo “papà di Chiara Gaiola”.

Fortunatamente l’inaspettata temperanza di Daniele Volpatto ha fatto sì che l’altro, placatosi, sia rimasto ancora con tutte le braccia e le gambe attaccate al corpo. Quando si dice “la fortuna”.

Dopodiché se n’è tornato in cucina a tagliare le sue melanzane (ma santo Dio, almeno trovategli una mansione che si svolga col cucchiaio, come i bimbi). E la festa è proseguita come se nulla fosse. Mica nessuno l’ha cacciato, gli ha stracciato la tessera. Noooo, le melanzane.

Domanda: Nicolò Farinetto, ma che accidenti aspetti non solo a dimetterti ma a seppellirti male nella fossa dell’oblìo politico e a non riemergere mai più? Che passi non avere fegato, ma almeno una coscienza.
‘A Bombolo, ma stai a capì? Quella è minaccia aggravata!

Ciò significa che Farinetto, oltre che ricordarsi di fare il Segretario del partito, avrebbe dovuto denunciare l’accaduto nelle sue vesti di Pubblico Ufficiale, onde evitare di commettere a sua volta un’omissione d’atti d’ufficio. Altro che riassegnare Psyco alle melanzane.

Di lì a poco gli onorevolissimi e avvocatissimi Rossomando e Giorgis avrebbero tenuto un dotto intervento sulla giustizia a beneficio di un pubblico composto da 8 persone. Mentre a qualche metro di distanza l’aspirante tagliagole continuava la sua cura amorevole delle melanzane.

Ora, in un contesto normale questa cosa si chiamerebbe “omertà”. Se non fosse che Niccolò Farinetto è una specie di don Abbondio su quel ramo del rio del Freidano. Ogni tanto prende quattro capponi, li porta a destinazione e torna alle sue letture. “Carneade, chi era Costui?”

Quando si tratta di teoria politica, di centralismo democratico e stronzate del genere, s’è studiato la lezioncina. È proprio la realtà delle cose che gli sfugge.

Ora passiamo alle questioni serie: qualcuno si decide a denunciare sto reato commesso davanti a decine di testimoni?Qualcuno si rende conto di cosa sta succedendo in una classe politica cittadina ormai così priva di qualsiasi statura al punto che qualsiasi critica frustra solo chi la muove?

A proposito di critiche, probabilmente dobbiamo delle scuse al Pd e a Davide Turchetto per aver sollevato la questione sul costo eccessivo delle costine. Per quanto s’è rivelato pericoloso cuocerle, potreste anche farcele pagare come se le avesse preparate Carlo Cracco e non diremo più una parola.

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