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BigMama guida l'onda del Pride: musica, diritti e visibilità

Raduno dalle 15, partenza ore 16:30 da Corso Principe Eugenio: il Pride torna a colorare Torino

BigMama

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Una città pronta a esplodere in un’onda arcobaleno. Oggi, sabato 7 giugno, Torino si trasforma in palcoscenico di libertà e inclusione, con il Torino Pride 2025 che torna a travolgere il centro tra musica, corpi, parole e rivendicazioni. Il claim scelto — “Senza esclusione di corpi” — non è solo uno slogan: è un grido, un messaggio chiaro e potente che scardina i muri dell’indifferenza e della discriminazione. Nessuno escluso, nessuno lasciato indietro.

Alle 16.30 il corteo parte da Corso Principe Eugenio, ma già dalle 15 i volontari saranno lì ad accogliere la folla: info point, gadget, sorrisi e bandiere al vento. Poi si parte: Corso San Martino, Via Cernaia, Via Pietro Micca, Piazza Castello, Via Po, fino a Piazza Vittorio, dove l’arrivo è previsto intorno alle 20. Un tragitto studiato per essere accessibile, protetto e partecipato, con ordinanza anti-vetro attiva e uno staff pronto a garantire sicurezza lungo ogni metro.

Ma questa non è solo una parata. È un manifesto vivente di accoglienza. Grazie alla collaborazione con il collettivo Mai Ultimi, verranno attivati punti di scarico sensoriale per chi ha bisogno di un momento di quiete. La Croce Rossa Italiana sarà presente con un servizio di assistenza mobile, mentre chi ha difficoltà motorie potrà contare su bus panoramici e navette di ritorno. Non mancherà nemmeno lo spazio dedicato alla salute: in Piazza Vittorio verranno offerti test rapidi per HIV e sifilide, perché diritti e prevenzione camminano insieme.

A guidare idealmente il Pride sarà BigMama, alias Marianna Mammone, artista e attivista, madrina dell’evento e simbolo della lotta contro il body shaming. Sarà lei a infiammare il palco con le sue canzoni e con parole che arrivano dritte al cuore: «Il Pride è la voce di chi chiede diritti. L’amore non si giudica». La sua non sarà solo una performance: sarà un atto politico, una chiamata alla resistenza, un invito alla libertà.

Non è un caso che il Comune abbia appena approvato un accordo triennale da 150mila euro a sostegno della manifestazione, che si prepara ad accogliere l’EuroPride 2027. L’obiettivo di oggi? Superare le 150mila presenze dello scorso anno, trasformando Torino — ancora una volta — nella capitale dei diritti e dell’inclusione.

Ma l’onda dell’attivismo non si è fermata sotto la Mole. Sempre oggi, a Roma, Greenpeace ha messo in scena un flash mob al Gianicolo, calando nella fontana un enorme striscione rosso per chiedere pace e giustizia a Gaza. Due proteste diverse, ma lo stesso filo conduttore: difendere la dignità umana. Perché il Pride non è solo festa: è battaglia civile, è memoria e futuro, è un passo dopo l’altro verso una società in cui nessuno debba più nascondersi.

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