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Ospedale di Ivrea
14 Dicembre 2024 - 16:12
Il primario della cardiologia Grosso Marra
Da venerdì 13 dicembre, l’Emodinamica dell’Ospedale di Ivrea ha ripreso la piena operatività, garantendo il servizio sette giorni su sette, 24 ore su 24, per interventi programmati e in emergenza. Dopo mesi di attesa e pressioni da parte del territorio, finalmente arriva una svolta che promette di migliorare la gestione delle emergenze cardiologiche. La riapertura è stata possibile grazie alla sostituzione dell’angiografo con una nuova apparecchiatura di ultima generazione, acquistata con un investimento di oltre 500.000 euro proveniente dai fondi del PNRR. Dotata di intelligenza artificiale e schermi ad altissima risoluzione, questa tecnologia rappresenta un passo avanti nella diagnostica e nella terapia interventistica.
L’angiografo è uno strumento fondamentale per l’Emodinamica, una branca della cardiologia che si occupa dello studio del flusso sanguigno nelle arterie coronarie. Questo macchinario permette di individuare in tempo reale ostruzioni o restringimenti delle arterie, spesso causati dall’aterosclerosi, una patologia che rappresenta la principale causa di infarti e ictus. Attraverso tecniche come la rivascolarizzazione percutanea, con l’inserimento di stent, è possibile ripristinare il flusso sanguigno nelle arterie ostruite, salvando vite nei momenti critici. Ogni minuto è cruciale in queste situazioni, e avere un servizio operativo h24 può fare la differenza tra la vita e la morte.
La riapertura dell’Emodinamica segna anche un altro importante traguardo per l’Ospedale di Ivrea: il servizio di cardiologia interventistica ottiene finalmente l’autonomia, dopo anni di subordinazione all’Ospedale di Ciriè. Questa novità porta la struttura semplice, parte della Cardiologia diretta dal dottor Walter Grosso Marra, a gestire in maniera indipendente le attività di emodinamica. Un risultato ottenuto anche grazie all’impegno del Comitato per l’Ospedale di Ivrea e del Canavese, guidato da Anna Maria Zanelli, che da tempo sollecitava interventi concreti per migliorare la sanità locale.
Nonostante l’entusiasmo, però, restano molte criticità da affrontare. La carenza di personale specializzato è uno dei problemi più gravi: ad oggi, Ivrea dispone di un solo emodinamista, mentre ne sarebbero necessari almeno quattro per garantire un servizio realmente operativo h24. Al momento, il personale continua ad arrivare da Ciriè, affrontando viaggi di oltre un’ora per tratta, che sottraggono tempo prezioso alle emergenze. "Come si può salvare una vita se il personale è bloccato in macchina per un’ora e mezza?", è la domanda che molti cittadini e operatori si pongono con amarezza.
L’Emodinamica è il fulcro del percorso clinico-assistenziale per i pazienti con patologie cardiovascolari. Garantire la piena operatività significa non solo disporre di tecnologie avanzate, ma anche di un’organizzazione efficiente e di un numero sufficiente di specialisti in grado di gestire interventi d’urgenza in tempi rapidi. La mancanza di emodinamisti è un problema noto a livello nazionale, e trovare nuovi professionisti richiede tempo e investimenti che spesso tardano ad arrivare.
Il nuovo angiografo rappresenta comunque un traguardo importante per l’Ospedale di Ivrea e per il territorio. La speranza è che questa autonomia non rimanga solo un annuncio, ma si traduca presto in un servizio capace di rispondere alle reali esigenze dei cittadini. Per ora, però, le domande restano: quanto tempo ci vorrà per completare il personale necessario? Riuscirà Ivrea a garantire un servizio h24 senza interruzioni?
In un territorio che da tempo chiede maggiore attenzione alla sanità, l’Emodinamica rappresenta una sfida cruciale. I cittadini e il Comitato continueranno a vigilare affinché le promesse non si dissolvano nelle difficoltà organizzative. Perché quando si parla di emergenze cardiologiche, non c’è spazio per ritardi o compromessi: ogni secondo conta, e ogni vita salvata è una vittoria per tutta la comunità.
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