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Fonte Viva al bivio: tra rinnovamento e continuità, il futuro del movimento in bilico fino a settembre

Fonte Viva alla svolta: tensioni interne tra necessità di rinnovamento e difesa della continuità dilaniano il movimento storico di San Maurizio Canavese

Fonte Viva al bivio

Fonte Viva al bivio: tra rinnovamento e continuità, il futuro del movimento in bilico fino a settembre

Fonte Viva, il movimento civico che da trent’anni guida l’amministrazione locale, si trova al centro di una tempesta interna. L’assemblea di sabato scorso, convocata per eleggere il nuovo direttivo e approvare modifiche al regolamento, si è conclusa con un nulla di fatto: tutto rinviato a settembre. Una decisione che riflette le tensioni crescenti tra chi chiede un rinnovamento e chi difende la continuità.

Il dibattito si è acceso fin dalle prime battute, con una parte degli iscritti che ha sollevato la necessità di un cambio generazionale e di una maggiore apertura verso nuove energie. Le critiche si sono concentrate su elementi come il cordolo centrale della nuova rotatoria lungo la Sp2, ritenuto potenzialmente pericoloso, e sulla scarsa fluidità del transito veicolare. Il sindaco Luca Bertino ha respinto le accuse, definendole infondate e volte a screditare l’operato dell’amministrazione.

La situazione attuale richiama alla memoria le divisioni interne che hanno caratterizzato il passato del movimento. Nel 2012, ad esempio, si consumò una frattura tra i sostenitori di Sergio Tabladini e Paolo Biavati, poi eletto sindaco. Più recentemente, nel 2022, il rapporto con la sezione locale del Partito Democratico si è incrinato, con un accordo elettorale prima siglato e poi naufragato prima del voto.

Il presidente di Fonte Viva, Fabrizio Borgo, ha sottolineato l’importanza di aggiornare le regole interne, risalenti al 2016, per renderle più aderenti alle esigenze attuali. Ha annunciato l’istituzione di una commissione, probabilmente composta da esponenti del direttivo, iscritti e rappresentanti dell’amministrazione comunale, con l’obiettivo di rivedere statuto e regolamento. L’obiettivo è raggiungere una posizione unitaria che consenta di affrontare con coesione le sfide future.

Un elemento che potrebbe contribuire a stemperare le tensioni è l’aumento del numero dei consiglieri comunali, previsto per il 2027. Con il superamento della soglia dei 10.000 abitanti, il Consiglio passerà da 12 a 16 membri, offrendo maggiori opportunità di rappresentanza e potenzialmente riducendo i malumori interni.

La storia di Fonte Viva è segnata da una lunga tradizione di successi elettorali, con sette mandati consecutivi alla guida del Comune. Tuttavia, le recenti dinamiche interne indicano la necessità di un equilibrio tra l’esperienza consolidata e l’apertura a nuove idee e protagonisti. Il futuro del movimento dipenderà dalla capacità di rinnovarsi senza perdere di vista i valori che ne hanno decretato il successo.

In attesa dell’assemblea di settembre, Fonte Viva si trova di fronte a un bivio: proseguire sulla strada della continuità o intraprendere un percorso di rinnovamento. La decisione avrà un impatto significativo non solo sul futuro del movimento, ma anche sull’intera comunità di San Maurizio Canavese.

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