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20 Maggio 2025 - 16:49
Strappato all’oblio e restituito allo Stato: il capolavoro di Paggi torna patrimonio di tutti (foto di repertorio)
Un dipinto imponente, di 238 per 173 centimetri, raffigurante “San Nicola, invitato dalla Carità, compie un miracolo”. Fino a pochi anni fa giaceva in una collezione privata, messo in vendita da una nota casa d’aste piemontese. Ma quel quadro non doveva trovarsi lì. Era vincolato dal 1992 con dichiarazione di interesse culturale, e non poteva essere alienato senza autorizzazione del Ministero della Cultura. Il suo passaggio di mano era avvenuto invece senza alcuna comunicazione, in violazione della legge. Ora, dopo una complessa indagine condotta dal Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (TPC) di Torino, il dipinto è stato confiscato e restituito allo Stato.
A firmarlo è Giovanni Battista Paggi (Genova, 1554 – 1627), uno dei protagonisti della pittura manierista ligure, noto per le sue composizioni dense di pathos e per una pittura spirituale e luminosa. L’opera, già erroneamente identificata come un Miracolo di San Filippo Neri, è stata correttamente attribuita e riconsegnata alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli, dove sarà destinata alla pubblica fruizione. La cerimonia ufficiale di riconsegna si tiene martedì 20 maggio 2025 alle ore 15.30 a Novara, presso la sede della Soprintendenza in corso Cavallotti, alla presenza della soprintendente Beatrice Maria Bentivoglio Ravasio e del comandante del Nucleo TPC di Torino maggiore Ferdinando Angeletti.
L’indagine, avviata nel 2022, è partita da uno dei consueti controlli incrociati sui cataloghi d’asta. È proprio grazie a queste attività preventive – condotte in sinergia con le Soprintendenze – che i Carabinieri hanno individuato il quadro, riconosciuto come bene vincolato, e avviato un controllo più approfondito. Le verifiche, coordinate dalla Procura della Repubblica di Torino, hanno permesso di ricostruire che l’opera, già oggetto di vincolo, era stata venduta tra privati dopo il 1992 senza alcuna notifica né autorizzazione, come invece richiesto dalla normativa.
Il caso ha rappresentato una delle prime applicazioni del nuovo articolo 518-novies del Codice Penale, introdotto nel marzo 2022, che punisce le alienazioni non autorizzate di beni culturali. Il procedimento si è concluso con l’archiviazione per morte del reo, ma ha comunque portato alla confisca definitiva del dipinto in favore dello Stato.
Il recupero del Paggi non è un caso isolato, ma si inserisce nell’intenso lavoro del Nucleo TPC di Torino, che solo nel 2024 ha recuperato 4867 beni culturali, tra cui 27 opere pittoriche, 5 sculture, 1068 reperti archeologici e 34 numismatici, spesso frutto di scavi clandestini. Il valore stimato delle opere recuperate è di circa 245.130 euro, mentre sono 33 le opere false sequestrate, per un valore di 648.400 euro.
Le attività del Nucleo comprendono controlli in case d’asta, fiere antiquariali, siti web, musei, biblioteche, aree archeologiche e dogane, anche in collaborazione con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Solo nel 2024 sono state 63 le persone denunciate per reati contro il patrimonio culturale.
Tra i casi più emblematici dell’anno, il recupero e la restituzione di quasi 300 manufatti archeologici all’Ambasciata dell’Ecuador e al Consolato del Perù, sottratti dai Paesi d’origine e introdotti clandestinamente in Italia. E ancora, la restituzione di due dipinti alle diocesi di Cremona e Bergamo, e di un sarcofago e oltre 2000 monete scavate illegalmente nella provincia di Cuneo.
Il 2024 si conferma così un anno strategico per l’azione del Nucleo TPC di Torino, che rafforza il presidio sul patrimonio culturale tra Piemonte e Valle d’Aosta, con una rete di prevenzione, controllo e cooperazione internazionale che si dimostra ogni anno più efficace.
Il dipinto di Paggi, tornato oggi allo Stato, non è solo un bene artistico restituito alla collettività. È anche il simbolo di un sistema che funziona: quello della tutela pubblica, della memoria condivisa e della legalità culturale.
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