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Affidamenti zero: volano gli insulti. Protesta a Torino davanti al Palazzo della Regione

Affidamenti zero: volano gli insulti. Protesta a Torino davanti al Palazzo della Regione
Il disegno di legge "Allontanamento zero. Interventi a sostegno della genitorialità e norme per la prevenzione degli allontanamenti" è in Consiglio regionale in Piemonte e continua a fare discutere fuori e dentro l'Aula. La proposta risalente a ormai tre anni fa da parte dell'assessora al Welfare, Chiara Caucino, che mira a ridurre al minimo gli affidamenti dei minori a strutture o famiglie esterne a quelle di origine, attraverso il sostegno anche economico alle famiglie in difficoltà, vede oggi davanti a Palazzo Lascaris due opposte manifestazioni. L'opposizione in Aula ha presentato intanto oltre cinquecento emendamenti. Una delle due manifestazioni è contro il disegno di legge, l'altra a favore e tra i due gruppi sono volati anche insulti. "Hanno detto a mia figlia che ero morto - dice un uomo - sono dei criminali". "Mi hanno tolto quattro figli mentendo", sostiene una madre dell'associazione Colibrì. Tra chi è a favore del decreto, uno striscione con scritto: "Bibbiano, affinché non accada mai più". Dall'altra parte anche esponenti dei partiti di opposizione, sindaci del territorio e assessori, con indosso la fascia tricolore, come quello ai Servizi sociali di Torino, Jacopo Rosatelli: "Sono qui per difendere un sistema che funziona - spiega - il sistema degli affidi che è un valore della Città di Torino e di altre città della Regione. Non è vero che si tolgono i bambini alle famiglie a cuor leggero, c'è processo molto serio di valutazione e l'allontanamento è l'extrema ratio che viene utilizzata nei casi più delicati". Per Daniele Valle (Pd), vicepresidente del Consiglio: "Siamo qui per tutelare i bambini, il loro interesse deve stare al primo posto. Non un'ideologia che nel nome della famiglia in realtà vuole mantenere situazioni pericolose". "In aula non faremo sconti, siamo pronti a mettere le tende per fare cambiare idea a questa Giunta, che già al suo interno non è d'accordo", sottolinea Raffaele Gallo, capogruppo Pd.
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