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Trasporti

Linea ferroviaria Ivrea Chivasso da terzo mondo. Sindaci con l'elmetto hanno preso il treno

Al consigliere regionale Alberto Avetta non è andata giù la non risposta dell'assessore Gabusi

In stazione a Ivrea il consigliere regionale Avetta, con un nutrito gruppo di sindaci

In stazione a Ivrea il consigliere regionale Avetta, con un nutrito gruppo di sindaci

Come preannunciato, questa mattina, un bel gruppo di sindaci con in testa il consigliere regionale Alberto Avetta, hanno preso il treno delle 7,41 in stazione a Ivrea e sono scesi a Chivasso alle 8,06. Insieme a loro le telecamere del Tg3.

Dito puntato sulla non risposta dell’assessore regionale Marco Gabusi l'altro giorno durante un question Time. Avetta chiedeva l’inserimento di Ivrea nel “Sistema ferroviario metropolitano” che garantirebbe più corse, più treni, più puntualità. Gabusi gli ha praticamente fatto "Marameo!", sostenendo che prima di Ivrea c’è Biella e gli "eporediesi" se ne devono fare una ragione.

In carrozza sono saliti i sindaci di Ivrea, Orio Canavese, Barone, Candia, Strambino, Banchette, Cascinette, Romano, Montalto, Carema, Fiorano, Bollengo, Albiano, Salerano, Borgofranco e Montanaro. Ad attenderli a Chivasso il vicesindaco Pasquale Centin e anche lui qualche cosa da dire sulla situazione dei trasporti ce l'ha considerando il degrado in cui versa la stazione della sua città.

In stazione a Ivrea alle 7,41

In stazione a Chivasso alle 8,06

"Questa mattina - si è lasciato andare il consigliere regionale Alberto Avetta - con tanti sindaci del Canavese, abbiamo preso il treno Ivrea-Torino delle 7.41, innanzitutto per esprimere la nostra solidarietà ai tanti pendolari, che, nonostante i disagi e disservizi quotidiani credono ancora nel trasporto pubblico locale su ferrovia. Che ad oggi è la forma di mobilità più sostenibile. Ma soprattutto per dire con chiarezza alla Giunta Cirio che è inaccettabile che Ivrea e questa linea ferroviaria siano ancora escluse dal sistema ferroviario metropolitano di Torino. Ivrea e questa parte di Canavese hanno diritto ad un collegamento metropolitano con il capoluogo. La Regione Piemonte deve correggere questa assurdità ed estendere fino ad Ivrea la SFM8 (Lingotto-Chivasso) e poi, ad elettrificazione completata, fino al confine di Carema con la Valle d’Aosta..."

E poi ancora con il dente avvelenato: "È inaccettabile oggi che Ivrea sia l’unica città dell’area metropolitana non servita dal servizio ferroviario metropolitano. Il capoluogo ha bisogno di connettersi con il suo territorio e il trasporto su ferro è l’infrastruttura fondamentale di questa connessione. È inutile riempirsi la bocca di sviluppo economico e attrattività del Canavese, quando manca una infrastruttura primaria. Garantire un servizio ferroviario adeguato è indispensabile non solo per le ricadute ambientali e turistiche ma anche se vogliamo rilanciare le prospettive del Tribunale come quelle dell’ospedale di Ivrea. Lo dobbiamo ai tanti canavesani che raggiungono ogni giorno Torino ed alle tante persone che sceglierebbero di lavorare ad Ivrea se fosse garantito un servizio ferroviario metropolitano».

Estendere la SFM8 fino ad Ivrea è operazione tecnicamente possibile, ma serve una chiara volontà politica.

Servizio ferroviario metropolitano

E a proposito di treni è di qualche giorno fa una petizione online lanciata su change.org da Sara Negri.

"Sono una pendolare della linea Ivrea-Torino da ormai 6 anni - scrive - La situazione è andata peggiorando, soprattutto dopo l'emergenza covid. L'abbonamento continua ad aumentare e i servizi diminuiscono. Siamo obbligati tutti i giorni a prendere mezzi con spazi insufficienti, a stare in piedi ammassati gli uni contro gli altri, oltre al fatto che per salire sul treno si viene spintonati tutte le mattine rischiando anche di farsi male. Sono anni che scrivo reclami a Trenitalia, con risposte deludenti e inconcludenti! Questo non è solo il mio problema, ma quello di molti pendolari che ogni giorno affrontano queste difficoltà. Secondo l'Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT), nel 2019 c'erano circa 3 milioni di pendolari in Italia e la maggior parte ha lamentato problemi simili...".

E poi ancora: "Chiediamo quindi alle autorità competenti e alla compagnia ferroviaria responsabile della linea Aosta-Torino di garantire un viaggio confortevole con posti a sedere per tutti. Non dovremmo rischiare la nostra sicurezza o il nostro benessere fisico solo per raggiungere il lavoro o tornare a casa...".

La tratta Aosta-Ivrea-Chivasso-Torino insomma continua a mietere polemiche a non finire.

Nel 2021 era rimbalzata agli onori della cronaca grazie alle riprese di Capitan Ventosa e ad un servizio di "Striscia la notizia", andato in onda nel corso del celebre Tg Satirico di Canale 5.

"Treni pollaio", così erano stati definiti.

Ad interessarsi fu anche l'allora consigliere comunale Andrea Benedino che era un "pendolare".

Un po' qua e un po' là, sui social, spunti sulla "cronaca" dei ritardi.

Ottobre 2021: esattamente due anni fa. I consiglieri regionali Alberto Avetta e Mauro Salizzoni prendono il treno per protestare...

"Nonostante l'intervento di striscia la notizia - scriveva un tizio sui social qualche tempo fa- i disservizi sulla linea in oggetto continuano imperterriti: dalla riapertura delle scuole il regionale 11354 da Novara per Ivrea non è mai arrivato in orario (sempre 10/15 minuti ritardo). Il treno effettua tutte le fermate possibili e immaginabili anche se a Candia Canavese o Mercenasco non sale e non scende alcun passeggero..."

E poi la disperazione.... "Oggi l regionale veloce 2717 da Torino per Aosta è riuscito ad accumulare addirittura 40 min ritardo. Sempre oggi il regionale veloce 2732 da Aosta per Torino è stato limitato ad Ivrea ed è arrivato con 40 minuti di ritardo; il cambio da ivrea a torino in coincidenza con il 2732 ha accumulato un ora di ritardo.  Di tutto ciò nulla è stato comunicato ai passeggeri né stamane né oggi pomeriggio.  Inoltre oggi pomeriggio in stazione ad Ivrea non è stato neppure segnalato che sarebbe partito in precedenza il regionale 11334 ... I passeggeri del 2732 semplicemente se lo sono visti passare davanti al naso...".

Sempre nel 2021 se ne discusse anche in consiglio comunale a Ivrea e in consiglio regionale per interessamento oltreché di Alberto Avetta del collega di partito Mauro Salizzoni.

Anche in quell'occasione i due consiglieri regionali decisero che era necessario prendere il treno...

Al centro del dibattito la necessità di far sedere attorno ad un tavolo gli assessori regionali ai trasporti del Piemonte e della Valle d’Aosta per risolvere una volta per tutte il problema dell’esiguità delle carrozze negli orari di punta. Un problema che c’era anche prima della pandemia e che avrebbe dovuto essere risolto proprio in ragione di essa.

E invece?

E invece la Valle d’Aosta che ha investito sui treni bimodali, composti da sole tre carrozze e non allungabili, prima della pandemia sottolineava di volerli utilizzare solo in momenti “morti” della giornata, dopo la pandemia ha cominciato a farli viaggiare anche negli orari di punta, al mattino e alla sera.

Di far correre sulle rotaie le vecchie carrozze, proprio non se ne parla. 

Dopodiché c’è un problema.

C’è che decide tutto la Valle d’Aosta e il Piemonte sta a guardare.  

“Non è accettabile che decidano loro anche per noi… – aveva inforcato in quell'occasione il consigliere comunale, oggi assessore al bilancio Fabrizio Dulla chiedendo al sindaco di affrontare con serietà questo argomento – Gli appalti della Valle d’Aosta si basano principalmente su risorse ministeriali. Il denaro pubblico è anche dei piemontesi….”.

E si ritorna al punto di partenza con un aggravante. Dal 1° gennaio, con i lavori per l'elettrificazione del tratto Ivrea-Aosta i pendolari saranno costretti a subire disagi ben più pesanti e ancora nessuno ha dato loro delle indicazioni "credibili". E' tutto campato per aria...

Resta, come una particella di sodio nell'acqua Lete, l'appello di Sara Negri: "Firmate questa petizione per far sentire la nostra voce e richiedere un miglioramento dei servizi ferroviari sulla linea Aosta-Torino!"

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