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Leinì
19 Novembre 2022 - 14:09
Poche idee ma confuse. Non si può che definire così l'azione dell'amministrazione di Leinì e, in particolare, della vice Sindaca Cristina Bruno.
Qualche giorno fa, proprio qui, avevamo parlato del programma per la giornata contro la violenza sulle donne. Ebbene, a cosa aveva pensato la "nostra" vice sindaca? Ad una finta violenza sessuale in piazza. Uno spettacolo, sabato mattina, con il mercato, con bambini, persone fragili che passano. Un qualcosa che chiunque avrebbe potuto vedere.
A quel punto avevamo chiesto lumi ad una psicologa che ci aveva confermato alcuni dubbi: "Lì può passare chiunque".
Il tempo passa, la polemica si allarga, e allora l'amministrazione che fa? Nel momento in cui c'è da pubblicizzare l'evento ne cambia la descrizione: si passa da "tentata violenza" a "aggressione verbale". Segno di come la stessa Bruno abbia capito di aver pestato una buccia di banana grande come una casa.
La versione presente in delibera
La seconda versione. La "tentata violenza" diventa "aggressione verbale"
Non contenta, però, la Bruno prova a giustificarsi con un post sconclusionato.
"Ho letto alcune ricostruzioni - scrive su Facebook - fuorvianti sul tema degli eventi del prossimo 26 novembre in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Innanzitutto la performance teatrale dell'Associazione "I Lunatici" non rappresenta assolutamente uno stupro: nella Delibera di Giunta non si scende nel dettaglio e non si usa assolutamente questo termine, quindi uno svarione così colossale, da parte di chi descrive chissà che scena, pur citando con tanta precisione il testo del documento, non può che essere voluto. La performance ovviamente rispetterà il luogo e tutti gli ipotetici spettatori".
Partiamo dalla parola "tentata violenza", citata in delibera. Quando si parla di violenza sessuale il codice penale parla chiaro: "Chiunque, con violenza o minaccia o mediante abuso di autorità costringe taluno a compiere o subire atti sessuali è punito con la reclusione da sei a dodici anni". Questo dice il codice penale ma forse la Bruno ne ha uno tutto suo.
Poi: anche basta con questa storia che "i giornalisti sono brutti e cattivi e ci vogliono male". Nella delibera c'è scritto, ancora oggi, "tentata violenza" e parliamo di una parola che ha un preciso significato. Se si voleva intendere altro bastava scrivere la delibera meglio. La Bruno ne è capace?
La vice Sindaca Cristina Bruno
La Bruno, poi, continua:"Io sono convinta che questi temi vadano portati in mezzo alle persone, al mercato, in piazza, nelle strade, e non possano restare confinati nei teatri, perché altrimenti ci sarà sempre qualcuno che paragonerà la giornata contro la violenza sulle donne alla festa dell'orgasmo o a quella dei fagioli o della trippa. No, non è la stessa cosa. Mi conforta non essere sola in questa convinzione, visto che spesso, per passare messaggi forti, si usano strumenti forti, si vedano le tante campagne di sensibilizzazione. Mi sconforta, invece vedere che solo a Leini si sia voluta strumentalizzare la ricorrenza per fare polemica, e polemica molto bassa. Duole constatare, ma non è la prima volta, che la strada da fare è ancora lunga".
Ok, qui siamo alla fiera della banalità. Qui nessuno vuole mettere in dubbio l'importanza della giornata della violenza sulle donne, la bestialità del fenomeno e la necessità di combatterlo con ogni mezzo. Anzi, e qui la Bruno non ci ha capito di nuovo niente: le precisazioni e i pareri degli esperti da noi forniti servivano proprio a sottolineare la centralità del problema e la necessità, forse, di trattarlo con un po' più di tatto senza mettere in scena una tentata violenza in piazza, davanti a bambini o a donne vittime di violenza.
Per fortuna, però, il nostro lavoro è servito e l'assessore Bruno ha cambiato idea: niente più violenza in piazza ma solo aggressione verbale...
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