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Dal 15 settembre stop a tutti i diesel Euro 5? La Regione forse ci ripensa

Il provvedimento non piace a nessuno

Dal 15 settembre stop a tutti i diesel Euro 5? La Regione forse ci ripensa

Con il sistema “Move In” viene chiesta una deroga al blocco degli Euro4

Dopo estese trattative e ritardi, la Regione Piemonte ha ufficialmente annunciato l'implementazione di un blocco del traffico mirato a migliorare la qualità dell'aria. La misura, che entrerà in vigore il 15 settembre, si rivolge a una vasta gamma di veicoli, includendo quelli omologati come Euro 5 (circa 140.000 unità), oltre a 138.000 veicoli diesel Euro 4 o con omologhe inferiori, veicoli a benzina fino a Euro 2 e veicoli a GPL/metano Euro 1. In totale, la restrizione coinvolgerà oltre 600.000 veicoli.

Sul tema, però, c'è una vera e propria spaccatura all'interno della maggioranza. Contro il governo regionale di centrodestra è intervenuto il leader della Lega e Ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini.

"Dal prossimo 15 settembre, - spiegano dalla Lega - in Piemonte saranno fuorilegge i veicoli diesel Euro 5. È il risultato dell’ennesima forzatura di Bruxelles sui temi green: per la Lega si tratta di una scelta ideologica e dannosa, che colpirà duramente famiglie e imprese senza significativi benefici per l’ambiente. Non solo. La direttiva europea impone questa misura anche agli amministratori locali, che per l’ennesima volta si ritrovano disarmati e senza strumenti per tutelare al meglio la propria comunità. Nelle ultime ore il Vicepremier e Ministro Matteo Salvini ha avuto dei confronti - anche con colleghi di governo a partire dal Ministro Pichetto Fratin - ed è determinato a intervenire per correggere questo provvedimento che metterebbe in seria difficoltà centinaia di migliaia di famiglie e di lavoratori".
Giovedì mattina, poi, è arrivata anche la presa di posizione dell'assessore regionale di Fratelli d'Italia, Maurizio Marrone.


"Uno schiaffo - commenta - ai tanti cittadini chiamati a rottamare veicoli acquistati di recente, spesso irrinunciabili per chi li usa a fini imprenditoriali da commerciante o artigiano. Una deriva imposta dall’Unione Europea sull’onda del delirio ideologico gretino. Una dichiarazione di guerra al ceto medio e ai più poveri come di consueto da parte della sinistra eco radical chic. In attesa che il Governo italiano riesca a bloccare questo diktat a Bruxelles, magari con l’aiuto di una nuova maggioranza conservatrice in parlamento europeo, la giunta della Regione Piemonte deve imprimere ancora una volta con compattezza e determinazione il massimo impegno per bloccarne gli effetti insostenibili verso la mobilità e le tasche dei piemontesi. Anzitutto rendere gratuita l’installazione dell’apparecchio move-in sui diesel Euro 5 parametrando le soglie chilometriche sulle effettive esigenze dei proprietari".

Epperò La decisione della Regione Piemonte di imporre queste restrizioni di circolazione è stata presa in risposta a una serie di eventi e situazioni. La Corte di Giustizia dell'Unione Europea ha condannato l'Italia, seguita da un'apertura di procedura di infrazione da parte della Commissione Europea, a causa dell'elevato tasso di inquinamento atmosferico riscontrato tra il 2010 e il 2018 nelle regioni di Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto.

Matteo Marnati, l'Assessore Regionale all'Ambiente, ha spiegato che queste misure rappresentano una risposta alle richieste di azione immediata a seguito dell'infrazione. Le misure previste inizialmente per il 2025 sono state anticipate per affrontare tempestivamente il problema. Inoltre, è stato delineato un piano per ridurre l'emissione di ammoniaca nell'agricoltura, una delle fonti di particolato PM10.

Affrontando le sfide che questa nuova normativa comporterà per i residenti delle città, la Regione ha predisposto finanziamenti per diverse iniziative. Questi includono lo sviluppo di nuove piste ciclabili, il sostegno alla sostituzione di caldaie inquinanti, il programma di rottamazione delle stufe a biomassa e l'adozione del sistema "Move-in". Quest'ultimo è un sistema di monitoraggio che verrà installato sui veicoli interessati, consentendo a quelli con standard Euro 5 di circolare per un massimo di 9.000 chilometri all'anno. Una volta raggiunto questo limite, i veicoli non potranno più operare nelle zone soggette a restrizioni fino alla scadenza dell'anno di adesione al servizio.

Sebbene le nuove misure mirino a migliorare la qualità dell'aria e ridurre l'inquinamento, la loro efficacia e l'accoglienza da parte dei cittadini rimangono ancora oggetto di dibattito. La normativa è attualmente prevista fino al 15 aprile 2024, ma potrebbero verificarsi ulteriori sviluppi in base alla valutazione dei risultati e all'evolversi della situazione.

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