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Il caso
05 Febbraio 2023 - 23:33
Digitalizzazione (foto archivio)
"Diverse decine di sistemi nazionali compromessi". E' un attacco massiccio quello scatenato dagli hacker in tutto il mondo, Italia compresa, la cui portata e, soprattutto, le cui conseguenze sono ancora tutte da chiarire. Un attacco venuto alla luce nel giorno in cui la rete Tim è andata in down, anche se sia l'azienda sia la polizia postale hanno escluso che il problema fosse dovuto ad un attacco dei pirati informatici.
E che si tratti di una cosa seria lo conferma il vertice convocato nelle prossime ore da palazzo Chigi per fare un primo bilancio dei danni provocati e mettere in campo le adeguate contromisure. All'incontro ci saranno il sottosegretario Alfredo Mantovano, il direttore dell'Agenzia Roberto Baldoni e la direttrice del Dis, il Dipartimento informazioni e sicurezza Elisabetta Belloni. Già nelle scorse settimane, tra l'altro, la premier Giorgia Meloni aveva fatto in Cdm un'informativa proprio sulla necessità di contrastare la vulnerabilità dei sistemi informatici.
L'allarme è arrivato nel pomeriggio dall'Agenzia per la cybersicurezza nazionale: il Computer security incident response team Italia - l'organismo cui spetta il monitoraggio degli incidenti e l'intervento in caso di attacchi - ha scoperto che gli hacker sono entrati in azione attraverso un "ransomware già in circolazione" che ha già "compromesso" decine di sistemi. Non solo: gli esperti dell'Agenzia guidata da Roberto Baldoni sono riusciti ad allertare diversi soggetti - istituzioni, aziende pubbliche e private - i cui sistemi risultano esposti e dunque vulnerabili agli attacchi ma "rimangono ancora alcuni sistemi esposti, non compromessi, dei quali non è stato possibile risalire al soggetto proprietario".
Significa, in sostanza, che decine di aziende non sanno neanche di essere sotto attacco ma dovrebbero "immediatamente" aggiornare i loro sistemi. "L'attacco - ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso - ci rafforza nella convinzione che sulla rete e in generale sulla cyber sia importante garantire il massimo livello di sicurezza".
Il Ministro Adolfo Urso
I primi ad accorgersi dell'attacco sono stati i francesi, probabilmente per via dell'ampio numero di infezioni registrato sui sistemi di alcuni provider in quel Paese. Successivamente l'ondata di attacchi si è sposta su altri paesi tra cui l'Italia.
Al momento i server compromessi sono qualche migliaio in tutto il mondo, dalla Francia alla Finlandia, dal Canada agli Stati Uniti fino appunto all'Italia dove, stando a quanto accertato finora, decine di realtà hanno hanno già riscontrato l'attività malevola nei loro confronti. E il numero, dicono gli analisti, è destinato ad aumentare.
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