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Vidracco
01 Febbraio 2024 - 18:23
Due incidenti a distanza di dieci anni l'uno dall'altro si erano rivelati fatali per due automobilisti. Le loro auto erano uscite di strada sulla stessa maledetta curva lungo la Strada Provinciale 61 all'altezza della diga Gurzia.
Mercoledì 30 gennaio sono finalmente iniziati i lavori per la realizzazione del nuovo tracciato della provinciale che collega tutta la Valchiusella nel suo tratto più critico, proprio quello che costeggia la diga di Gurzia con quella curva a gomito che fa paura solo a guardarla.
"Si tratta di un’opera pubblica fondamentale per tutta la Valchiusella - commenta soddisfatto il sicado Antonio Bernini -. La realizzazione ha richiesto anni di lavoro per sbancare un enorme fronte di roccia. La conclusione del cantiere è prevista per l’inizio dell’estate. Saranno rese note in anticipo le chiusure stradali che si renderanno necessarie".
Il cantiere è partito mercoledì scorso, 30 gennaio
Esattamente un anni fa, nel dicembre del 2022, il vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo prometteva che l'opera sarebbe stata completata entro il 2023.
Siamo nel 2024 e il cantiere è appena partito. Un ritardo preoccupante se si somma agli anni che ci sono voluti prima che si iniziassero a prendere dei provvedimenti per mettere in sicurezza una delle strade più importanti e più pericolose della Valchiusella. E nel frattempo avevano perso la vita due persone.
Il 14 gennaio del 2014 a morire nel tratto di strada provinciale tra Vidracco e Baldissero Canavese, fu Luigi Cantella un pensionato originario di Vigevano di 75 anni. Alla sua morte era seguita anche una causa giudiziaria che aveva stabilito che il guardrail era troppo basso per impedire la caduta nel burrone e il volo di 30 metri fatto dall'auto, una Peugeot 206, condotta dal pensionato.
L'11 aprile del 2018 il giudice monocratico del Tribunale di Ivrea, Ludovico Morello, aveva condannato a otto mesi di reclusione per omicidio colposo e al pagamento di una provvisionale di 60mila euro il dirigente della Città Metropolitana di Torino, che all'epoca dei fatti era responsabile del settore viabilità.
All'epoca, a proteggere il burrone c'era soltanto un cordolo alto 15 centimetri e nonostante le lettere del sindaco di Vidracco, l'ex Provincia non fece nulla fin dopo l'incidente.
Dopo la tragedia era stato istituito un tavolo di lavoro. Dopo 12 mesi il cantiere era partito. Un’opera titanica: sbancare la montagna per farla arretrare di 8 metri. Ma terminata questa prima parte dei lavori tutto si era arenato.
A novembre del 2022 un altro terribile incidente. Ad essere inghiottito nell'orrido subito sotto quella maledetta curva, era stato un giovane padre, Erik Ferrando di 44 anni.
I sindaci di tutta la Valchiusella, guidati dal primo cittadino di Vidracco, erano insorti: "Basta Morti". E con una lettera firmata da tutti e nove i rappresentanti dei Comuni, chiedevano a Città Metropolitana di completare l'opera.
La lettera firmata dai nove sindaci della Valchiusella
“Lo sbancamento della montagna, per allargare la strada, è terminato nel maggio del 2021 - spiega il sindaco di Vidracco Antonio Bernini -. Non restava che spostare la sede stradale che costeggia il ciglio dell’orrido, verso la parete rocciosa".
I lavori si erano arenati a causa dell'aumento del costo dei materiali aveva risposto Città Metropolitana impegnandosi a reperire al più presto le risorse necessarie.
I soldi erano arrivati un anno e mezzo dopo e nel dicembre del 2022 il vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo, un mese dopo la morte di Erik Ferrando, annunciava il progetto: un milione di euro per rifare il tratto di strada di 600 metri che di fatto addolcirà quelle maledette curve.
Il sindaco di Vidracco Antonio Bernini
Ora il cantiere è partito. La nuova strada sarà circa il doppio di quella attuale con una larghezza di tre metri per ogni senso di marcia, più le banchine. Dal lato del torrente Chiusella, dove c'è il burrone, verrà realizzata un’opera in cemento armato per dare più solidità al guard rail.
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