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Ambiente
05 Novembre 2024 - 23:20
Un lieto fine che ha coinvolto un'intera comunità. Dopo oltre tre mesi di attesa, Giulietta, il gufo reale scomparso lo scorso luglio nella zona di Case Canavera a Corio Canavese, potrà finalmente tornare a casa.
Un vero e proprio miracolo perché le speranze di ritrovarla viva erano scarse, dato che era nata in cattività.
La notizia del ritrovamento ha fatto il giro dei social, suscitando un'ondata di gioia e sollievo. Anche il CANC, di Grugliasco il centro dell'Università di Torino specializzato nella cura degli animali non convenzionali, ha espresso la sua gioia in un post sulla pagina Facebook.
Il CANC di Torino è un vero e proprio ospedale per gli animali speciali. Nato come centro di formazione universitaria, oggi è un punto di riferimento per la cura di rettili, anfibi, uccelli e mammiferi non convenzionali, sia selvatici che domestici.
A ritrovare Giulietta è stato proprio uno dei tecnici faunistici di questo ente. L'esemplare, ormai allo stremo delle forze, è stato individuato grazie all'anello identificativo che portava alla zampa.
A luglio scorso il gufo reale era volato via dalla casa in cui era chiuso. Questo fatto aveva avuto una eco molto forte tra le persone del paese, ma non solo, tanto che anche Rai News aveva dedicato un articolo per raccontare questa storia.
Come si è detto. Giulietta era nata in cattività. Pertanto, non era abituata a procacciarsi il cibo da sola. Sopravvivere per tre mesi in natura, in condizioni spesso difficili, è stata un'impresa straordinaria. Quando è stata ritrovata, era debilitata e molto dimagrita. Non avrebbe resistito ancora per molto tempo.
Questa storia giunge sul nostro giornale proprio dopo che ieri abbiamo pubblicato un articolo sulle problematicità legate all’utilizzo degli animali nei circhi. Che coincidenza.
Certo, la storia di Giulietta è diversa, ma non può non farci riflettere sul rapporto tra esseri umani e animali e sulle conseguenze del gusto propriamente umano di rendere domestici animali che per natura non lo sono. Il gufo reale ne è un esempio palese.
Con i suoi grandi occhi e le sue ali possenti, questo animale è un predatore notturno che necessita di ampi spazi per vivere. Le foreste, le montagne e i deserti sono il suo habitat naturale, luoghi dove può cacciare liberamente e nidificare. Insomma, questo esemplare, come molti altri, dovrebbe vivere in natura, non in un’abitazione privata.
In conclusione, sebbene questa storia abbia avuto un lieto fine, è fondamentale accompagnarla con una riflessione sul perché questa storia sia accaduta.
Inoltre, per evitare che storie come quella di Giulietta si possano ripetere, è necessario promuovere una cultura del rispetto per tutti gli esseri viventi e favorire la convivenza armoniosa tra essere umano e natura.
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