La produzione di auto e furgoni di Stellantis è ancora in calo, nel terzo trimestre, in Italia, il 2,4% in meno dello stesso periodo dell'anno scorso e il 18,3% in meno del 2019, cioè del periodo pre-Covid. Il 2022 - a causa soprattutto dei blocchi produttivi dovuti alla mancanza dei semiconduttori, ma anche al forte calo del mercato europeo - si prefigura come il quinto anno consecutivo di flessione e dovrebbe chiudere sotto le 650.000 unità (-37% rispetto al 2017) tra auto e commerciali, con una produzione di auto appena sopra le 410.000 (-40% rispetto al 2017). Sono i dati della Fim Cisl, illustrati dal segretario nazionale della Fim-Cisl, responsabile del settore automotive, Ferdinando Uliano. La perdita maggiore di volumi rispetto al 2021 si riscontra a Melfi (-3,2%) e alla Sevel (-27,5%), stabilimenti che hanno sempre più contribuito alla crescita complessiva dei volumi. Per i dipendenti del gruppo la perdita nel terzo trimestre è di 53 giornate lavorative. Continua, invece, la crescita di volumi della 500e a Mirafiori, dove sulla linea di Maserati stanno facendo la loro comparsa, in fase di testing - spiega la Fim - le nuove Maserati Gran Turismo e Gran Cabrio, in arrivo verso la fine del secondo semestre. L'entrata in produzione della Maserati Grecale e della Alfa Romeo Tonale dà spinta a Cassino e Pomigliano D'Arco, mentre prosegue l'andamento positivo dello stabilimento di Modena con la Maserati MC20. Sono praticamente nella fase di completamento gli ultimi investimenti previsti dal piano 2019-2021 di 5,5 miliardi di Fca. Uliano chiede al futuro governo "di presidiare e verificare con Stellantis le strategie del gruppo verso le aziende dell'indotto del nostro Paese, per ottenere garanzie per l'importante filiera della componentistica dell'auto. Siamo molto preoccupati in particolare - spiega - della rete dei fornitori dello stabilimento di Melfi. L'obiettivo principale rimane la messa in sicurezza degli stabilimenti, degli enti e dell'occupazione. Saremo indisponibili ad operazioni volte a penalizzare e a ridimensionare ulteriormente il patrimonio industriale e occupazionale di Stellantis Italia, come saremo indisponibili a scelte che peggiorino le condizioni lavorative e di sicurezza dei lavoratori". Uliano sollecita anche l'apertura immediata da parte del nuovo governo del tavolo sul settore automotive. "La crisi ci ha fatto perdere altri 4 mesi di tempo, per poter incidere sulle politiche di rilancio di uno dei settori più strategici della nostra industria. Restano tutte le incognite sulle intenzioni del futuro Governo sul settore", afferma Uliano.
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