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Rivarolo Canavese

Aria inquinata? Chi lo sa! La centralina per la misurazione non funziona...

E l'associazione ambientalista protesta: Engie non rispetta le promesse

Inquinamento dell'aria (foto di repertorio)

Inquinamento dell'aria (foto di repertorio)

Engie, proprietaria della centrale a biomasse di Rivarolo, si era impegnata con il Comune di Rivarolo e la nostra Associazione (4 maggio 2022) ad istallare una centralina per il monitoraggio della qualità dell’aria. In effetti tale centralina (Libelio) è stata collocata quest’estate su di un palo di via S. Francesco (area ex scuola elementare) ma è  poi rimasta inspiegabilmente muta dopo la prima settimana di funzionamento ed a nulla sono valsi i nostri ripetuti reclami. Anche sull’altro importante impegno, monitoraggio in continuo del acido cloridrico al camino, sostengono di aver acquistato l’apposita sonda ma che purtroppo non funziona ancora bene. Vi terremo informati sull’evolversi di tali inadempienze”.

La comunicazione arriva dagli attivisti del comitato rivarolese Non bruciamoci il futuro. Engie, dunque, che gestisce la centrale a biomasse della Città, non sta rispettando la promessa. 

La multinazionale francese aveva finalmente provveduto, lo scorso marzo ad installare la centralina fissa per monitorare la qualità dell’aria che si respira in Città. La centralina è il risultato degli accordi con l’Associazione rivarolese Non Bruciamoci il Futuro ed il Comune di Rivarolo.

Questa centralina fissa è stata piazzata su di un palo dell’illuminazione in via San Francesco, per la precisione davanti al parco giochi ex scuole elementari, e visualizza ogni 30 min i dati di Polveri (PM2,5 e PM10), Monossido di Carbonio (CO), Anidride Carbonica (CO2), Biossido di Azoto (NO2).

“In buona sostanza - avevano spiegato sui social network dall’associazione Non Bruciamoci il Futuro - ogni cittadino potrà accedere dal sito Comune di Rivarolo, oltre ai dati orari e giornalieri delle emissioni al camino (SME), anche ai dati della qualità dell’aria presente al parco giochi di via San Francesco”.

Il cammino che ha portato all’installazione della centralina è stato lungo, e il risultato, a dire il vero, coincide solo parzialmente con quello che Non bruciamoci il futuro avrebbe sperato di ottenere. “Ci siamo battuti in tutti i modi - avevano scritto sui social i membri del Comitato - affinché fosse ufficialmente l’Arpa ad installare e gestire una centralina fissa in Rivarolo, purtroppo per ora dobbiamo accontentarci di una centralina gestita da Engie”.

Meglio che niente, si era obiettato: Engie poteva portare dei dati con cui dimostrare, eventualmente, che l’attività della centrale non crea nessun danno alla qualità dell’aria della Città. Non fosse che i dati forniti dalla centralina, come spiegavano dall’associazione, “saranno indicativi ma privi di valore legale”. Ora non ci sono manco più i dati, neanche indicativi. E quindi che si fa?

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