Frenano i casi di Covid-19 ma non nei bimbi in età scolare dove invece si registra un aumento. E' questo il quadro epidemiologico in chiaroscuro che si evince dai dati quotiodiani della pandemia diffusi dal ministero della Salute e dal report esteso dell'Istituto superiore di Sanità (Iss) che certifica, attualmente, la diffusione al 100% della variante Omicron in Italia con una fortissima dominanza della "versione" 5. Secondo il bollettino del Ministero, i nuovi contagi di Covid-19 nelle ultime 24 sono scesi passando a 43.716 dai 44.672 del giorno precedente e sono in leggera flessione anche le vittime (60 contro le 62 del 7 ottobre). Il tasso di positività scende al 20,3% dal 21,7% del giorno precedente, a fronte di un numero maggiore di tamponi molecolari e antigenici effettuati (215.035 rispetto ai 205.555 delle 24 ore prima). Per l'Iss, nell'ultima settimana la percentuale di reinfezioni sul totale dei casi segnalati risulta in calo (15,3% rispetto al 15,8%). Domina la variante Omicron, è nel 100% dei casi, divisa in queste sottovarianti: BA.5 al 92,6%, BA.4 al 5,4% e BA.2 al 2,0%. "L'analisi delle differenze settimanali della sequenza dell'incidenza giornaliera dei positivi totali al virus SarsCov2 rivela che circa quattro giorni fa siamo entrati in una fase di crescita frenata - indica il matematico Giovanni Sebastiani, dell'istituto per le Applicazioni del Calcolo 'M.Picone', del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) - Solo quattro province sono al momento in crescita accelerata: Sondrio, Aosta, Sassari e Vibo Valentia, con le ultime due che però hanno iniziato la fase di crescita in ritardo". "Il cambiamento - osserva il matematico - è verosimilmente dovuto ai comportamenti individuali di maggior prudenza indotti dalla percezione dell'aumento dell'incidenza dei positivi osservato a partire da metà settembre circa, causato a sua volta dalla ripresa delle attività lavorative a inizio settembre. Si osserva inoltre una sempre marcata influenza del fattore climatico, con le 20 province con i valori più alti dell'incidenza negli ultimi sette giorni situate al centro e al nord, mentre i 20 valori più piccoli sono tutti relativi a province nel sud e isole". A quadro si contrappone l'incremento dei casi di Covid-19 in età scolare a circa un mese dal ritorno sui banchi. Secondo il report esteso dell'Iss, rispetto alla scorsa settimana, cresce la percentuale dei casi segnalati nella popolazione in età scolare rispetto al resto della popolazione (17,5% rispetto a 14,9%). In particolare, nell'ultima settimana, il 17% dei casi in età scolare è stato diagnosticato nei bambini sotto i 5 anni, il 41% nella fascia d'età 5-11 anni, il 42% nella fascia 12-19 anni. "Siamo ottimisti perché l'Italia ha una grande immunità ibrida" data dalle vaccinazioni e dal contagio, spiega il Direttore Generale dell'Istituto Nazionale Malattie Infettive Spallanzani di Roma Francesco Vaia -. Faccio un appello al nuovo governo - aggiunge - perché metta come priorità tra i suoi obbiettivi quello di occuparsi della ventilazione meccanica nei luoghi della socialità", come scuole, trasporti, cinema o teatri.
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