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05 Aprile 2024 - 01:00
La produzione in uno degli stabilimenti di Stellantis
"Siamo di fronte a un rischio molto concreto. La capacità produttiva degli impianti italiani di Stellantis arriva fino a un milione e mezzo di auto, oggi se ne fabbricano meno di 500mila. È evidente che se questa prospettiva non viene cambiata, i rischi sono molto concreti per tutto il sistema dell'automotive nazionale".
Il leader della Cgil Maurizio Landini da Cassino rinnova al governo la richiesta di convocare l'amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, per avviare "una trattativa vera con i sindacati, nella quale prendere impegni precisi".
Maurizio Landini
Condivide le preoccupazioni dei sindacati il ministro degli Esteri Antonio Tajani. "Io mi auguro che Stellantis non lasci l'Italia: c'è una tradizione nell'industria dell'auto - osserva - che non può essere abbandonata e trovo giusto che questa azienda continui ad investire nel nostro Paese, perché ci sono anche dei vincoli di coscienza. Siamo in un sistema di libero mercato, nessuno può obbligare nessuno, il mio è un richiamo al senso di responsabilità. Ma siamo un Paese attrattivo e al momento opportuno vedremo con chi aprire trattative".
Al ministero delle Imprese e del Made in Italy proseguono intanto i tavoli sugli stabilimenti di Stellantis. Dopo Melfi e Mirafiori, al centro del confronto la fabbrica di Atessa in Abruzzo dove si producono i furgoni Fiat.
E' quello che gode di migliore salute, ma - secondo la Fiom - restano le incertezze anche su questo stabilimento.
"Per arrivare a un accordo di sviluppo del settore dell'auto - spiega Ferdinando Uliano, segretario generale della Fim - bisogna puntualizzare gli elementi di garanzia, sui quali finora l'azienda non ha dato risposte, per consentire la crescita dei volumi e la tenuta dell'occupazione. Per Mirafiori non abbiamo avuto risposte positive, a Melfi bene la conferma dei cinque modelli elettrici, ma rimangono le incognite sull'indotto, per Atessa vogliamo garanzie che il sito polacco non riduca la leadership nei furgoni della fabbrica abruzzese".
Immagine creata con l'intelligenza artificiale
Procede nel frattempo il piano per le uscite incentivate. Sono 150 quelle alla Maserati di Modena, annunciate da Stellantis nell'ambito dell'accordo quadro nazionale non sottoscritto dalla Fiom Cgil "perché considerato solo l'ennesimo segnale operativo della dismissione del gruppo in Italia".
Oltre 300 titolari di concessionarie italiane e delle Reti Distrigo di Stellantis hanno partecipato all'Italian Product Day, all'Heritage hub di Torino, con oltre 200 dipendenti di Stellantis, dove sono state presentate le strategie commerciali del gruppo grazie alla presenza fisica di 36 nuovi modelli o prototipi di tutti i brand del gruppo che saranno lanciati in Italia e nel mondo da quest'anno nell'ambito del piano strategico Dare Forward 2030.
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