Questa mattina, mercoledì 8 novembre, la Commissione Ambiente della Camera, nell’ambito dell’esame, in sede referente, della proposta di legge di modifica all’articolo 27 del decreto legislativo 15 febbraio 2010, n. 31, in materia di procedimento per l’individuazione dell’area destinata alla realizzazione del Parco tecnologico e del Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi a bassa e media intensità, ha svolto l'audizione dei sindaci di Latina e Trino e di rappresentanti dell’Associazione nazionale Comuni italiani (Anci).
“Nessuna auto candidatura, nemmeno la nostra, senza che sia prima pubblicata la CNAI e si sia concluso l’iter di legge attualmente previsto” – è quanto ha ribadito il Sindaco di Trino Daniele Pane –“A valle del procedimento, se si concludesse in maniera infruttuosa, rimaniamo disponibili a sederci al tavolo per valutare nuovamente se sul nostro territorio è possibile individuare un’area idonea a una tecnologia sicura”.
“L’area attorno a Trino, dove c’era la centrale Enrico Fermi, fiore all’occhiello del nostro territorio fino al suo spegnimento e la trasformazione in deposito temporaneo che comprende anche l’area di Saluggia, vede nel raggio di pochi chilometri in Piemonte il 73% di rifiuti radioattivi e il 90% dei materiali di scarto. Abbiamo dunque interesse che questo deposito venga realizzato quanto prima con il relativo parco tecnologico” – ha sottolineato Pane, ponendo l’attenzione anche sulla necessaria conclusione dell’iter per l’individuazione del deposito unico nazionale – Ho sempre manifestato perplessità sull’iter per i tempi troppo lunghi. Ci sono voluti sette anni per la pubblicazione della Cnapi diventata poi Cnai (Carta nazionale aree idonee) e che non è stata ancora pubblicata...".
"Per questo – ha precisato Pane – è necessario concludere l’iter come previsto dalla legge e avviata l’interlocuzione con i territori individuati come idonei. Se non ci dovesse essere ‘accordo’ tra questi ultimi e lo Stato ci rendiamo disponibili ad effettuare una ulteriore indagine sul nostro territorio per trovare una soluzione alternativa. Va pubblicata però la Cnai e bisogna permettere autocandidature e disponibilità da parte dei territori interessati”.
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