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Lavoro
09 Marzo 2023 - 13:14
Stellantis
I lavoratori degli stabilimenti italiani di Stellantis, Cnh Industrial, Iveco e Ferrari avranno nel biennio in busta paga aumenti salariali mensili di 207 euro, con un aumento economico di oltre l'11%. Per il 2023 è prevista una 'una tantum' di 400 euro in due tranche (aprile e luglio) e, da maggio, 200 euro netti di Flexible Benefit spendibili nella piattaforma welfare Cnh, Iveco, Stellantis e in buoni carburanti per Ferrari. In tutto nel biennio incasseranno oltre 4.300 euro medi.
Dopo quattro mesi di trattativa Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Associazione Quadri hanno firmato all'Unione Industriali di Torino, l'accordo per il contratto di lavoro specifico di primo livelli. Nato nel 2010 come contratto Fiat è il primo dell'era Stellantis e il primo dopo la separazione di Iveco e Cnh.
Sono interessati più di 70.000 lavoratori di cui circa 47.000 di Stellantis. La Fiom, che nei prossimi giorni incontrerà le aziende, parla di "ferita aperta" perché "si continua a percorrere la strada della divisione". "La firma del ccsl è avvenuta ancora una volta escludendo la Fiom e le lavoratrici e i lavoratori. Il confronto si è tenuto su due tavoli per volontà delle aziende ed è stato interrotto dalle aziende stesse perché l'obiettivo non era quello di individuare un nuovo sistema condiviso di relazioni sindacali" afferma il coordinatore nazionale auto Simone Marinelli.
Tra le novità del contratto c'è l'Osservatorio nazionale delle politiche industriali e organizzative per monitorare la trasformazione aziendale dovuta alla transizione ecologica. E' previsto anche l'ampliamento dei permessi studio, il miglioramento del meccanismo di richiesta dei permessi individuali, il rafforzamento delle protezioni legali per le donne vittime di violenza, il miglioramento del sistema delle commissioni di fabbrica. Il lavoro agile viene confermato. Giuseppe Manca, responsabile Risorse Umane per Stellantis Italia, sottolinea che "sono state trovate insieme le soluzioni che potranno proteggere in modo adeguato gli interessi dei lavoratori e dell'azienda sul fronte della competitività delle realtà italiane".
"E' il primo contratto di questa portata per la difesa del potere di acquisto dei salari. Tutela i lavoratori dentro la transizione automotive e fa da apripista per i prossimi rinnovi" commentano il segretario generale della Fim, Roberto Benaglia e il segretario nazionale Ferdinando Uliano. "Abbiamo garantito una tempestiva tutela salariale ai lavoratori e la doverosa continuità ad un sistema di relazioni industriali che è nato nel 2010 come contratto Fiat e che in questi anni ha protetto i lavoratori dell'industria dell'auto anche nei momenti più difficili" affermano Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, e Gianluca Ficco, responsabile Automotive.
Per Roberto Di Maulo, segretario generale della Fismic "l''impianto del ccsl nato 13 anni fa con l'accordo di Pomigliano si avvia con questo rinnovo al raggiungimento della maggiore età. Si smentiscono tutti gli uccellacci del malaugurio che avevano pronosticato la sua morte fin dalla nascita".
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