Cerca

L'assessore Raso: "Noi siamo attenti all'ambiente, ma servono più trasporti pubblici"

Blocco diesel Euro 5, la città di Settimo insorge

La sindaca Piastra: "L'aumento degli abbonamenti GTT è surreale"

Blocco diesel Euro 5, la città di Settimo insorge

Dal 15 settembre blocco ai diesel euro 5 in tutto il Piemonte. Per combattere l'inquinamento, specialmente nei periodi autunnali e invernali, quando la combinazione tra automobili e riscaldamenti incide notevolmente sulla qualità dell'aria, da settembre 2023 entrerà in vigore la norma votata dalla Regione Piemonte che anticipa (come fatto da altre regioni) il blocco a tutti i diesel euro 5 da settembre ad aprile (la norma sarebbe dovuta diventare operativa nel 2025).
Il blocco sarà strutturale, a prescindere dai semafori sulla qualità dell'aria della Regione, che imponevano i blocchi in base alle concentrazioni di inquinanti presenti nell'aria, e rischia di lasciare a piedi la maggior parte dei possessori di auto diesel (sono euro 6 soltanto le vetture più recenti). I comuni ovviamente sono obbligati a omologarsi alla norma, non farlo vorrebbe dire esporre l'ente a pesanti sanzioni europee oltre che configurarsi il rischio per gli amministratori, come successo recentemente per gli ex sindaci ed ex assessori all'ambiente di Torino e Regione, di un processo per inquinamento ambientale a causa degli sforamenti dei livelli di inquinamento atmosferico tra gli anni 2015 e 2019.
Compresi i motivi però, ancora una volta gli effetti di queste decisioni rischiano di creare situazioni completamente diverse nei territori come spiega l'assessore Raso.

«Settimo Torinese è una città che negli ultimi anni si è sempre distinta per l'attenzione all'ambiente, a partire dal fatto che siamo una delle città più teleriscaldate in Italia. Perché è bene ricordarlo quanto incidano fortemente i riscaldamenti domestici sulla qualità dell'aria. La nostra città, più di molte altre ha investito fortemente sul teleriscaldamento. E ora si ritrova in una condizione però di fortissima difficoltà. Perché è indubbio che questi blocchi producono conseguenze molto più negative su città come Settimo che hanno da sempre una situazione di trasporto pubblico insufficiente. Se hai la metro sotto casa probabilmente il blocco ai diesel euro 5 lo affronti più serenamente. Ma Settimo sta ancora aspettando le nuove linee promesse da RFI, come la SFM5 con il suo prolungamento verso Ivrea e soprattutto la SFM8 promessa e mai vista, l'ipotesi raddoppio binari, la progettazione della metro 2 che è al momento una chimera, ancora peggio il sistema dei bus. Anche la richiesta di aumentare il numero di fermate su Settimo, dei convogli già passanti per la nostra stazione si è rivelata vana. Per non parlare di un'altra “anomalia” di cui beneficiano, si fa per dire, solo gli automobilisti dell'area nord: ovvero il pagamento della tangenziale, gratis per tutti...tranne che per chi esce a Settimo».

«È evidente - conclude la sindaca di Settimo Elena Piastra - che i blocchi sono necessari ma, come ripetiamo da anni, queste iniziative devono essere accompagnate da una politica attiva per il miglioramento e il potenziamento dei trasporti pubblici locali, altrimenti si creano evidenti disparità di trattamento tra cittadini e zone della città metropolitana. Perché pur stando all'interno della stessa città metropolitana, è palese la differenza tra un cittadino di Grugliasco, uno di Settimo ed uno, per esempio, di Leinì, distante pochi km da Torino, ma che se ha un euro 5, da settembre ha a disposizione una sola linea urbana su gomma che impiega più di un'ora e mezza per raggiungere il capoluogo.
Sottolineo poi una situazione paradossale, per non dire surreale: questo blocco entrerà in vigore quasi contemporaneamente con l'aumento dei biglietti del trasporto pubblico, e poco dopo l'aumento degli abbonamenti GTT. Mettiamoci nei panni di un cittadino che, impossibilitato a utilizzare l'auto diesel, faccia la scelta virtuosa di optare per i mezzi pubblici (con tutte le difficoltà legate ad un servizio certamente migliorabile). Ecco, noi questo cittadino lo “premiamo” facendolo pagare di più, e con lui tutti quelli che prima di lui avevano fatto la medesima scelta. Non è certo questo il modo di incentivare le persone a scegliere il treno o il bus».

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori