Da oggi è ufficiale, gli europei cominceranno a essere vaccinati contro il Sars-CoV2 a partire dal 27 dicembre, tra dieci giorni esatti. Ad annunciarlo è stata la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, che ha twittato: "È il momento dell'Europa. Il 27, 28 e 29 dicembre inizierà la vaccinazione in tutta l'Ue. Proteggiamo i nostri cittadini insieme". Da noi il ministro della Salute ha sottolineato che l'Italia partirà con le prime vaccinazioni al personale sanitario nella stessa data. E dal canto suo il Commissario straordinario Domenico Arcuri, confermando la cifra di 202 milioni di dosi per l'Italia, ha evidenziato però che arriveranno "non più in 15 bensì in 21 mesi: infatti "Sanofi, che doveva fornire 40 milioni di dosi nel terzo e quarto trimestre del 2021, ha un ritardo e le darà nel secondo e terzo trimestre del 2022". Il Commissario tuttavia ha chiarito che se le procedure di autorizzazione lo consentiranno, ci sarà "una quantità di dosi per vaccinare tra la prossima estate e il prossimo autunno tutti gli italiani che lo vorranno". A febbraio, ha aggiunto, il vaccino sarà somministrato ai più fragili e agli anziani. Adesso gli occhi sono tutti puntati sugli enti regolatori che dovranno dare l'autorizzazione ai candidati vaccini, l'Ema (European medicines agency) per l'Europa e l'Aifa in Italia: resta infatti fissata per il 21 dicembre la valutazione per le fiale prodotte da Pfizer-BioNTech, le prime ad arrivare. Questa sera inoltre la stessa Ema ha reso noto di aver deciso di anticipare dal 12 al 6 gennaio la riunione che potrebbe dare il via all'autorizzazione del siero dell'azienda farmaceutica Moderna. Sull'organizzazione del Piano vaccini in Italia, in giornata è intervenuto anche il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia, spiegando che "sicuramente si andrà verso un'anagrafe come per tutte le altre vaccinazioni". Evitando però "di parlare di patenti di immunità", ha chiarito. E ha aggiunto che "nella seconda fase della campagna vaccinale ci sarà una ripartizione delle dosi anche in base alla popolazione" ,rispondendo così alle critiche del presidente della Campania Vincenzo De Luca, secondo il quale la sua regione riceverà un numero esiguo di dosi rispetto a quasi 6 milioni di abitanti. A dare la loro collaborazione per la vaccinazione di massa, saranno 60 mila tra medici di medicina generale, di continuità assistenziale, specialisti ambulatoriali e del 118, ha messo in evidenza il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo), Filippo Anelli. Intanto un inatteso regalo di Natale è partito dagli Stati Uniti, dove i farmacisti che stanno già somministrando il vaccino Pfizer, hanno scoperto che dalle fiale si possono estrarre più delle cinque dosi previste, cioè fino a sei o sette, aumentando così fino al 40% le potenzialità delle prime forniture. La Food and Drug Administration (Fda) ha già autorizzato l'uso dell'intera fiala, ammonendo però a non mescolare resti di fiale diverse. La necessità di avere a disposizione dosi di vaccino per tutta la popolazione europea spinge ancora le trattative con le case farmaceutiche. Oggi la Commissione Ue ha concluso i colloqui esplorativi per l'acquisto del vaccino sviluppato dalla statunitense Novavax. Il contratto, una volta firmato, darà agli Stati membri la possibilità di acquistare 100 milioni di dosi con un'opzione per ulteriori 100 milioni. . Anche la Russia, con i suoi 144 milioni e mezzo di abitanti, procede con le trattative sul portafoglio vaccini. Sull'argomento è intervenuto personalmente Vladimir Putin: "Il nostro vaccino è sicuro ma non abbiamo al momento la capacità di produrre abbastanza dosi. AstraZeneca si è detta pronta a lavorare con noi", ha aggiunto, evidenziando come questo sia una dimostrazione della bontà del siero russo. "E' un brand globale e sono sicuro che il risultato sarà positivo, sia per i russi che per il resto del mondo".
In Piemonte, a gennaio 170 mila vaccini Consegnati da Pfizer a hub sanitari con i congelatori necessari
Il 27 dicembre arriveranno in Piemonte le prime 700 dosi del vaccino anti-Covid prodotto dalla Pfizer, se ci saranno le approvazioni dell'Ema e di Aifa Nei primi giorni di gennaio lo stock di 170 mila dosi, destinato al personale delle aziende sanitarie (120 mila persone) e agli ospiti e operatori delle Rsa (75 mila). Lo hanno annunciato il presidente della Regione Alberto Cirio e l'assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi. "Le fiale che ci arriveranno - spiega Vincenzo Coccolo, commissario generale dell'Unità di crisi della Regione Piemonte - sono il 90% del quantitativo richiesto, come del resto avverrà per tutte le regioni, perché trattandosi di una vaccinazione su base volontaria, il commissario Arcuri ha calcolato che non si arriverà al 100% delle adesioni". I vaccini saranno consegnati da Pfizer agli hub sanitari individuati in Piemonte - continua il commissario per l'area giuridico-amministrativa dell'Unità di Crisi della Regione Piemonte, Antonio Rinaudo - che la Regione sta attrezzando con i congelatori necessari, in grado di assicurare la temperatura di - 80° richiesta per la corretta conservazione. Da lì saranno smistati ai presidi sanitari e alle RSA per procedere con la prima somministrazione e il richiamo dopo una ventina di giorni. Il completamento della prima fase è perciò atteso in circa 50 giorni". Sul fronte dei numeri del contagio, oggi 883 nuovi casi di positività, con un rapporto del 5,1% rispetto ai 17249 tamponi processati. I decessi sono stati 80; ulteriore calo dei ricoverati in terapia intensiva, in totale ora 240 (- 17 rispetto a ieri), negli altri reparti 3.597 (- 101).
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