Nella giornata del 7 ottobre è stata diffusa online la notizia riguardante l'apparizione, in alcune sedi dell’Università degli Studi di Torino, di diversi adesivi firmati da "Fuan - Azione Universitaria", associazione studentesca di estrema destra. Tali adesiviraffigurano una schwa sbarrata da un simbolo di divieto, insieme alla scritta "Tieni pulita la tua università" e alla firma della stessa associazione. Gli adesivi che negli scorsi giorni sono stati ritrovati in alcune sedi dell’università sono stati definiti dai responsabili (FUAN Aliud Torino) “una piccola beffa futurista”, nonostante rappresentino una strategica azione lesiva nei confronti della popolazione studentesca appartenente alla comunità LGBTQIA+. La rivendicazione di cui il FUAN si fa forte è quella di “tornare” ad occuparsi di temi reali, dimenticando però che occuparsi del diritto allo studio universitario non esclude e anzi include il rispetto all’inclusione e al rispetto di tutte le identità che vivono quotidianamente il nostro Ateneo. Di questo il FUAN è completamente consapevole; crediamo inoltre che tanto l’attacco quanto le modalità scelte per metterlo in pratica siano fortemente legate alla consapevolezza di un’assenza di ripercussioni da parte di UniTo.In tal senso, non essendo questa la prima azione di stampo discriminatorio e violento da parte della stessa associazione studentesca negli ultimi anni, torniamo a interrogarci in maniera molto critica sul ruolo che l’Università degli Studi di Torino assume in merito. Abbiamo avuto infatti modo di leggere le dichiarazioni e la presa di posizione sull’accaduto da parte dell’Ateneo: non abbiamo potuto fare a meno di notare che l’oggetto della condanna è stato focalizzato soltanto sul gesto in sé, ma non su chi ne ha responsabilità e su un’eventuale rimessa in discussione dell’esistenza e operato quotidiano di un soggetto politico neofascista. L’omissione della condanna pubblica all’associazione FUAN Aliud da parte di chi rappresenta la nostra Università è infatti inaccettabile in primis da un punto di vista storico, sociale, politico e ideologico, poiché oltraggia i valori antifascisti che sono e devono continuare a essere le fondamenta dei luoghi del sapere nel nostro Paese. In secondo luogo da un punto di vista più tecnico, poiché l’associazione in questo modo ha di fatto violato ancora una volta l'art.1 del Regolamento delle organizzazioni studentesche di UniTo. Questo regolamento è da anni lo strumento alla base della possibilità di beneficiare degli spazi universitari da dare in gestione alle associazioni stesse, di partecipare ai bandi annuali delle attività studentesche e di accedere ai fondi per le stesse. A partire dall'inammissibilità del lassismo della nostra istituzione universitaria nelle sue dichiarazioni pubblicate sui social, abbiamo deciso di mobilitarci nel pomeriggio di martedì 11 ottobre nella cortile del Rettorato dell’Università degli Studi di Torino. Davanti allo striscione "Tieni pulita UNITO dai fascismi" abbiamo manifestato il nostro dissenso e chiesto provvedimenti seri e tangibili contro il Fuan, perché è fondamentale presidiare i luoghi del sapere promuovendo i valori di solidarietà e inclusività. Lo abbiamo fatto insieme alla base locale dell'Unione dei Giovani di Sinistra, che ha accolto e appoggiato la necessità di mandare un messaggio politico a partire dagli spazi del Rettorato. Lorena Cannata, coordinatrice dell’Unione degli Universitari di Torino, dichiara: “Bisogna avallare ogni forma di connivenza. La nostra richiesta è chiara ed è l’unica posizione di condanna possibile: a nome della comunità studentesca che rappresentiamo, chiediamo all’Università degli Studi di Torino la revoca di spazi e contributi a FUAN Aliud, come previsto da Regolamento. L’antifascismo, la difesa dei diritti e delle comunità discriminate infatti non può essere un tema da passerella: dopo tutte le problematiche create dalla lista negli ultimi anni è tempo di posizioni forti che preservino la comunità studentesca in maniera definitiva, senza più tentennamenti.”Carolina Paparozzi, coordinatrice regionale dell'Unione Giovani di Sinistra Piemonte: "Abbiamo risposto alla chiamata dell'Unione degli Universitari Torino perché pensiamo che l'università e la nostra città debbano essere luoghi accessibili a tuttə. Lo abbiamo fatto inoltre perché pensiamo che sia necessario costruire un'opposizione dal basso e perché non vogliamo che gli spazi del sapere vengano inquinati dalle associazioni di estrema destra. Condividiamo quindi e ribadiamo la necessità di estromettere il Fuan dalla richiesta di spazi e di fondi a UniTo".
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