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Torino
25 Settembre 2024 - 16:14
Alberto Avetta, consigliere regionale Pd
La linea ferroviaria Ivrea-Torino continua a collezionare disservizi, e la Regione Piemonte sembra non voler far altro che promettere, senza mai mantenere.
Martedì 24 settembre, i pendolari si sono ritrovati, per l’ennesima volta, schiacciati come sardine sui famigerati "treni bimodali" o "treni bestiame" come qualcuno ironicamente li chiama.
Il treno 2714 delle 7.41 da Ivrea e il 2737 del pomeriggio da Torino erano ancora una volta sovraffollati, una realtà che i pendolari ormai conoscono bene. Alberto Avetta, consigliere regionale del PD, ha colto l’occasione in Commissione Trasporti per rilanciare una questione che sembra sempre cadere nel vuoto: la linea è al collasso e la Regione, beh, fa finta di niente.
“Promesse e rassicurazioni sono rimaste sulla carta. Treni piccoli e strapieni nelle ore di punta” tuona Avetta, ormai stanco di rincorrere risposte.
E come dargli torto? Quello che era stato annunciato come il “rinforzo con la doppia composizione” si è rivelato essere un miraggio. Nel frattempo, chi prende il treno da Ivrea ogni mattina si ritrova ad affrontare viaggi indecorosi, con la certezza che il problema non è affatto “isolato”, come l’assessore Gabusi tentava di far credere mesi fa.
Ma la questione non si ferma solo ai vagoni stipati di persone. C’è un problema strutturale di gestione e programmazione della linea, che la Giunta Cirio sembra non voler affrontare seriamente. Avetta torna a suggerire una soluzione già discussa e che sembra, stranamente, ignorata: l'integrazione di Ivrea nel Servizio Ferroviario Metropolitano (SFM), estendendo la linea SFM8 fino a Carema.
Sì, perché “SFM unisce Torino ad Alba, Bra, Fossano, Pinerolo, non si capisce perché non debba arrivare a Ivrea, unica grande città dell’area metropolitana non servita dal servizio ferroviario metropolitano.” Il problema, dice Avetta, non è tecnico ma politico, e di volontà politica finora non se ne è vista.
Come non si sono viste le tanto sbandierate tariffe agevolate per i giovani pendolari, altro cavallo di battaglia della Giunta in campagna elettorale.
Che fine hanno fatto quelle promesse? Al contrario, gli abbonamenti sono aumentati, e del 30%! Una vera beffa per chi ogni giorno si ritrova ad affrontare non solo i disagi ma anche una mazzata economica.
Ecco il risultato di una politica ferroviaria fallimentare, dove le parole contano più dei fatti e dove chi governa sembra più interessato a gestire le apparenze piuttosto che i problemi reali.
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