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CORONAVIRUS. Aggiornamenti ora per ora (23 marzo)

Ore 19

Fnomceo, mancano le linee per le cure a casa

Mancano linee guida univoche per i medici di Medicina generale per l'utilizzo anche sul territorio delle terapie contro il Covid-19. La denuncia arriva dal Presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici (Fnomceo) Filippo Anelli. "Se i pazienti sono tenuti a casa fino a che la concentrazione di ossigeno nel sangue scende sotto una certa soglia - spiega - è indispensabile dotare tutti i medici di base di un adeguato numero di saturimetri per monitorare i pazienti in quarantena a casa". Anelli chiede le linee guida e i protocolli diagnostici anche in una lettera formale al Presidente dell'Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro, al presidente del Consiglio Superiore di Sanità Franco Locatelli, e a Presidente e Direttore dell'Aifa Domenico Mantoan e Nicola Magrini. "Sempre più pazienti con Covid-19 sono gestiti al loro domicilio - spiega Anelli - si tratta dei cosiddetti paucisintomatici, con un quadro clinico non grave. In alcune zone più in difficoltà come la Lombardia questo vale anche per pazienti in condizioni più critiche, anche con polmonite fino a che non compromette in modo significativo l'ossigenazione del sangue". E spiega: "Per questo è fondamentale che i medici di medicina generale abbiano indicazioni univoche sui protocolli terapeutici da seguire sul territorio". Anelli sottolinea poi che l'altra questione fondamentale è quella dei protocolli diagnostici: "Se i pazienti sono tenuti a casa fino a che la concentrazione di ossigeno nel sangue scende sotto una certa soglia, è assolutamente indispensabile dotare tutti i medici di medicina generale di un adeguato numero di saturimetri per monitorare in tempo reale i pazienti domiciliati". Il presidente di Fnomceo afferma quindi di supportare la richiesta già messa in campo dal Segretario Generale della Federazione italiana dei Medici di Medicina Generale, Silvestro Scotti e dal presidente nazionale del SIS118 Mario Balzanelli: "Bisogna fornire il saturimetro a casa a chi è in isolamento, per l'automonitoraggio e la comunicazione dei dati al medico in teleconsulto. Come Scotti ha ben rilevato, con il saturimetro, il controllo della febbre e del respiro si tengono le persone lontano dagli ospedali".

Aifa, le risposte sul Avigan non prima di 3 settimane

Le risposta dallo studio avviato sul farmaco Avigan "non arriveranno prima di 3 o 4 settimane". Così il presidente dell'Agenzia italiana del faramco (Aifa), Nicola Magrini, ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7. "Abbiamo cominciato studi clinici su due farmaci da utilizzare contro il coronavirus già da una settimana. Uno è un antivirale, l'altro è il Tocilizumab. Ieri, a mio avviso - ha affermato Magrini - si è parlato un po' impropriamente di questo vecchio farmaco antinfluenzale, l'Avigan, creando alte aspettative. Oggi, visti i dati preliminari disponibili, il comitato tecnico-scientifico ha pensato a uno studio sull'Avigan ma le risposte non arriveranno prima di 3 o 4 settimane".

Centri antiviolenza, più risorse per le vittime

I tempi dell'emergenza Covid19 si allungano e D.i.Re - Donne in rete contro la violenza ha scritto al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, alle ministre Luciana Lamorgese, Elena Bonetti, alla senatrice Valeria Valente, presidente della Commissione Femminicidio, a Laura Boldrini, Lucia Annibali, a Pietro Grasso, e al presidente della Conferenza Stato-Regioni Stefano Bonaccini, per chiedere risorse che consentano ai centri antiviolenza di continuare ad assicurare il supporto alle donne vittime di violenza. In questo momento i centri "stanno facendo fronte da soli alle spese per assicurare il rispetto delle disposizioni anti-contagio e l'eventuale quarantena delle donne che non possono essere accolte direttamente nelle case rifugio", spiega la presidente di Dire Antonella Veltri. "Ben venga dunque il fondo straordinario annunciato dalla ministra Bonetti, ma non deve andare a intaccare le risorse previste per la gestione ordinaria del Piano nazionale antiviolenza e i progetti dei centri antiviolenza nel 2020. Questi fondi devono essere trasferiti direttamente dallo Stato ai centri antiviolenza, senza passare attraverso la strozzatura delle Regioni". Dire punta anche l'attenzione sulle tante donne supportate dai centri che stanno perdendo il lavoro, per chiedere "di modificare la destinazione del fondo per il micro-credito per le donne vittime di violenza, 2 milioni di euro, annunciato dalla Ministra per le Pari Opportunità lo scorso 25 novembre, e che non ci risulta ancora attivato, in un fondo destinato a un reddito di libertà per le vittime accolte dai centri". Per quanto riguarda le misure di protezione, le avvocate della rete D.i.Re fanno notare che "allontanamenti civili e misure cautelari penali rientrano tutti tra le procedure urgenti e indifferibili che possono essere attivate anche in questo momento di stretta sull'attività dei Tribunali".

Sono 30mila le mascherine consegnate agli operatori delle case di riposo

E' in distribuzione da ieri la prima tranche di 30 mila mascherine lavabili, prodotte dalla Miroglio, agli operatori delle case di riposo piemontesi. Diecimila mascherine sono inoltre già state acquistate e consegnate da parte dell'Alleanza delle Cooperative. Nei prossimi giorni proseguirà l'azione di reperimento dei presidi, anche grazie alla collaborazione di partners che si sono resi disponibili. Lo comunicano gli assessori alla Sanità, Luigi Genesio Icardi, e al Welfare, Chiara Caucino, della Regione Piemonte, sottolineando che si stanno mettendo in campo tutte le risorse e le forze disponibili per soddisfare il fabbisogno dei dispositivi di protezione individuale. "Chi lotta sul campo ogni giorno - osservano Icardi e Caucino - chi lavora a contatto con persone fragili, anche in termini di salute, deve essere dotato di tutti i dispositivi necessari per garantire sé stesso e gli utenti, tanto più se anziani e disabili". I due assessori confermano, inoltre, che altre dodicimila mascherine saranno consegnate nei prossimi giorni ai servizi territoriali. "In questi giorni - concludono Icardi e Caucino - dimostriamo la nostra gratitudine verso i sanitari che si prendono cura dei tanti italiani colpiti dal virus e verso le Forze dell'Ordine che stanno compiendo un grande sforzo. Desideriamo però ringraziare dal profondo del cuore anche tutti gli operatori del mondo del sociale, che ogni giorno combattono in trincea. Il loro lavoro, a volte silenzioso, è prezioso, il loro impegno, raramente agli onori della cronaca, è davvero encomiabile".

In Piemonte 336 morti, più di 5mila i contagi

Con i 21 decessi registrati nel pomeriggio dall'Unità di Crisi della Regione Piemonte, salgono a 336 le persone positive al coronavirus morte in Piemonte dall'inizio dell'emergenza. Il maggior numero nelle province di Alessandria (92) e nell'area metropolitana di Torino (86). Sfonda quota 5mila, invece, il numero dei contagiati (5.094). Le persone ricoverate in terapia intensiva sono 352. I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 14.619, di cui 9.058 risultati negativi.

Cisl, in ginocchio anche il commercio ambulante

Anche la categoria degli operatori ambulanti sta subendo ingenti e irrecuperabili danni a causa del rapido diffondersi del Covid-19 e delle restrizioni messe in atto dal Governo. "Le limitazioni alla vendita imposte ad alcune tipologie di operatori e il divieto assoluto di svolgere l'attività per altri - spiega la Fivag Cisl Piemonte - stanno danneggiando e affossando pesantemente le attività commerciali su area pubblica, condotte per lo più da lavoratori autonomi e imprese familiari. In questa fase così drammatica in cui ci troviamo e della quale non conosciamo la durata, riteniamo che sia ingiusto richiedere agli operatori ambulanti, che in ottemperanza alle disposizioni governative risultano di fatto titolari di attività commerciali poste in sospensione obbligatoria, il pagamento di canoni e tributi comunali". La Fivag Cisl Piemonte ha inviato una lettera al Governatore della Regione Alberto Cirio e alla sindaca Chiara Appendino per chiedere "di intervenire in qualità di regia, per adottare in tutto il nostro territorio l'azzeramento delle tasse e dei tributi locali a carico degli operatori ambulanti che si trovano nello stato di forzata inattività".

Asti, nasce Risorgeremo, acquisti locali online

"I tempi cambiano, le vendite online sono una realtà, il consiglio è quello di cercare di comprare online dal territorio". Lo dice in un video il vicesindaco di Asti, Marcello Coppo lanciando l'iniziativa commerciale del nuovo portale gratuito www.risorgeremo.it, online da mercoledì, che consente alle partite iva e ai commercianti astigiani di promuovere le loro attività. "Facendo acquisti online - precisa - i soldi arrivano ai portali internazionali, non rimangono sul territorio e non servono per ripartire. Per questo il Comune ha concesso il patrocinio al nuovo portale, aperto alle attività economiche del territorio"

Video Fca richiama la speranza, è Inno alle strade

https://www.youtube.com/watch?v=3GgdH6lJ864 Si chiama 'Inno alle strade' il video realizzato da Fca con la voce di Riccardo Scamarcio. Un messaggio che richiama la bellezza più autentica del Paese, ricca di solidarietà, etica e orgoglio, in questo momento difficile a causa della pandemia. "Queste strade così vuote - recita il video pubblicato su YouTube e sui social - dovrebbero metterci tristezza. Eppure non ci sono mai sembrate così piene. Piene delle nostre speranze, dei nostri sogni, piene di coraggio, di forza, di orgoglio. Abbiamo sofferto e affrontato mille difficoltà, ma ci siamo sempre rialzati, più forti di prima. perché siamo italiani. Il nostro viaggio ricomincia da qui, tutti insieme".

Vercelli-Biella, 3000 gli esercizi commerciali aperti

Sono quasi 3.000, secondo una rilevazione della Camera di commercio di Vercelli e Biella, gli esercizi commerciali rimasti aperti nelle due province durante l'emergenza Coronavirus. Nel dettaglio sono 1.357 nel Biellese e a 1.462 nel Vercellese; occupano rispettivamente 3.211 e 2.601 dipendenti. Rispetto al totale esercizi di commercio al dettaglio e altri servizi per la persona, sono potuti rimanere aperti il 39% dei punti vendita della provincia di Biella e il 37% di quella di Vercelli. Il maggior numero di punti vendita riguarda il settore alimentare. Gli esercizi commerciali e dei servizi alla persona che hanno dovuto chiudere sono stati complessivamente, nelle due province, circa 4.500, lasciando temporaneamente a casa circa 3.000 dipendenti. "In questo momento di grande difficoltà - dichiara il presidente dell'Ente Camerale, Alessandro Ciccioni - esprimo tutta la mia vicinanza e comprensione al mondo imprenditoriale delle due province. Continueremo comunque nel tradizionale impegno di sostegno e tutela delle imprese, in sinergia con gli altri attori economici, affinché si possa ripartire il prima possibile".

Fiom Asti, in aziende la situazione è ingestibile

Nell'Astigiano "la situazione è diventata ingestibile" con 32 aziende chiuse, che utilizzano la cassa integrazione per il Coronavirus, 7 aziende che chiuderanno dal 25 marzo e altre 11 che hanno deciso di continuare l'attività produttiva. Lo spiega la Fiom Cgil di Asti, ricordando che "ci sono aziende chiuse da giorni e altre che, senza una reale necessità, continuano a lavorare mettendo a rischio la salute delle maestranze". Secondo il segretario provinciale Fiom, Mamadou Sek, "occorre quindi un'azione conseguente e tempestiva e per queste ragioni sollecitiamo la Regione, il Prefetto, la Provincia, il Comune, le associazioni datoriali, in attesa dei necessari chiarimenti sul nuovo Dpcm del 22 marzo 2020, a fermare le aziende che non appartengono strettamente ai settori indicati nell'allegato 1 ed interrompere immediatamente la loro attività fino al 3 aprile, rispondendo così alla necessità di contenimento del contagio".

Giacomoni, servono tamponi in massa

"Oggi l'aumento totale dei casi di COVID19 è dell'8,1%. Da giovedì il trend è: 14,9, venerdì 14,59, sabato 13,94, 10,38 ieri. L'incremento percentuale quotidiano dimostra che negli ultimi giorni il trend è in calo continuo. Le restrizioni stanno funzionando, ma non bastano. Ora occorre far sì che tutti coloro che non possono restare in casa perché devono uscire per andare al lavoro o anche a far la spesa, vengano sottoposti al tampone. Dovremmo passare al tampone di massa, partendo dai sintomatici, ai sospetti e a tutti coloro che devono uscire di casa per lavoro o per altre necessità. Solo così si blocca il contagio. Il governo si muova perché dopo un mese dall'attacco del Coronavirus, non è tollerabile che non ci siano ancora mascherine, respiratori e tamponi, ossia l'attrezzatura minima per difenderci". Così Sestino Giacomoni, deputato e membro del coordinamento di presidenza di Forza Italia.

Torino, chiusi al pubblico tutti i cimiteri

L'emergenza Cornavirus fa chiudere anche i cimiteri. Da domani, infatti, i camposanti di Torino saranno chiusi al pubblico fino al 3 aprile, mentre restano garantiti i servizi di accoglienza dei funerali e le attività di sepoltura. Il provvedimento, disposto dalla società Afc "per tutelare sia i cittadini sia gli operatori", riguarda le strutture Monumentale, Parco, Sassi, Cavoretto, Abbadia e Mirafiori. Nei giorni scorsi erano già stati chiusi al pubblico gli uffici informazione dei cimiteri e sospese tutte le altre operazioni cimiteriali, come esumazioni, estumulazioni, traslazioni ed erano stati interrotti i cantieri e le attività dei marmisti e dei giardinieri. Per quel che riguarda le visite, la determina firmata dal presidente Roberto Tricarico precisa che i cimiteri sono da ritenersi "assimilati ad un luogo pubblico in area verde - precisa - e rientrano nel novero dei complessi monumentali ed è pertanto da ritenersi che siano soggetti alle prescrizioni, eccezione fatta per i cortei funebri in ingresso, disposti nel rispetto delle misure di contenimento adottate". Per i funerali, per i quali vige il divieto di assembramento, è prevista la benedizione all'ingresso da parte dei diaconi.

Ore 18

Mattinzoli, la mia guarigione è più vicina

E' in via di guarigione l'assessore regionale lombardo allo Sviluppo economico Alessandro Mattinzoli, ricoverato ormai da tre settimane a Brescia dopo essere risultato positivo al Coronavirus. A comunicare i miglioramenti al governatore Attilio Fontana è stato lo stesso Mattinzoli, in un messaggio audio reso noto dalla Regione. "Caro presidente, cari amici e colleghi di Giunta, oggi è stata forse la giornata più significativa dai primi giorni della malattia" sono state le parole di Mattinzoli. "Quella di oggi - ha aggiunto - è una tappa molto importante perché la guarigione sembra essere più vicina. Vi abbraccio tutti, mi dispiace non essere lì con voi, sul fronte, a combattere questo nemico invisibile. Un abbraccio!".

Iss, è presto per parlare di trend in calo

"Non mi sento di sbilanciarmi, anche perché oggi vediamo gli effetti di quel che è avvenuto due settimane fa. Prendiamo atto che le misure" funzionano ma è presto per parlare di trend in calo. Così il presidente dell'Iss Silvio Brusaferro ha risposto a chi gli chiedeva se i dati degli ultimi due giorni possano far ipotizzare un calo del trend dei contagi.

Nodo studi professionali,Regioni-governo divisi

"L'ordinanza regionale ci mette nelle condizioni di chiudere tutto ciò che possiamo e, laddove si discosta dal decreto del governo, riteniamo abbia comunque valore perché più restrittiva". Così il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, sulle differenze tra i due documenti. Tra queste c'è la chiusura degli studi professionali, prevista dall'ordinanza regionale e non dal Dpcm. "Abbiamo trasmesso al ministero dell'Interno il parere del nostro ufficio legale, secondo cui ha appunto valore la nostra ordinanza perché più restrittiva. I nostri uffici dicono che ci sarebbero problemi se allargassimo le maglie, ma noi le stringiamo. Lo stesso ha fatto la Regione Lombardia. Attendiamo che ci rispondano se ha vigore una o l'altra".

Savigliano compra 8000 mascherine per residenti

Il Comune di Savigliano, nel Cuneese, ha acquistato 8000 mascherine che donerà alle famiglie della città (una per famiglia). L'acquisto è stato fatto dalla Trucco Tessile, azienda locale specializzata nella produzione di maglieria intima, che ha riconvertito la produzione in queste settimane. "Le mascherine - ricorda il sindaco Giulio Ambroggio - saranno distribuite dalla Croce Rossa direttamente nelle cassette della posta nei prossimi giorni"

Boccia, per il Sud stiamo correndo

"Molti acquisti stanno arrivando" nelle regioni, "alcuni erano stati bloccati ma perché non c'era ancora il commissario Arcuri. Ora invece ce la stiamo giocando alla pari con tutti gli altri Paesi. A Sud i contagi si sono avuti più lentamente e questo ci deve far correre più in fretta sulle terapie intensive. Siamo partiti da 5.300 un mese fa e oggi siamo già a 8300 e ogni giorno questo numerino avanza. Ma dobbiamo averne circa il 150% in più". Lo ha affermato il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, intervenendo alla trasmissione 'Il mix delle 5', su Radio 1 Rai, con Giovanni Minoli.

Ore 17

In 9 su un furgone violano i divieti del decreto

Durante i controlli sul territorio, gli agenti del Comando di Polizia Municipale di Alessandria hanno fermato, oggi, un furgone con a bordo 9 cittadini straniera, senza la necessaria autocertificazione prevista dai Dpcm sul Coronavirus e sprovvisti di permesso di lavoro. Tutti sono stati denunciati e segnalati all'Ispettorato del Lavoro. "In poco meno di 2 settimane - sottolinea l'assessore Monica Formaiano - sono state 32 le persone denunciate per la violazione delle prescrizioni previste dal Decreto ministeriale".

Torino, domani prima riunione della giunta 'virtuale'

Prima giunta 'virtuale' e a distanza per l'amministrazione torinese. In base a quanto previsto dal Decreto 'Cura Italia', infatti, domani la sindaca Chiara Appendino e i suoi assessori non si riuniranno tutti insieme in Sala Orologio ma si collegheranno via web per presentare, discutere e approvare le delibere in calendario. "Naturalmente - precisano da Palazzo Civico - garantendo a tutti, nel rispetto delle norme che regolano il funzionamento delle sedute di Giunta, le stesse possibilità di intervenire e votare simultaneamente come accade in presenza fisica". Per l'assessore all'Innovazione e Smart City, Marco Pironti, si tratta di "un ulteriore passo avanti verso la digitalizzazione delle attività comunali, che in questi giorni necessitano necessariamente di un'accelerazione. Uno sforzo reso critico dall'emergenza - aggiunge -, ma che ha trovato l'ampia collaborazione e disponibilità della Direzione Servizi Informativi e di Csi Piemonte". Prossimo obiettivo, annuncia Pironti, "consentire la virtualizzazione delle riunioni del Consiglio comunale". Le riunioni in Sala Rossa sono infatti sospese dal 9 marzo, ultima seduta nella quale erano state soltanto discusse le interpellanze.

Boccia, senza Stato problemi per Regioni

"Senza lo Stato non ce l'avrebbe fatta nessuna Regione e di questo Fontana è consapevole; gli aiuti arrivano quotidianamente, non solo dallo Stato centrale ma anche dalle altre regioni. Non mi pare che la strada che si sta seguendo sia diversa da quella indicata dallo Stato perché la chiusura delle aziende lo Stato ha avuto il coraggio di farla". Lo ha sottolineato il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia intervenendo alla trasmissione 'Il Mix delle 5', su Rai Radio 1, con Giovanni Minoli. "Tra le indicazioni che tutte le regioni ci avevano dato -ha aggiunto - non c'era quello del livello di chiusura, che era stato concordato con le parti sociali, nonostante oggi alcuni dicano che non è ancora abbastanza. Sui medici, per la verità, ci erano stati stai segnalati non più di 40-50 unità, valutazione che era stata fatta dalle organizzazioni sanitarie regionali, e noi abbiamo fato una cosa che non ha precedenti: ho chiesto alla Protezione civile di aprire un bando per costituire una task force della Protezione Civile con medici provenienti da varie esperienze e mi avevano detto che avremmo fatto fatica ad arrivare A 120. Io non penso che sia stata una valutazione sbagliata dei presidenti ma di sicuro le organizzazioni territoriali hanno fatto una valutazione sbagliata sulla disponibilità dei medici ad andare nelle aree di crisi. La scelta dei 300 medici sugli 8mila disponibili la faremo tenendo conto della specializzazione; li sta selezionando la Protezione Civile e i primissimi 50 partiranno già mercoledì per la Lombardia e per altre zone critiche del Paese". "Con il commissario Arcuri - ha detto ancor il ministro Boccia rispondendo alle domande di Minoli - stiamo lavorando insieme quotidianamente. Dobbiamo far sì che questa chiusura sia più breve possibile. I lavoro lo recupereremo, la salute no, l'importante è che il contagio rallenti".

Caucino, i Centri antiviolenza sono attivi

"Tutti i Centri antiviolenza presenti sul territorio piemontese sono pienamente operativi e chi avesse necessità di rivolgersi a queste strutture può farlo senza problemi". Lo sottolinea l'assessore alle Pari Opportunità della Regione Piemonte, Chiara Caucino. "Mi rendo conto - dice Caucino - che questo momento di convivenza forzata e continuativa possa acuire e amplificare tensioni soprattutto nelle realtà che già vivono situazioni problematiche. Invito come sempre ogni donna che vivesse un dramma a rivolgersi al numero di pubblica utilità 1522 oppure al numero unico di emergenza 112, per trovi immediatamente aiuto e protezione". "È importante - aggiunge - che in questa emergenza particolare le istituzioni siano più che mai vicine alle donne, per continuare a garantire un servizio di supporto".

Rallentano i casi in Piemonte, 'c'è luce in fondo'

"C'è un rallentamento progressivo del numero dei casi che fa ben sperare". Lo afferma l'assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Luigi Icardi, in video conferenza dall'Unità di crisi. "All'inizio dell'emergenza il raddoppio dei contagi era a 2,2 giorni, oggi siamo a 5,1 giorni - spiega - Se i dati proseguiranno in questo senso inizieremo a vedere la luce. L'importante è, per quanto difficile e noioso, rimanere a casa e limitare ogni genere di interazione sociale".

Oms lancia Solidarity, sperimentazione 4 farmaci

L'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) lancia Solidarity, programma per la sperimentazione di quattro vecchi farmaci contro il Covid-19: si tratta di 2 medicinali anti-Hiv, uno anti-malaria e uno anti-Ebola. Sarà una vasta sperimentazione globale, come spiega il sito della rivista Science, uno sforzo senza precedenti per raccogliere dati scientifici solidi in modo coordinato durante una pandemia. Saranno coinvolti migliaia di pazienti in dozzine di paesi. L'idea è di usare farmaci già approvati per altre malattie, di cui è dimostrata la sicurezza, o non approvati che hanno dato buoni risultati negli animali sui coronavirus di Sars e Mers. Lo studio è stato pensato per essere semplice, in modo da far partecipare anche gli ospedali sovraccaricati di pazienti. Anche se sono state proposte dozzine di composti, l'Oms ha deciso di concentrarsi sui 4 più promettenti: il remdesivir, un antivirale sperimentale testato per Ebola; clorochina e idrossiclorochina, usate per la malaria; una combinazione di due farmaci per l'Hiv, il lopinavir e ritonavir; e gli stessi due per l'Hiv aggiunti al beta-interferone, messaggero del sistema immunitario che può aiutare a fermare i virus. L'arruolamento dei pazienti sarà facile: quando una persona positiva al virus è ritenuta idonea, il medico inserirà i suoi dati in un sito dell'Oms, includendo anche qualsiasi condizione che possa cambiare il decorso della malattia, come diabete o Hiv. Il medico dovrà anche dire quali farmaci sono disponibili nel suo ospedale, dopo di che il sito dell'Oms assegnerà casualmente al paziente uno dei farmaci disponibili. I malati sapranno di aver ricevuto un farmaco in sperimentazione, e ciò potrebbe avere un effetto placebo, ma l'Oms deve bilanciare rigore scientifico e velocità. "L'idea di Solidarity è nata meno di due settimane fa - continua - Speriamo di avere la documentazione di supporto e i centri di gestione dei dati pronti per la prossima settimana".

Humanitas Gradenigo accoglie i pazienti Covid-19

Le strutture torinesi di Humanitas hanno predisposto percorsi di accoglienza e cura per pazienti Covid-19. Quelli che provengono dal pronto soccorso, o da altri ospedali torinesi, vengono ricoverati all'ospedale Gradenigo, supportata dalla clinica Cellini per tutte le attività no-Covid. "Fin dal primo giorno di gestione dell'emergenza - scrive Humanitas in una nota - l'ospedale Gradenigo si è messo a disposizione dell'Autorità regionale allestendo il pre-triage del Pronto soccorso nella tenda della Protezione civile e, a partire dallo scorso 13 marzo, accogliendo pazienti no-Covid provenienti da altri ospedali cittadini e predisponendo un'area di Osservazione temporanea per pazienti positivi al tampone. A partire da sabato, su richiesta dell'Unità di crisi, le strutture torinesi di Humanitas hanno predisposto anche percorsi di accoglienza e cura per i pazienti Covid.

Ore 16

Medici 118, il saturimetro a casa è salvavita

"Non si può aspettare che un malato vada in crisi respiratoria, perchè a quel punto è già caduto nell'abisso, i polmoni sono compromessi. Bisogna fornire il saturimetro a casa a chi è in quarantena, perchè rileva in tempo la riduzione dei parametri di ossigenazione del sangue". Lo afferma il presidente nazionale del 118 Mario Balzanelli. L'importanza del saturimetro per chi si trova in isolamento viene sottolineata anche dalla Federazione dei medici di famiglia (Fimmg) e dagli anestesisti che chiedono un cambio di passo nell'approccio clinico al Covid-19. "La polmonite da Covid-19 ha anche una componente vascolare, si formano delle trombosi nei polmoni che hanno un impatto improvviso peggiorando di colpo la sintomatologia respiratoria", spiega Pietro Brambillasca, anestesista dell'Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, "se alle persone che stanno a casa in quarantena viene dato un saturimetro, un piccolo apparecchio che controlla i livelli di ossigeno nel sangue, e si controlla la temperatura, la frequenza cardiaca, si fa il test dei passi, si evita di arrivare in ospedale quando si è già in crisi". Anche perchè aggiunge, "in un periodo di emergenza come questo si rischia che un'ambulanza ci metta un'ora per raggiungere il paziente, come è già accaduto in questi giorni a Bergamo. Bisogna rimodulare l'assistenza territoriale". Dello stesso parere il segretario generale nazionale della Federazione dei medici di famiglia (Fimmg) Silvestro Scotti: "Bisogna dare un valore alla medicina di famiglia, con il saturimetro, il controllo della febbre e del respiro si tengono le persone lontano dagli ospedali. Ai miei pazienti faccio il video-consulto con Skype e non m'importa nulla della privacy, sono i miei pazienti e li devo seguire, non si può aspettare che stiano male e mandarli in ospedale".

Siulp, bene Zaia sui tamponi ai poliziotti

"Ringrazio a nome di tutte le donne e gli uomini in uniforme il presidente della regione Veneto Luca Zaia per aver previsto di fare i tamponi ai poliziotti oltre che al personale medico, sanitario e a tutti gli appartenenti alle Forze di polizia e al soccorso pubblico che operano in quella regione, oggi particolarmente colpita dal contagio del coronavirus". Così Felice Romano, segretario generale del sindacato di polizia Siulp. "La salvaguardia dell'operatività delle 'helping profession' - sottolinea Romano - è fondamentale per arginare e sconfiggere il propagarsi della malattia e, quindi, per garantire la salute l'ordine e la sicurezza pubblica. Questo intervento - rileva - che va ad aggiungersi a quelli già previsti in altre regioni, aiuta a far fronte all'attuale pandemia e può costituire, considerato che si effettua su un campione omogeneo, anche un valido parametro di studio e di riferimento per gli esperti che ci stanno lavorando".

Speranza, ok dall'Aifa alla sperimentazione del Avigan

L'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) "procede sulla sperimentazione del medicinale Avigan". Lo annuncia il ministro della Salute Roberto Speranza. Il direttore generale di Aifa, Nicola Magrini, afferma, "mi ha comunicato che la riunione del Comitato Tecnico-Scientifico di questa mattina, dopo una prima analisi sui dati disponibili relativi ad Avigan, sta sviluppando un programma di sperimentazione e ricerca per valutare l'impatto del farmaco nelle fasi iniziali della malattia". Nei prossimi giorni, "i protocolli saranno resi operativi, come già avvenuto per le altre sperimentazioni in corso", ha dichiarato il ministro della Salute, Roberto Speranza, dopo l'incontro con il direttore generale di Aifa.

Cimo, subito il tampone ai medici e agli infermieri

Effettuare il prima possibile il tampone a tutti i medici e infermieri. Lo chiede alla Regione Cimo Piemonte, sindacato dei medici, "soprattutto per il personale che opera nelle terapie intensive, dispositivi certificati ad altissima protezione". "Non chiamateci eroi, stiamo solo facendo il nostro mestiere, con la passione, la dedizione e il coraggio che da sempre, non solo in epoca Coronavirus, contraddistingue la nostra professione", afferma il segretario regionale Sebastiano Cavalli. "È fondamentale non perdere altro tempo, serve agire in fretta facendo i tamponi a tutti i medici e gli infermieri. Come sindacato abbiamo anche suggerito un criterio di fattibilità, basato sul principio concentrico, ovvero iniziando dal personale più esposto, questo per continuare a mantenere alta la soglia di tutela, garantendo al tempo stesso l'assistenza per tutti".

Verso sanzioni più pesanti. Domani Cdm

Dovrebbe tenersi domani alle 15 una riunione del Consiglio dei ministri. Lo si apprende da fonti di governo. Sul tavolo potrebbe esserci anche un decreto per inasprire le sanzioni per chi viola le norme anti-contagio. L'idea al vaglio del governo è inasprire l'ammenda ora prevista, introducendo una sanzione amministrativa, non penale, per chi violi le limitazioni agli spostamenti o le altre disposizioni del dpcm. Si discute, secondo alcune fonti, di una multa che potrebbe essere intorno ai 2000 euro.

Enac, ok ai droni per monitorare gli spostamenti

Via libera all'impiego di droni per "le operazioni di monitoraggio degli spostamenti dei cittadini sul territorio comunale" da parte delle Polizie locali. Lo prevede una disposizione dell'Enac - valida fino al 3 aprile - che consente di derogare ad alcune norme del regolamento sugli aerei a pilotaggio remoto, "nell'ottica di garantire il contenimento dell'emergenza epidemiologica Coronavirus". Le esigenze di impiego di questi mezzi sono state manifestate "da numerosi comandi delle polizie locali". I droni, prevede l'Enac, potranno operare "anche su aree urbane dove vi è scarsa popolazione esposta al rischio di impatto", non sarà necessario "il rilascio di autorizzazione da parte di questo Ente e non sarà richiesta la rispondenza delle operazioni agli scenari standard pubblicati". Il testo autorizza inoltre tutti gli enti dello Stato e le polizie locali dei Comuni ad impiegare i velivoli senza pilota "nell'ambito delle condizioni emergenziali dovute all'epidemia Covid-19, nelle aree prospicienti di tutti gli aeroporti civili".

Piemonte, la polizia locale in strada per i controlli

Tutti gli agenti della Polizia Locale piemontese "idonei allo svolgimento dei servizi operativi esterni di vigilanza e controllo del territorio" in strada per far rispettare le norme sanitarie per l'emergenza Coronavirus. È quanto stabilisce una delibera approvata oggi dalla Giunta regionale. L'atto prevede che al personale coinvolto "potrà essere corrisposta l'indennità di ordine pubblico, limitatamente ai servizi effettuati per garantire l'osservanza delle misure di contenimento del contagio" e che sarà garantita la fornitura di mascherine di protezione messe a disposizione dall'unità di crisi regionale. "Con questa delibera - spiega l'assessore alla Sicurezza Fabrizio Ricca - offriamo uno strumento concreto di prevenzione che aiuterà tutti i cittadini a debellare questa epidemia. Se gli uomini della Polizia Locale sono in strada, accanto agli altri agenti delle forze dell'ordine, i divieti, i blocchi e le direttive sanitarie saranno rispettate da sempre più italiani e in meno tempo potremo lasciarci alle spalle questa pericolosa situazione. Dobbiamo impegnarci tutti e non possiamo rinunciare a personale che potrebbe essere schierato in strada".

L'Inps pubblica la modalità per la richiesta della cassa integrazione ordinaria

L'Inps pubblica le istruzioni per chiedere la cassa integrazione e assegno ordinario con causale Covid 19 così come previsto dal decreto Cura Italia. Le domande per accedere alle prestazioni di Cigo e di assegno ordinario - si legge in un messaggio pubblicato oggi - sono disponibili nel portale Inps, www.inps.it, nei Servizi online accessibili per la tipologia di utente "Aziende, consulenti e professionisti", alla voce "Servizi per aziende e consulenti", opzione "Cig e Fondi di solidarietà". La domanda è altresì disponibile nel portale "Servizi per le aziende ed i consulenti", con le consuete modalità. Al momento dell'inserimento della scheda causale, per quanto concerne la domanda di assegno ordinario, sarà possibile scegliere l'apposita causale denominata "COVID-19 nazionale". Questa scelta comporterà il fatto di non dover allegare alcunché alla domanda, eccetto l'elenco dei lavoratori beneficiari. Per quanto riguarda invece il trattamento di integrazione salariale ordinario, nella relativa domanda dovrà essere selezionata la causale "COVID-19 nazionale" ed allegato l'elenco dei lavoratori beneficiari.

Dall'Ue acquisto centralizzato di dispositivi

L'Ue parte con l'acquisto centralizzato di materiali e dispositivi per il contrasto alla pandemia. Lo annuncia il ministero della Salute. Si è svolta questo pomeriggio la riunione in videoconferenza dei ministri della Salute Ue. La riunione "ha sancito - spiega il ministero - la partenza delle procedure di acquisto centralizzato nell'UE per materiali e dispositivi necessari al contrasto dell'epidemia". È "un passo avanti. L'Italia ha chiesto da subito all'Europa di agire in modo coordinato", ha affermato il ministro Speranza.

Ore 15

Rete Disarmo, stop alle aziende che producono armi

"Chiudere subito lo stabilimento degli F-35 e tutte le fabbriche che producono sistemi d'arma": lo chiedono Sbilanciamoci, Rete della Pace e Rete Italiana per il Disarmo dopo il Decreto anticoronavirus che ha ulteriormente ridotto le attività produttive in Italia, ma non quelle del settore aerospazio e della Difesa che è inserito tra le attività strategiche e dei servizi essenziali. "È incomprensibile - scrivono le associazioni - come sia considerato 'strategico' e necessario continuare a far montare un'ala ad un cacciabombardiere o un cingolo ad un carro armato, con il rischio di far contagiare i lavoratori addetti a queste attività. Riteniamo inaccettabile chiedere ai lavoratori un sacrificio così alto per una produzione che, oggi, non ha nulla di strategico ed impellente e costituisce solamente un favore all'industria bellica e al business del commercio di armamenti". "Non è in questione - aggiungono - il funzionamento operativo del settore della Difesa nazionale in questo momento così delicato, funzionamento che deve essere sempre garantito nei limiti e nelle forme previste dalla nostra Costituzione e del nostro ordinamento: la questione è perché si debbano tenere aperte fabbriche, in cui i lavoratori rischiano ogni giorno il contagio, che producono armi di cui oggi non abbiamo nessuna necessità, o che vengono vendute ad altri Paesi o (come nel caso degli F35) che fanno parte di un Programma a lungo termine e che potrebbe senza problemi prendersi una pausa di qualche settimana". "Per questo motivo chiediamo al Governo - scrivono Sbilanciamoci, Rete della Pace e Rete Italiana per il Disarmo - di rivedere subito l'elenco dei settori esclusi dal blocco produttivo, fermando il lavoro in tutte le fabbriche che producono sistemi d'arma, con la sola eccezione di quegli stabilimenti in grado di riconvertire la produzione di macchinari e forniture per rispondere ai bisogni del servizio del sistema sanitario. L'industria bellica non è un settore essenziale e strategico: questa può essere l'occasione per un ripensamento e una riconversione necessaria (in primo luogo verso produzioni sanitarie)".

Anfp, sanzioni più dure o norme inefficaci

"Le ulteriori misure restrittive adottate con il decreto di ieri corrono il rischio di non essere adeguatamente efficaci alla luce del sistema sanzionatorio a cui fanno riferimento. L'esperienza di questi giorni ci restituisce una realtà fatta di una minoranza non trascurabile di soggetti riottosi a comprendere l'importanza del rispetto delle regole, facendo di tutto per sfruttare spazi interpretativi per eluderle". Così Enzo Letizia, segretario dell'Associazione Nazionale Funzionari di Polizia. "Per questo - spiega Letizia - richiediamo una norma che valga su tutto il territorio nazionale che inasprisca le sanzioni previste. Questo sull'assunto che chi viola le misure vigenti accetta il rischio di alimentare il contagio da cui può derivare la morte dei soggetti più fragili. La maggioranza degli italiani - aggiunge - ha ben compreso il valore delle limitazioni alla libertà di movimento, che merita rispetto e non può essere messa a rischio da una ristretta minoranza che ignora quelle regole".

Petrucci, impensabile non ridurre gli stipendi

"Di fronte a questa emergenza saranno le Federazioni sportive a perdere più soldi, soprattutto quelle che, come la nostra, puntano molto sulle sponsorizzazioni. Gli imprenditori che investono nel basket, qualora fossero costretti a tagliare, lo faranno nello sport, non certo nelle proprie aziende". Così il presidente della Federbasket, Gianni Petriucci, ha spiegato la scelta di scrivere una lettera ai collaboratori tecnici della Fip per una "rivisitazione" degli stipendi alla luce del fermo delle attività per l'emergenza coronavirus, alla quale il ct dell'Italbasket, Meo Sacchetti, ha già risposto dicendosi disponibile a un taglio. "Ho inviato una lettera a tutti i nostri tecnici - ha detto Petrucci a GRParlamento -, la Federbasket ha 19 Nazionali fra maschili e femminili, nella quale parlo di riduzione degli stipendi. E' giusto che anche il calcio s'interroghi sulla riduzione degli stipendi. Come si può pensare che oggi, con la sospensione degli allenamenti e i giocatori a casa, senza le partite, senza gli incassi dei club, e penso anche ai diritti tv, a non intervenire. Fa bene Gravina, con le Leghe, a rispettare quello che la legge può prevedere in casi drammatici come questi". "Anche noi subiremo tanto. E' una situazione che, con le dovute proporzioni, calciatori e giocatori di basket dovranno affrontare", conclude.

Coldiretti, consumi della pasta chance Alessandrino

La crescita nei consumi di pasta e farina, rispettivamente +65% e +165% registrati in Italia nell'ultima settimana, a causa dell'emergenza sanitaria, offre un'opportunità al comparto agricolo alessandrino, provincia a forte vocazione cerealicola, frumento tenero in particolare. Lo sottolinea il direttore di Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo. "Nell'Alessandrino ci sono circa 70.000 ettari coltivati a grano per una produzione media di 4,6 milioni di quintali. Ricordiamo che oggi in Italia gli agricoltori devono vendere ben 5 chili di grano tenero per potersi pagare un caffè e per questo nell'ultimo decennio è scomparso un campo di grano su cinque con la perdita - conclude Rampazzo - di quasi mezzo milione di ettari coltivati ed effetti dirompenti sull'economia, sull'occupazione e sull'ambiente".

Ricciardi, tamponi a sintomatici e guariti

I tamponi per rilevare la positività al nuovo coronavirus "andrebbero fatti ai soggetti sintomatici, anche con sintomi lievi e dunque precocemente, ed ai soggetti guariti clinicamente per avere una conferma". Lo afferma all'ANSA Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute e rappresentante italiano all'Oms. Secondo Ricciardi è invece inopportuno fare i tamponi ai soggetti asintomatici, tranne nel caso dei sanitari in prima linea come già previsto dal Comitato tecnico scientifico".

Ricciardi, ipotesi relazione 5G senza fondamento

L'ipotesi di una correlazione tra il propagarsi dell'epidemia da nuovo coronavirus e la rete 5G "è priva di fondamento ed evidenza scientifica". Lo afferma all'ANSA Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute e rappresentante italiano all'Oms. Per avviare uno studio di correlazione e causalità, spiega, "ci sono dei criteri di base ed il primo è la plausibilità scientifica. Non mi pare che in questo, in riferimento alla correlazione coronavirus e 5G, esista neppure la plausibilità scientifica per poter dare avvio ad uno studio in merito".

Paratici "tutti a casa, è una situazione eccezionale"

Ospite di "A casa con la Juve" sul canale JTv, il manager della Juventus Fabio Paratici, di origini piacentine, ha lanciato un nuovo messaggio e un nuovo invito a seguire le direttive del governo per contrastare la diffusione del Coronavirus: "La mia terra è tra le più colpite, in provincia di Piacenza si viaggia a una media di 30 morti al giorno: bisogna stare a casa, è una situazione eccezionale".

Cura Italia: Bilucaglia, bollette sospese? rischio di paralisi

"Bollette sospese? Si rischia paralisi del settore". Lo afferma Cristiano Bilucaglia, imprenditore piemontese membro di A.R.T.E. (Associazione Reseller e Trader dell'Energia) con 60 iscritti per oltre 1,2 miliardi di euro di fatturato aggregato, 3700 posti di lavoro e più di 1,2 milioni di clienti nel mercato libero dell'energia. L'associazione ha inviato a Mef, Mise e ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) due documenti, poiché "la nostra categoria non è contemplata nel decreto Cura-Italia". Complice anche "la distorsione mediatica di politica e stampa, priva di fondamento giuridico, sul possibile stop al pagamento delle utenze per tutto il Paese, moltissimi italiani hanno accantonato le fatture", prosegue Bilucaglia. Inoltre, "sospendere Iva e accise solo per aziende con fatturati sino a 2 milioni di euro penalizza le nostre attività: che, incassando per conto di terzi, superano di molto tale soglia", spiega Bilucaglia, presidente della start-up uBroker srl. "Chiediamo - conclude Bilucaglia - un intervento dell'Autorità per estendere la sospensione dei tributi agli operatori del mondo dell'energia senza distinzioni, evitando maggiori ricadute economiche: e, soprattutto, occupazionali".

Ore 14

Ricciardi, ci sarà un aumento di casi al Centro-Sud

Per questa settimana "è prevedibile un aumento dei casi di contagio da nuovo coronavirus al Centro-Sud". Lo afferma all'ANSA Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute e rappresentante italiano all'Oms. "Ci sarà un aumento al Centro-Sud. A pesare - spiega - sono gli spostamenti dal Nord nelle scorse settimane ma anche atteggiamenti, che si continuano a verificare, di mancato rispetto delle misure di contenimento". Quanto al momento in cui potrà verificarsi il picco dei casi, "è difficile dirlo, ma sicuramente - afferma Ricciardi - il picco è condizionato dal rispetto delle misure di contenimento e se tali misure non verranno rispettate adeguatamente allora il picco è destinato a spostarsi in avanti". Gli ultimi dati "indicano un primo decremento di casi al Nord e ciò è positivo, ma è ancora presto per una valutazione. Dobbiamo aspettare le prossime due settimane per vedere l'andamento della curva". Ad ogni modo, conclude l'esperto, "gli effetti delle misure si vedranno prima al nord e poi al Centro-Sud, per una questione di tempi dall'inizio delle stesse. L'andamento sarà dunque diversificato tra Nord e Sud".

Piemonte al lavoro per la certificazione delle mascherine

Il Piemonte è lavoro per ottenere il via libera dell'Istituto superiore di sanità all'autocertificazione delle mascherine e degli altri prodotti utili per affrontare l'emergenza sanitaria. Lo sottolinea l'assessore regionale all'Industria Cirio, rimarcando che "le aziende sono interessate alla riconversione della produzione, si stanno preparando o addirittura stanno già producendo, ma i prodotti potranno essere impiegati solo dopo l'autorizzazione dell'Iss". "Il via libera dell'Istituto superiore di sanità - spiega Tronzano - ci permetterà di validare le mascherine e gli altri prodotti con organismi qualificati nostri. E' una possibilità introdotta dall'articolo 15 del decreto 'Cura Italia', che in ogni caso deve seguire l'iter previsto. Per le certificazioni stiamo lavorando con il Politecnico e l'Università. Insieme alle altre Regioni del Nord ci stiamo rivolgendo all'Iss per avere una accelerazione dell'Iter. Parecchie aziende sono interessate alla riconversione, teoricamente potremmo autoprodurci mascherine e altri presidi di protezione, e perfino i reagenti per i tamponi".

Esercito e polizia al lavoro, un arresto

L'arresto di uno spacciatore, la denuncia per lui e per il suo cliente. E' uno dei risultati dell'intervento svolto sabato scorso dall'esercito e dalla polizia, a Torino, nella zona di Barriera di Milano. L'operazione è scattata nella piazza tra corso Palermo e via Respighi dopo segnalazioni di assembramenti. L'arrestato è un senegalese di 30 anni che è stato notato mentre cedeva droga a un acquirente. Le denunce sono scattate per l'inosservanza delle disposizioni anti-coronavirus.

Per i transfrontalieri corsie preferenziali

Per agevolare le verifiche necessarie nei confronti dei lavoratori che entrano in Italia con mezzi propri, gli Uffici di Polizia di frontiera hanno adottato alcune misure utili per agevolare il flusso dei veicoli. In particolare, sottolinea la Polizia, sono state individuate insieme agli Stati confinanti, corsie preferenziali e valichi dedicati a queste categorie di lavoratori affinché le operazioni di controllo e transito siano più veloci. Anche per queste persone è prevista la compilazione del modulo d'ingresso in Italia previsto dai decreti del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 17 marzo 2020 n. 120 e del 18 marzo 2020 n. 122. I Decreti stabiliscono che tutte le persone che entrano in Italia, tramite trasporto aereo, ferroviario, marittimo e stradale, anche se asintomatiche, sono obbligate a comunicare l'ingresso immediatamente al Dipartimento di prevenzione dell'azienda sanitaria competente per territorio. Queste persone verranno sottoposte alla sorveglianza sanitaria e all'isolamento fiduciario per un periodo di 14 giorni, e nel caso insorgessero i sintomi di COVID-19, sono obbligate a segnalare tale situazione. Queste disposizioni, però, non si applicano per alcune categorie di lavoratori transfrontalieri in ingresso e uscita dal territorio nazionale, anche con mezzi propri per comprovati motivi di lavoro e per il conseguente rientro nella propria residenza, abitazione o dimora. Rimane per tutti l'obbligo di segnalare eventualmente l'insorgenza dei sintomi del contagio al Covid-19 come previsto dal Decreto.

Sono 2 milioni i controllati, 96 mila denunciati

Ieri le forze di polizia hanno controllato 157.621 persone e 10.326 sono state denunciate. Gli esercizi commerciali controllati sono stati 53.776, denunciati 158 esercenti e sospesa l'attività di 7 esercizi commerciali. Salgono così a 2.016.318 - informa il Viminale - le persone controllate dall'11 al 22 marzo, 92.367 quelle denunciate per inosservanza degli ordini dell'autorità, 2.155 le denunce per false dichiarazioni; 973.799 gli esercizi commerciali controllati e 2.277 i titolari denunciati.

Leidaa, 268 appelli per animali domestici

Drammatici appelli dei malati o di chi ha già perso i propri cari per il Covid-19 e non sa come recuperare o dove collocare l'animale o gli animali di famiglia che sono arrivati fra sabato e domenica, i primi giorni di attività, al servizio "Leidaa per emergenza Covid-19" istituito dalla Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell'Ambiente. Lo rende noto l'associazione presieduta dalla deputata Michela Vittoria Brambilla precisando che nei due giorni sono stati 268 i casi trattati e di essere "a disposizione del Paese e di tutti coloro che convivono con un animale d'affezione e oggi si trovano in quarantena, in isolamento domiciliare o ricoverati", invitando a chiamare la sede centrale al numero 02.94351244 oppure a consultare il sito www.leidaa.info. I casi definiti "più sconvolgenti" riguardano "gli animali di persone uccise dal virus o costrette in un letto di ospedale. Il figlio di una donna morta per Coronavirus, temendo il contagio, ha chiesto aiuto per recuperare il cane della madre, abbandonato in casa - spiega Leidaa - Tra i casi in via di soluzione quello di una signora di Monza, trovata positiva al Covid-19, in angoscia per la salute del marito già in ospedale e preoccupata per la sorte dei sette cani e dei quattro gatti di famiglia se dovesse essere ricoverata anche lei. A Ferrara, Forlì e Cesena persone costrette in quarantena, cercano disperatamente volontari che possano portar fuori i loro cani. Gran parte dei chiamanti con questo problema sono anziani soli che si preparano al peggio". "Non abbandonate gli animali - ripete l'ex ministro Brambilla - non sono contagiosi, non possono infettarvi. Se siete in quarantena o in ospedale e non riuscite a gestirli , chiamateci". 68 casiCirca la metà delle telefonate, prevalentemente dalla Lombardia, "chiedono informazioni sugli spostamenti, sia quelli delle staffette che quelli per recuperare o accudire animali rimasti in luoghi diversi da quello di residenza. I dubbi sulla liceità degli spostamenti sono aumentati - prosegue Leidaa - con l'entrata in vigore del Decreto del presidente del Consiglio dei ministri che vieta di uscire dai confini comunali. Se si tratta, per esempio, di sfamare colonie feline o cani in stalli a pochi chilometri da casa, ma in un altro Comune, il suggerimento è di invocare l''assoluta urgenza' con un'autocertificazione precisa. Sono vietate, invece, le 'staffette' di cani adottati, in quanto spostamenti 'rinviabili'.

Ore 13

Piemonte, la ricetta medica via mail o telefono

Via libera alla ricetta medica via mail o con messaggio sul telefono, senza necessità di ritirarle fisicamente, in modo da limitare gli spostamenti e ridurre la diffusione del coronavirus. Lo prevede l'ordinanza 651 della Protezione Civile, prontamente recepita dalla Regione Piemonte "in prima linea per agevolare questo importante provvedimento", spiega l'assessore piemontese alla Sanità Luigi Icardi, coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni. Al momento della generazione della ricetta elettronica - si legge nell'ordinanza - l'assistito può chiedere al medico il rilascio del promemoria 'dematerializzato' tramite email o SMS. La stessa ordinanza disciplina le modalità operative per le farmacie e per le Asl per i farmaci distribuiti in modalità diverse dal regime convenzionale e per i medicinali che richiedono un controllo ricorrente dei pazienti.

Casi in Questura a Cuneo, 2 positivi 8 in isolamento

Primi casi di Coronavirus in questura a Cuneo: due persone positive al tampone, 8 asintomatici in isolamento fiduciario a casa e altri 8 (con alcuni sintomi ) sotto monitoraggio clinico sempre presso il proprio domicilio. Dalla polizia assicurano che non ci sono "problemi organizzativi" ed è scattata la profilassi cautelativa che prevede anche, domani martedì 24 marzo, sanificazioni straordinarie in alcuni uffici.

Fipe, ok al servizio di food delivery è consentito

Prosegue regolarmente il servizio di consegna a domicilio dei pasti provenienti dai ristoranti, rientrando tra le attività consentite dal decreto firmato ieri dal presidente Conte. Lo mette in evidenza la Fipe, la Federazione italiana del Pubblici esercizi, in merito alle ultime misure prese dal governo per contenere il Covid-19. "E' un aiuto per milioni di persone costrette in casa - commenta la Fipe - in particolare per i più anziani che possono continuare a farsi consegnare cibi preparati nei loro ristoranti di fiducia. Come abbiamo sottolineato sin dal primo giorno - precisa - è tuttavia indispensabile che questo servizio venga svolto nel pieno rispetto delle disposizioni di sicurezza sia per i lavoratori coinvolti che per i consumatori".

Morto il farmacista nel Lodigiano, è il secondo

Morto farmacista nel Lodigiano, è il secondo lutto nell'ambito di questa professione nel giro di pochi giorni. "Raffaele Corbellini ha lavorato per la collettività fino a che ha potuto e non c'è modo migliore per rendergli l'onore che merita", scrive in una nota Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli ordini dei farmacisti italiani (Fofi) e dell'Ordine dei Farmacisti di Milano, Lodi e Monza Brianza, che rende nota la notizia. "E' la seconda volta in pochi giorni che la nostra professione viene colpita da un lutto. Corbellini era un riferimento insostituibile per la comunità lodigiana. I farmacisti italiani, nelle farmacie di comunità come nelle strutture del Servizio sanitario, stanno svolgendo il loro ruolo al massimo delle possibilità - aggiunge Mandelli - ma devo ribadire un messaggio ai cittadini: la farmacia è un presidio sanitario in cui ci si deve recare solo per motivi importanti, come procurarsi i farmaci per le malattie croniche e per gli eventi acuti. E' una precauzione fondamentale per tutelare la salute di tutti, dei farmacisti e delle persone che si rivolgono a loro".

Gli effetti delle misure dell'11 marzo solo dal 4 aprile

Bisognerà attendere il 4 aprile prima di riuscire a vedere gli effetti delle misure più restrittive adottate l'11 marzo, successivamente a quelle del 9 marzo: è la valutazione del fisico Giorgio Parisi, esperto di sistemi complessi dell'Università Sapienza di Roma e dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn). "Il numero dei decessi - ha rilevato - sta aumentando, ma a un ritmo più lento di prima e potrebbe continuare ad aumentare per un tempo molto lungo". "Quelli degli ultimi giorni non sono stati dati buoni, ma se le misure più serie sono state prese l'11 marzo, l'effetto si dovrebbe sentire dal 4 aprile". La data è calcolata sulla base del tempo medio che trascorre fra la comparsa dei sintomi e il decesso, stimato in circa 26 giorni. "Negli ultimi dieci giorni il numero dei decessi sta rallentando rispetto alla prima crescita esponenziale, quando raddoppiava ogni 2,5 giorni. Recentemente sta aumentando progressivamente di 100 unità al giorno", ha spiegato Parisi rilevando che la curva della mortalità sembra quindi dover continuare a crescere, anche se più lentamente di quanto accada durante la fase esponenziale.

Torino, prorogata la sospensione della Ztl e strisce blu

Con una ordinanza della sindaca Chiara Appendino, il Comune ha prorogato fino al 3 aprile la sospensione della Ztl centrale e, fino al 4 aprile, del pagamento del parcheggio nelle zone blu, ad eccezione dei posteggi automatizzati a barriera e in struttura gestiti da Gtt. Lo stop, deciso nell'ambito delle misure per l'emergenza Coronavirus, era inizialmente previsto fino al 25 marzo. Per quanto riguarda i cantieri, da questa sera saranno sospesi quelli aperti sui ponti cittadini, ma resteranno attivi i sensi unici alternati in strada al Traforo del Pino e nel sottopasso dei Giardini Reali, oltre all'unica corsia per senso di marcia nel sottopasso Mina di corso Grosseto.

Ore 12

Zaia, pronti per sperimentazione Avigan

"Dichiaro che per l'Avigan noi siamo pronti, ovviamente siamo rispettosi delle leggi e per la sperimentazione serve l'autorizzazione dell'Aifa". Lo ha ribadito il presidente del Veneto Luca Zaia. "Se c'è un minimo barlume di luce in fondo al tunnel - ha proseguito - dobbiamo vedere se c'è, e che luce è. Invito la comunità scientifica di avere un approccio più liberale per la sperimentazione. All'università di Padova è in corso la sperimentazione di sei farmaci, e siamo pronti e disponibili".

Felici, imprese artigiane sono in prima linea

"Gli artigiani stanno dando un prezioso contributo in questa ora buia. Le misure restrittive adottate sono giustificate dalla drammaticità dei fatti, ma siamo molto preoccupati. Con l'ultimo Dpcm si decreta una 'serrata' produttiva mai vista prima, neppure in periodo bellico. La chiusura dei cantieri è un'ulteriore batosta per un settore allo stremo". E' il commento di Giorgio Felici, presidente di Confartigianato Imprese Piemonte "Alla confusione originata dal rincorrersi e sovrapporsi di Decreti e Ordinanze, che lasciano trapelare un affanno da parte delle istituzioni che forse non hanno così sotto controllo la situazione - osserva Felici - si aggiunge l'incertezza su quando e come si potrà ripartire. Non vorremmo che si dimenticasse che se molte persone possono dire #iorestoacasa è grazie anche a tanti artigiani che a casa non possono rimanere e che con il loro sacrificio tengono a galla l'Italia". In Piemonte sono coinvolte direttamente contro il Coronavirus 31.807 imprese artigiane: 2.985 industrie alimentari, 11.879 installazione impianti elettrici, idraulici e lavori di costruzioni, 6.203 manutenzione e riparazione autoveicoli, 2.238 trasporto taxi e riparazioni autoveicoli, 3.401 trasporto merci su strada, 199 attività supporto trasporti, 3.228 attività pulizie e disinfestazione, 531 riparazione computer, 1.035 lavanderie e 108 servizi funebri. A livello provinciale sono 17.128 a Torino, 4.791 a Cuneo, 2,847 ad Alessandria, 2.068 a Novara, 1.625 ad Asti, 1.205 a Biella, 1.098 a Vercelli e 1.015 a Verbania.

UniCredit, 35mila euro a Croce Rossa in Piemonte

UniCredit amplia il proprio impegno a supporto della Croce Rossa Italiana nella gestione dell'emergenza legata alla diffusione epidemiologica del virus Covid - 19 in Italia. Grazie ai fondi raccolti tramite UniCredit Card Flexia Classic Etica, la banca effettuerà una donazione di 360 mila euro alla Croce Rossa Italiana, di cui 35mila euro in Piemonte, e a 20 comitati locali che operano sui territori per l'acquisto di mascherine, materiale sanitario e dispositivi medici, nonché di un'unità mobile-operativa attrezzata per il coordinamento dell'emergenza. Inoltre il Gruppo ha messo a disposizione della Croce Rossa Italiana un conto corrente solidarietà completamente gratuito (IT93H0200803284000105889169 intestato a Associazione Croce Rossa Italiana) per la raccolta fondi a supporto di tutte le attività che la CrI sta mettendo in atto per affrontare la crisi.

Gimbe, il Piano pandemico nazionale fermo al 2006

L'Italia era impreparata a gestire l'emergenza coronavirus anche perchè pur esistendo un 'Piano nazionale di preparazione e risposta ad una pandemia influenzale', predisposto dopo l'influenza aviaria del 2003 dal ministero della Salute, questo non viene aggiornato dal 2006. Lo rileva il presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta. "È inspiegabile - afferma - che tale piano non sia stato ripreso e aggiornato dopo la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale, lo scorso 31 gennaio". "Un mese dopo il caso 1 di Codogno - afferma Nino Cartabellotta - i numeri dimostrano che abbiamo pagato molto caro il prezzo dell'impreparazione organizzativa e gestionale all'emergenza: dall'assenza di raccomandazioni nazionali a protocolli locali assenti o improvvisati; dalle difficoltà di approvvigionamento dei dispositivi di protezione individuale (DPI), alla mancata esecuzione sistematica dei tamponi agli operatori sanitari; dalla mancata formazione dei professionisti sanitari all'informazione alla popolazione". Tutte queste attività, "inclusa la predisposizione dei piani regionali rimarca il presidente Gimbe - erano appunto previste dal 'Piano nazionale di preparazione e risposta ad una pandemia influenzale', predisposto dopo l'influenza aviaria del 2003 dal Ministero della Salute e aggiornato al 10 febbraio 2006".

Meloni, sanzioni esemplari contro 'furbetti'

Per i 'furbetti' che trasgrediscono le restrizioni per arginare il contagio del Coronavirus servono, secondo Giorgia Meloni, "sanzioni esemplari" perché si tratta di persone "irresponsabili". La leader di Fratelli d'Italia ne ha parlato in collegamento telefonico su 7Gold. "Dobbiamo spezzare una lancia a favore della stragrande maggioranza dei cittadini italiani che invece rispettano le regole e fanno sacrifici e giustamente si arrabbiano quando vedono che le stesse regole non vengono rispettate da chi pensa di essere più furbo degli altri", ha aggiunto. "E' giusto che ci siano sanzioni esemplari contro queste persone che sono da considerare nemiche del buonsenso e della battaglia che stiamo conducendo contro il virus", ha concluso.

Cirio, sono guarito, vado a Unità di crisi

"Sono guarito. Ho appena ricevuto l'esito del doppio tampone di verifica ed entrambi hanno dato esito negativo al coronavirus. Ve lo dico mentre mi preparo per correre all'Unità di crisi, perché l'unica priorità è continuare a lottare". Lo afferma il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, che era risultato positivo al coronavirus.

Meloni, chiesto la convocazione a oltranza Camere

"Abbiamo chiesto un appuntamento al Presidente della Repubblica Mattarella e una convocazione immediata e a oltranza del Parlamento italiano per dare una mano". Lo ha detto la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni in collegamento telefonico su 7Gold. "C'è mezza Italia che sta lavorando nonostante le decine di decreti per la chiusura di Conte, se mezza Italia lavora il primo a dover lavorare deve essere il Parlamento italiano per mettere in collaborazione le energie di ciascuno di noi, perché tutti i gruppi politici hanno idee e proposte intelligenti", ha aggiunto Meloni. "Se non c'è luogo dove poter confrontarsi, diventa difficile dare una mano, noi vogliamo lavorare e dare una mano" e "cercheremo di mettere a regime il Parlamento ogni giorno perché possa fare la sua parte", ha concluso.

Meloni, in Europa usato virus contro Italia

"Alcune nazioni in Europa hanno cercato di utilizzare il coronavirus contro di noi, poi il contagio ha preso anche altre nazioni e ora corrono ai ripari. Penso che ci dovremmo ricordare, quando sarà finita questa epidemia, che l'Europa, quando poteva servire, ci ha pensato parecchio prima di dare una mano e, quando ha deciso di farlo, lo ha fatto perché il virus è arrivato in Francia e Germania". Lo ha detto la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni in collegamento telefonico su 7Gold. "L'Europa si conferma una organizzazione sovranazionale che si occupa delle materie solo quando interessano a Francia e Germania - ha aggiunto la presidente del partito -: non esiste sulle grandi questioni, non è esistita dall'inizio di questo virus, non c'era un protocollo comune per il rischio pandemia, non c'era un sistema unico di certificazione delle vittime e dei contagiati, gli altri hanno nascosto i numeri dei loro contagiati per non avere il nostro contraccolpo economico, hanno trattato l'Italia come se fosse l'untrice in Europa e insultato i nostri prodotti chiedendo certificazioni 'virus free'".

Fdi, bene i fondi sugli immigrati spostati sull'emergenza

"In periodi di straordinaria emergenza è doveroso scegliere delle priorità: siamo contenti che la Giunta regionale del Piemonte, con un emendamento al bilancio in votazione domani, abbia accolto la nostra richiesta di dirottare il capitolo 'Interventi regionali in favore degli immigrati extracomunitari residenti in Piemonte', che ammontava a 300 mila euro, su interventi per contrastare l'emergenza Coronavirus". Così il capogruppo di Fratelli d'Italia in Regione, Maurizio Marrone. "Ora 150 mila euro - spiega Marrone - saranno aggiunti al nuovo capitolo 'Fondo a sostegno delle attività produttive a seguito dell'emergenza Coronavirus', che arriverà così a 4,3 milioni, mentre altri 150 mila andranno destinati ai corpi di Polizia locale, in modo da consentire ai sindaci, a partire da quello di Torino, di finanziare i controlli sulle restrizioni e mettere in sicurezza i mercati rionali, invece di vietarli". "Per noi Fratelli d'Italia, 'Prima gli Italiani' - conclude - non è uno slogan, ma pragmatismo di governo al servizio della comunità".

Bellono (Cgil Torino), decreto crea confusione

"Il decreto di ieri sta creando dappertutto confusione, esacerbando anche a Torino gli animi di lavoratori già provati dalle tensioni di questi giorni e convinti che la produzione si sarebbe davvero fermata, salvo eccezioni". Così Federico Bellono, responsabile Sicurezza della Cgil Torino, commenta gli ultimi provvedimenti del governo. "Così invece la situazione diventa ingestibile, con aziende ormai chiuse da giorni e altre dove, senza una reale necessità - osserva Bellono - i lavoratori continuano a essere esposti a rischi enormi. Nel guardare al futuro, sarebbe bene che tutti, comprese le imprese, capissero che è anche loro interesse non seminare un clima di sfiducia e di rancore tra i loro dipendenti. E prima ci si ferma davvero e più velocemente si uscirà da questa drammatica situazione. Occorre quindi un'azione conseguente e tempestiva sia a livello di Governo con la modifica del decreto sia sul territorio, a partire dal ruolo dei Prefetti".

Alessandria, supporto psicologico ai dipendenti Asl

Da oggi per tutti i dipendenti dell'Asl di Alessandria è possibile prenotare telefonicamente un colloquio di ascolto e sollievo dalla fatica emotiva del lavoro. Obiettivo è sostenerli in un tempo di crisi sanitaria globale e aiutarli a trovare soluzioni adattative che li mettano in grado di gestire il proprio ruolo e le relazioni con l'ambiente nell'ambito professionale e privato. Una specifica sezione del sito aziendale (www.aslal.it area professionisti e fornitori) mette inoltre a disposizione degli utenti materiali e risorse per affrontare dal punto di vista psicologico la pandemia e la situazione di prolungata emergenza.

Prodi, creare un gruppo che gestisca emergenza

Oggi in Italia ci sono le persone giuste al posto giusto? "Questo non lo so. Adesso sono fuori dal giro e non vengo consultato. Il Paese ha avuto in questi ultimi anni un desiderio di espulsione di una generazione ma un contributo di saggezza e non di potere potrebbe essere estremamente utile. Bisognerebbe fare un gruppo di 4-5 persone che facciano un piano. Le persone che devono affrontare l'emergenza sono diverse da quelle che devono pensare alla ripresa futura. Non c'è nessuna contraddizione tra i due aspetti". Risponde così l'ex premier Romano Prodi a Inblu il network delle radio cattoliche della Cei.

Grimaldi (Luv), sui tamponi serve cambio di passo

"Sui tamponi serve un cambio di passo: se una persone chiama il servizio sanitario e afferma di stare male, non può essere lasciata a casa senza assistenza. Occorre raggiungerla con l'unità mobile della Croce Rossa, fare il prelievo e fare il tampone ai familiari, agli amici e al vicinato. E' infatti probabile che nelle vicinanze ci siano un portatore sano e altri infetti. Non si può gravare solo sugli ospedali, serve più sorveglianza attiva come in Veneto, e finora non è stato fatto a sufficienza". Così il capogruppo di Liberi Uguali Verdi in Consiglio regionale, Marco Grimaldi. "Da settimane - rimarca Grimaldi - chiediamo di fare i tamponi a tutto il personale medico. Migliaia di operatori avrebbero bisogno di fare il test e continuano a lavorare a rischio di contagio o addirittura già malati. Troppi operatori aspettano le mascherine, ma anche tute, occhiali e calzari". " Da domani - aggiunge - tutto deve essere più chiaro: fermare le attività non essenziali e aumentare le prevenzioni per tutti i lavoratori esposti. La Regione deve comunicare a tutti, in primis agli operatori della sanità ma anche ai lavoratori dei servizi essenziali, quando arriveranno i test e i dispositivi di protezione".

Frediani (M5s), forze fresche in Unità di crisi

La capogruppo del Movimento 5 Stelle in Regione Piemonte, Francesca Frediani, sottolinea che "è necessario integrare forze fresche nell'Unità di crisi e ascoltare gli operatori impegnati in prima linea". "La guerra contro il Coronavirus - rimarca Frediani - non è semplice, serve lo sforzo di tutte le istituzioni. E' evidente che l'Unità di Crisi regionale ha la necessità di essere integrata, servono professionalità in grado di gestire questa difficile fase: la Giunta regionale le cerchi e le includa". "E' necessario - spiega - ascoltare i territori e gli operatori impegnati sul campo. Guardiamo alle altre esperienze, fuori Regione e fuori Paese, cerchiamo di cogliere il meglio e applicarlo. Servono forze fresche e menti lucide per affrontare i problemi". "Pensiamo ad esempio - osserva - alla mancanza di dispositivi di protezione individuale denunciata, alla procedura sui tamponi che va migliorata, e alla necessità di creare Unità di continuità assistenziale. Abbiamo chiesto alla Giunta di ricevere in Commissione Sanità un rendiconto sulla distribuzione dei dispositivi di protezione, sulle scelte relative ai ricoveri, e di vedere i documenti della Commissione tecnico scientifica".

Viminale, 'non spostarti, aiutaci ad aiutarti'

"Non spostarti dal comune in cui ti trovi, #aiutaciadaiutarti. Con comportamenti responsabili si supera l'emergenza". Così il Viminale in un tweet. Sul sito del ministero si ricorda che è in vigore da oggi la nuova ordinanza del presidente del Consiglio dei ministri che introduce ulteriori misure in materia di contenimento e gestione dell'emergenza Coronavirus, applicabili sull'intero territorio nazionale. Tra di esse, quella anticipata ieri da un'ordinanza firmata dai ministri Luciana Lamorgese e Roberto Speranza che vieta "a tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso rispetto a quello in cui attualmente si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute".

Questore di Torino, ogni agente ha mascherina

"E falso dire che una sola mascherina possa essere utilizzata tra i due poliziotti in servizio di pattuglia e questa affermazione sarò oggetto di approfondimento nelle sedi opportune". Lo afferma il questore di Torino, Giuseppe De Matteis, smentendo la denuncia del sindacato autonomo di polizia Siulp. "Entrambi gli agenti di pattuglia sono dotati di mascherina, secondo quanto stabilito dalla Direzione centrale sanità della Polizia di Stato, con l'obbligo che almeno uno la indossi. Il modello FFP3 evita infatti il contagio anche a chi non indossa la mascherina". "Dispiace notare atteggiamenti irresponsabili - conclude il questore De Matteis - da parte di chi, in questo momento, dovrebbe svolgere con maggiore attenzione il proprio delicato ruolo sindacale, evitando di creare fake news e falsi allarmi tra i poliziotti che, a Torino come in Italia, sono chiamati ad una prova senza precedenti".

Prodi, si è capito che il patto di stabilità è stupido

"La sospensione del Patto di stabilità da parte dell' Ecofin è una mia vendetta personale perché quando ero presidente della Commissione europea dissi che il Patto di stabilità era stupido. In economia non si possono dare leggi aritmetiche. Finalmente dopo 18 anni e una pandemia lo abbiamo capito". Lo ha detto l'ex premier Romano Prodi, in un'intervista a InBlu Radio, il network delle radio cattoliche della Cei. "L'Europa - prosegue - purtroppo andrà avanti attraverso le crisi. Il nazionalismo è così forte che o c'è una crisi che ti dimostra che stai sbagliando oppure i singoli Paesi sono troppo egoisti. Non per nulla l'Europa è stata lanciata dopo la Guerra mondiale. Dopo il coronavirus non aboliremo la globalizzazione ma ci sarà un cambiamento verso una semi-autosufficienza regionale cioè tutte le grandi visione economiche, e parlo dell'Europa, dovranno trovare in se stesse una semi-autosufficienza avendo i prodotti base che garantiscano la sicurezza in futuro".

Bellanova, miglior cabina regia è il Parlamento

"La migliore Cabina di regia è il Parlamento nel pieno delle sue funzioni". Lo ha detto la ministra delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Teresa Bellanova, in collegamento con La7, Coffee Break. "Il Parlamento - ha spiegato Bellanova - deve essere nel pieno della sua attività e deve poter dare il suo contributo migliorativo ai provvedimenti del Governo. Una democrazia funziona così. Se il Parlamento funziona adeguatamente - ha aggiunto - anche la dialettica tra maggioranza e opposizione viene adeguatamente garantita e i provvedimenti vengono arricchiti e migliorati a dovere. La migliore Cabina di regia è un Parlamento capace di garantire le sue funzioni".

Crimi,condivido appello economisti ad Ue e Bce

"Questo è l'appello sottoscritto da 67 economisti italiani e rivolto all'Europa e alle sue istituzioni. Lo sottoscrivo a mia volta, perché molti dei punti da loro proposti mi trovano assolutamente d'accordo. Purtroppo, l'Europa dei vincoli e dell'austerità resiste, non ha ancora mollato gli ormeggi. Se non si deciderà a farlo una volta per tutte, questa sarà la sua condanna. Il Mes è una delle zavorre di cui ci dobbiamo definitivamente liberare per costruire finalmente l'Europa del XXI secolo, un'Europa che sia in grado di sopravvivere ai cambiamenti che stiamo vivendo e di dare risposte ai popoli che ne fanno parte". Lo scrive su Facebook il capo politico del Movimento 5 Stelle Vito Crimi, facendo riferimento a un appello pubblicato sulla rivista Micromega e rivolto ai vertici della Ue e alla Bce.

Gemelli, sostegno a operatori sanitari

Psichiatri e psicologi del Policlinico Universitario A. Gemelli Irccs a sostegno di medici e infermieri impegnati sul fronte Covid-19, anche con un decalogo per potenziare i meccanismi di resilienza. I progetti messi in campo sono due: una linea telefonica dedicata (attiva 7 giorni su 7 dalle 9 alle 18, al numero 342 3242015, email resilienzaCovid19@policlinicogemelli.it) e "Non sei solo", l'iniziativa ideata dal Servizio di Psicologia Clinica del Gemelli per supportare il personale sanitario del Policlinico. "Particolarmente a rischio di burnout in questo momento sono gli operatori sanitari, sottoposti non solo allo stress crescente del lavoro quotidiano, ma anche alle restrizioni della libertà personale imposte al resto della popolazione", spiega il Policlinico in una nota. "E' fondamentale che medici e infermieri, oltre a essere protetti adeguatamente dal contagio, siano anche tutelati nel loro equilibrio psichico". Il progetto "Resilienza Covid19" è coordinato da Luigi Janiri e Gabriele Sani, Uoc di Psichiatria, e da Simonetta Ferretti del Servizio di Psicologia della Fondazione. "Gli operatori sanitari - spiega Ferretti - in particolare quelli impegnati nei reparti dedicati all'emergenza da Covid-19 all'interno del Gemelli, sono e saranno ulteriormente sottoposti nelle prossime settimane a un elevato carico di lavoro e di stress psicofisico. Fatica fisica, dolore emotivo, la necessità di lavorare spesso al limite delle proprie forze, mettono gli operatori a dura prova. In situazioni come queste, subentrano spesso meccanismi difensivi (dissociazione, negazione) che aiutano a mantenere il distacco emotivo dalla sofferenza, con l'obiettivo non consapevole di restare integri e di autorizzarsi a non fermarsi".

Le Foche, Atalanta-Valencia megafono del contagio

"La partita di Champions Atalanta-Valencia del 19 febbraio è stato un megafono per la diffusione del contagio da coronavirus nella bergamasca. Per seguirla, quasi 50.000 tifosi sono andati da Bergamo a Milano, stando a stretto contatto in pullman, treni, autogrill, ristoranti e pub. A dircelo è la cronobiologia degli eventi. L'esplosione dei contagi c'è stata 14 giorni dopo il match". A spiegare all'ANSA cosa potrebbe aver determinato gli ampi numeri che vediamo oggi in Lombardia, è Francesco Le Foche, responsabile del Day Hospital di immunoinfettivologia, al Policlinico Umberto I Università La Sapienza di Roma. "Non ci sono dimostrazioni scientifiche che vi sia una mutazione del virus che lo rende più aggressivo e neppure ci sono prove attendibili dell'influenza del pm 10. Quello che invece possiamo dire per spiegare i numeri - prosegue l'immunologo - è che l'area intorno a Bergamo è molto industrializzata ed esposta a maggiori scambi con l'Europa. Questo altissimo tasso di contatti, anche internazionali, potrebbe aver favorito, già a inizi di gennaio, una prima diffusione del virus, preso inizialmente in scarsa considerazione in quanto quasi considerato 'un problema cinese'". La circolazione del virus, conclude, "ed è stata poi enfatizzata con la partita di calcio Atalanta-Valencia. Dopo due settimane, c'è stata un aumento esplosivo del contagio. Ora passati 30 giorni, si inizia a vedere una riduzione significativa dei nuovi casi".

Ricette via sms in Toscana, ok l'uso in altre regioni

Ad oggi sono 86.363 gli sms inviati ai pazienti toscani con il numero di ricetta elettronica grazie al sistema 'Nre via Sms' che permette ai cittadini di richiedere con una semplice telefonata al proprio dottore e pediatra il farmaco di cui hanno bisogno, e di andare a ritirarlo in farmacia senza passare dallo studio medico. Questo sistema, spiega la Toscana in una nota, potrà essere fornito gratuitamente a tutte le regioni italiane. "Si calcola - prosegue la nota - che il sistema arriverà nel giro di pochi giorni a servire circa 25 milioni di cittadini italiani. Sardegna, Marche, Abruzzo, Friuli, Liguria, Val d'Aosta, più Bolzano hanno già fatto richiesta alla Toscana, afferma il presidente della Regione Enrico Rossi, spiegando che il sistema degli Sms consente di "ridurre il rischio di diffusione del virus, in particolare verso i pazienti cronici e fragili". Con 'Nre via Sms' il medico effettua la prescrizione, registrandola sul proprio computer: la piattaforma elettronica toscana invia al paziente tramite Sms il numero di codice della ricetta che, letto al farmacista, viene tradotto nella prescrizione medica e gli permette di predisporre i farmaci richiesti. In Toscana a oggi la dematerializzazione della prescrizione dei medici di medicina generale, è utilizzata già da circa 2000 dottori e pediatri di famiglia.

Ore 11

Nova Coop, priorità alla spesa per il personale sanitario

Da oggi nei 60 punti vendita Nova Coop in Piemonte e nei 3 in alta Lombardia medici, infermieri, oss e altri operatori della sanità avranno accesso prioritario alla spesa e saranno autorizzati dal personale di punto vendita a superare eventuali code all'ingresso del negozio e in uscita in cassa, un atto dovuto considerato il ruolo fondamentale del personale sanitario nel fronteggiare l'emergenza Covid-19. Per usufruire di questa corsia preferenziale gli operatori sanitari dovranno essere regolarmente muniti di badge o tesserino di riconoscimento. Così la Cooperativa vara una nuova misura nell'ambito dei provvedimenti per l'emergenza Coronavirus per essere al fianco di chi da settimane si trova in prima linea. Lo stesso provvedimento viene applicato ai volontari impegnati a fare la spesa e consegnarla alle persone anziane o in difficoltà. Nova Coop si è immediatamente messa a disposizione per supportare il no profit che vuole continuare ad aiutare. In poco tempo sono già una trentina i progetti territoriali, lanciati da un Ente locale o da onlus e imprese sociali, a cui la Cooperativa ha offerto il proprio supporto, grazie ai rapporti avviati da tempo con più di 250 stakeholder territoriali e a un attento monitoraggio delle principali necessità dei vari territori. Sono circa 400 le spese preparate ogni giorno da Nova Coop e ritirate da onlus e associazioni per essere consegnate a domicilio ad anziani e soggetti deboli in tutto il Piemonte.

Mirabelli (Pd), il governo ascolti parti sociali

"Serve buon senso in questa difficile situazione. Il governo tenga aperto un dialogo con le parti sociali e con gli imprenditori. Ci sono i margini per correggere nel merito il decreto che sospende le attività non essenziali, tenendo insieme la necessità di sicurezza là dove la produzione continua, precisando meglio le tipologie delle attività che devono fermarsi. Ricordiamoci sempre le priorità che abbiamo davanti: fermare il contagio e non affossare la nostra economia. Dobbiamo muoverci con prudenza e lucidità in questo ambito". Lo dice Franco Mirabelli, vicepresidente dei senatori del Pd.

Quasi 3500 iscritti alla biblioteca digitale,100 scelgono La peste

Quasi 3.500 nuovi iscritti in una sola settimana contro i 400 totali dell'anno scorso; 4 mila 600 prestiti nel mese di marzo a fronte dei 2 mila 900 di febbraio. Sono i numeri che testimoniano il boom della Biblioteca civica digitale, l'iniziativa dell'assessorato alla Cultura della Città di Torino che offre la possibilità di accedere al servizio online senza doversi registrare in una delle sedi delle biblioteche civiche, chiuse al pubblico in seguito alle misure di contenimento del contagio da Coronavirus. Il libro più richiesto, preso in prestito da un centinaio di lettori è stato 'La peste', di Albert Camus. Fra le possibilità offerte dalla biblioteca digitale, oltre al prestito di libri elettronici anche lettura di giornali, ascolto di audiolibri e musica, videoletture ad alta voce per i bambini, lezioni scolastiche a distanza, supporto personalizzato a studi e ricerche, visione di filmati di iniziative culturali. Potenziato, inoltre, il servizio 'Chiedi alle Biblioteche' già attivo da alcuni anni e rivolto a chi studia, fa ricerca o ha bisogno di indicazioni e informazioni.

Sifi invia colliri a Oftalmologia ospedali

Sifi, principale società farmaceutica oftalmica italiana, solidale nella "battaglia contro il Covid-19", ha predisposto "un approvvigionamento ai reparti di oftalmologia dei principali ospedali Italiani di prodotti sterili per l'idratazione della superficie oculare e per la prevenzione dei potenziali rischi infettivi". Come indicato nelle linee guida sul Coronavirus pubblicate dalla American academy of ophthalmology (Aao) "numerosi rapporti suggeriscono che il virus può causare congiuntivite e possibilmente può essere trasmesso dal contatto dell'aerosol con la congiuntiva". Sifi, spiega la società, "desidera essere d'aiuto, sia per combattere i rischi di infezioni oculari che in una situazione così grave devono assolutamente essere ridotti al minimo, che per alleviare i possibili sintomi di secchezza oculare del personale sanitario impegnato senza sosta ed in condizioni estreme". "Vogliamo essere concretamente al fianco dei medici e di tutto il personale sanitario con un piccolo ma speriamo significativo supporto per aiutarli ad affrontare questa difficile sfida - afferma Fabrizio Chines, amministratore delegato e presidente Sifi - con questo gesto vogliamo mostrare il nostro sostegno ai migliaia di operatori della sanità che in queste settimane, con professionalità, coraggio, e senza sosta, stanno lavorando per sconfiggere il virus".

Fassino, ripristinare intesa Governo-sindacati

"Si ripristini subito un'intesa tra governo e parti sociali per applicare correttamente la sospensione generalizzata delle attività economiche. La drammatica emergenza sanitaria che gli italiani stanno vivendo richiede che ogni misura, per essere efficace, sia assunta con condivisione e unità di intenti. Nulla di utile, invece, può venire da conflittualità e contrapposizioni che indeboliscono la coesione sociale necessaria a combattere l'epidemia". Lo ha dichiarato Piero Fassino della Direzione Pd.

Tajani, serve l'esercito al Sud

"Lo Stato faccia di più per il sud. Impedisca che il coronavirus invada il Meridione. Ascolti i governatori di Calabria e Basilicata. Le regole non bastano. Bisogna farle rispettare. Ecco perché serve l'esercito. Basta tentennamenti". Lo scrive su twitter, Antonio Tajani, vicepresidente di Forza Italia.

Fiom, scioperi nel torinese

Sono in sciopero i lavoratori degli stabilimenti Avio Aero di Rivalta e di Borgaretto con una adesione di oltre il 90%. Lo rende noto la Fiom si Torino. In questi giorni l'attività in azienda degli stabilimenti torinesi di Leonardo è quasi completamente sospesa per effetto di precedenti accordi sindacali. L'intero comparto dell'aerospazio è stato infatti autorizzato dal Decreto a proseguire le attività - per ragioni puramente economiche - nonostante le imprese di quel comparto svolgano attività molto diversificate e in larga parte non essenziali. Questa mattina hanno scioperato anche i lavoratori della Alessio Tubie della Officine Vica, con adesioni altissime - sottolinea la Fiom - per protestare contro le decisioni aziendali di proseguire normalmente l'attività su produzioni che non sono essenziali. La Alcar e la Brugnago hanno deciso di sospendere le attività dopo la dichiarazione di sciopero della rsu. "Gli scioperi - spiega Edi Lazzi, segretario generale della Fiom Cgil di Torino - si inseriscono nel quadro della mobilitazione nazionale unitaria per ottenere modifiche al decreto e all'elenco dei codici Ateco contenuti nell'allegato 1 al Dpcm del 22 marzo 2020 che, cedendo alle pressioni di Confindustria, ha allargato i comparti e le produzioni 'essenziali' ben oltre il perimetro accettabile, continuando inutilmente ad esporre quei lavoratori al rischio di contagio. È da più di 10 giorni che sosteniamo la necessità di una sospensione produttiva per tutte le attività considerate non essenziali, bisogna farlo anche per fermare l'epidemia ed evitare in questo modo di congestionare gli ospedali".

Siulp, a Torino una mascherina ogni due agenti

Una sola mascherina può essere usata tra i due poliziotti in servizio di pattuglia di controllo del territorio durante un turno di 6 ore. Sembrerebbe una barzelletta se non fosse una grande tragedia": E' quanto denuncia a Torino il sindacato autonomo di polizia Siulp. "Il Questore di Torino - secondo la ricostruzione del sindacato - ha ordinato che solo uno dei due poliziotti di volante possa indossare la mascherina chirurgica. L'altro poliziotto ne resterà privo durante il tragitto ma potrà utilizzarla nel turno successivo al posto del suo collega. Soltanto qualora lo ritenesse necessario ma, in questo caso, solo con successiva relazione giustificativa potrà utilizzare la mascherina insieme al collega di pattuglia. Certo entrambi al bisogno potranno sempre usare l'altra mascherina FFP2/3 in dotazione, ma solo nei casi in cui gli operatori valutino se l'intervento possa prevedere potenziali rischi di contagio, con le implicite difficoltà, se indossarle o meno di fronte a soggetti asintomatici": Per il Siulp "la scelta del Questore di Torino, per quanto assolutamente inaccettabile da chiunque sia dotato di buon senso, è dettata da ragioni insormontabili. La polizia di Torino, ma più probabilmente tutte le forze dell'ordine, ad oggi, non sono dotate di Dpi e men che meno di mascherine a sufficienza. Una vera tragedia italiana".

Fratoianni, maglie Dpcm ancora larghe, rimediare

"Dopo l'annuncio è uscito il Dpcm che dispone una stretta ulteriore per contenere il contagio. Avevamo chiesto che si fermassero tutte le attività non essenziali. Per difendere la salute dei lavoratori e, con loro, quella di tutta la popolazione del nostro Paese. Il Decreto va in quella direzione ma le maglie sembrano ancora troppo larghe". Lo scrive su Facebook Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana-Leu. "Non è possibile fare scelte di questo tipo senza il consenso dei lavoratori e dei sindacati. Si può rimediare - conclude Fratoianni - Lo si faccia subito".

Appello Agroindustria, si scelga filiera locale

Sostenere la filiera agroalimentare italiana privilegiandola negli acquisti in queste settimane di stretta per l'emergenza Coronavirus. E' l'appello ai consumatori di Franco Biraghi, presidente della Commissione Regionale Agroindustria di Confindustria Piemonte. "Viviamo un momento particolarmente delicato. - sottolinea Biraghi - Oggi, a causa dell'emergenza Coronavirus, molti trasformatori e allevatori (in particolare della filiera del latte e della carne) lo fanno in perdita, senza alcun guadagno. Molti forse vorrebbero poter far leva sugli ammortizzatori sociali, come la cassa integrazione, per sopravvivere. Ma non possono farlo. E perché? Perché hanno un grande senso di responsabilità e del dovere che li obbliga a rimboccarsi le maniche e a continuare a lavorare, questo per dare un futuro a tutta la filiera del nostro agroalimentare, fiore all'occhiello nel mondo. Agricoltori, trasformatori, distributori: nelle ultime settimane ci siamo riscoperti anelli indispensabili che lavorano concatenati per mandare avanti un comparto che non ha eguali. I consumi sono crollati e tutti i componenti della filiera stanno lavorando in perdita, operando con estrema difficoltà per poter continuare ad assicurare ai consumatori i loro prodotti. Noi continueremo a garantirvi cibi sani, genuini. Siamo consapevoli di custodire le più preziose eccellenze food & wine che fanno grande il patrimonio agroalimentare della tradizione italiana e noi, per primi, vogliamo salvaguardarle continuando a lavorare".

Via i controlli termoscanner in market Lombardia

Sono partiti in alcune catene di supermercati in Lombardia i controlli all'ingresso con termoscanner per misurare la febbre ai clienti, come "raccomandato" dall'ordinanza regionale firmata sabato dal governatore Attilio Fontana. Davanti all'ingresso del supermercato Il Gigante a Sesto San Giovanni (Milano), da questa mattina l'addetto alla sicurezza misura la temperatura a chi sta per entrare. Da domani sarà la volta di tutti i supermercati Esselunga che si doteranno di termoscanner sia in Lombardia che in Piemonte, dato che anche il governatore Alberto Cirio ha previsto la stessa raccomandazione di Fontana per supermercati, farmacie e luoghi di lavoro.

Orlando, le carceri non diventino focolai

"Dobbiamo raccogliere le parole del presidente della Repubblica: dobbiamo grande attenzione alla condizione dei detenuti e delle persone che lavorano nelle carceri, per proteggere noi e loro. La situazione rischia di diventare pericolosa per loro e per noi, perché i penitenziari rischiano di divenire focolai" di diffusione del coronavirus. Lo ha detto a Rainews 24 il vicesegretario del Pd Andrea Orlando che ha rivolto un appello all'opposizione. "Nella conversione parlamentare del decreto - ha proseguito - valuteremo tutti i passaggi per assicurare il massimo della sicurezza per detenuti, per la polizia e penitenziaria e per noi. Voglio essere chiaro: un carcere sovra affollato è pericoloso: lasciamo perdere la discussione se bisogna essere indulgenti o severi; ora dobbiamo pensare a come evitare che carcere diventi un focolaio che contagi". Alla domanda se si debba ricorrere all'indulto, Orlando ha risposto negativamente: "Non credo, l'indulto ha anche una procedura complessa. Usiamo tutti gli strumenti flessibili assicurando l'esecuzione della pena. Mi rivolgo all' opposizione: ragioniamo con spirito nuovo. Non è derby tra chi vuole durezza e chi indulgenza, ora occorre evitare che il carcere diventi un focolaio".

Uncem, filiera legno ardere attività essenziale

La filiera della legna da ardere, della produzione di pellet e di analoghi combustibili "va considerata un'attività essenziale. Invece nell'allegato del Dpcm firmato ieri non è compreso il codice Ateco relativo al commercio al dettaglio di combustibile per uso domestico e per riscaldamento". E' l'osservazione che Marco Bussone, presidente nazionale d Uncem, l'unione dei comuni e delle comunità montane italiane, illustra in una lettera ai ministri dello Sviluppo Economico degli Affari Regionali e delle Politiche Agricole. "Moltissime famiglie, in particolare nelle aree montane, scrive Bussone - hanno il riscaldamento a legna; e in questi giorni di quarantena vi è una forte richiesta, in aumento. Inoltre, la stagione del taglio per i boschi cedui è nella fase finale con scadenze in Italia fra il 31marzo e il 30 aprile. Interrompere ora l'attività significa non avere legna nei magazzini nella prossima stagione.

Pd, ora il tavolo permanente con le parti sociali

"Era certamente necessario fermare tutte le attività produttive non essenziali per garantire la sicurezza dei lavoratori ed è bene che il governo abbia emanato un decreto di chiusura di tutte quelle attività che possono essere temporaneamente fermate. È altresì vero che è molto complicato sulla base dei codici Ateco definire una griglia precisa di quelle attività definite essenziali. Per questo riteniamo che il tavolo del governo con le parti sociali sia mantenuto in modo permanente". Lo dichiara in una nota il responsabile lavoro della segreteria nazionale Pd Marco Miccoli. "È necessario - aggiunge - gestire e monitorare quotidianamente la situazione per risolvere le criticità che si verranno a creare e per gestire anche la vicenda relativa al mantenimento degli standard di sicurezza dove le produzioni non subiranno il fermo. Il tavolo permanente può servire anche a rivedere l’elenco stipulato per apportare eventuali correzioni e miglioramenti. Questa situazione va gestita con la concertazione necessaria ed è fondamentale che il confronto tra le parti sociali ed il governo ora prosegua nei dicasteri competenti".

Conte, servono Eurobond o Fondo garanzia adeguato

"L'intera Europa dovrà fronteggiare una recessione, e questo pone pressione sulle finanze pubbliche di tutti i Paesi. Ma l'intervento poderoso della Banca centrale europea ha lanciato un messaggio chiaro ai mercati: l'euro non è in dubbio e gli sforzi dei Paesi nella lotta contro il coronavirus saranno protetti. Nessuno Stato membro si illuda di poter fare da solo. Occorre una risposta europea poderosa, efficace, immediata". Lo dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, intervistato da La Stampa, sottolineando che "con la sospensione del patto di stabilità" il governo può "pensare di nuovo a sostenere sanità, imprese e famiglie". "La Bce - prosegue - ha sicuramente messo in campo uno scudo protettivo, ora sta ai governi europei scendere in battaglia e difendere l'economia. Per vincerla al più presto, dobbiamo compiere il passo successivo con spirito di unità: costruire un'architettura finanziaria con al centro Eurobond a sostegno degli sforzi dei Paesi membri o comunque un Fondo di garanzia adeguato a tutelare la salute e l'economia europea".

Orlando, critiche Renzi? No a queste discussioni

"Non è il momento di questo tipo di discussione, quindi non commento questa dichiarazione". Così il vicesegretario del Pd Andrea Orlando a Rainew 24, a proposito delle critiche di Renzi a Conte sull'uso di Facebook sabato per annunciare i contenuti del Dpcm.

Marcucci, da domani Camere al lavoro

La notizia è che da martedì Camera e Senato saranno riuniti. Comicia l'iter del decreto Cura Italia in commissione Bilancio a Palazzo Madama, Salvini e Meloni dedichino il loro tempo a migliorare i provvedimenti per gli italiani, invece che a raccontare fake news. Il Parlamento fa il suo lavoro".Lo afferma il capogruppo dei senatori Pd Andrea Marcucci.

Sarà in Asia la produzione di Fca delle mascherine

E' in Asia - secondo quanto si apprende - lo stabilimento che Fca riconvertirà per la produzione di mascherine. La produzione, come ha spiegato l'ad Mike Manley nella lettera ai dipendenti, inizierà nelle prossime settimane con l'obiettivo di produrne un milione al mese. Saranno distribuite in tutto il mondo.

Ore 10

Orlando, disponibilità a correggere l'ultimo dpcm

"Chiediamo ai sindacati pieno senso di responsabilità, ma al governo chiediamo di tenere aperto il percorso. E' essenziale mantenere aperto il dialogo specie sul tema della sicurezza dei lavoratori". Così il vicesegretario del Pd Andrea Orlando a Rainews 24 a proposito delle polemiche sui settori produttivi che l'ultimo Dpcm prevede che rimangano aperti. "Credo che ci si sia resi conto - ha detto Orlando - - lavorando in concreto, che i cosiddetti servizi essenziali hanno agganci con settori che essenziali non solo. Per esempio la filiera alimentare ha filiere connessi, come quella degli imballaggi senza la quale non è possibile la commercializzazione. Se ci si è allargati oltre, è giusto riflettere e correggere il provvedimento". "Non possiamo che muoverci per approssimazione - ha sottolineato il vicesegretario del Pd - perché ci troviamo davanti a un fenomeno totalmente nuovo. Dobbiamo avere tutti grande flessibilità e disponibilità a correggere i provvedimenti. Lo abbiamo visto per le calamità, in cui spesso abbiamo avuto un decreto 1, un decreto 2, un decreto 3; qui è moltiplicato per cento. Serve disponibilità a correggere la mira".

Conte, informo l'opposizione, andrò in Parlamento

"Le misure restrittive introdotte ci costringono a modificare le nostre più consolidate abitudini di vita. Incidono sulle nostre libertà più amate. Stiamo vivendo un esperimento del tutto inedito nelle democrazie occidentali. Stiamo seguendo un percorso graduale e condiviso per resistere a questa emergenza, senza stravolgere i nostri valori, rispettando i nostri presidi democratici. Teniamo costantemente informate le forze di opposizione e in questi giorni sarò in Parlamento per riferire in dettaglio". Lo dice in un'intervista a La Stampa il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Quando finirà questa crisi? "È presto per dirlo. Questi saranno i giorni più difficili perché non abbiamo raggiunto la fase più acuta del contagio e i numeri cresceranno ancora. Siamo in attesa, nei prossimi giorni, degli effetti delle misure adottate", aggiunge il premier. "Lo avevo detto da subito che non si sarebbero visti nell'immediato". "Molto dipende dal comportamento responsabile di ciascuno di noi: se tutti, e ribadisco tutti, rispettiamo i divieti, se ognuno fa la propria parte, usciremo prima da questa prova difficilissima".

Conte, oggi distribuiamo 4 milioni di mascherine

"Nei giorni scorsi sono stati acquistati più di 6.500 respiratori e dalla prossima settimana arriveranno 120 milioni di mascherine, grazie all'incessante lavoro fatto all'estero. Solo in questa giornata (lunedì, ndr) distribuiremo 4 milioni di mascherine e 125 ventilatori. Decine di imprese italiane stanno riconvertendo le loro produzioni per rispondere all'emergenza, anche con il supporto dello Stato e delle risorse economiche inserite nel decreto Cura Italia. Il Paese sta rispondendo con tutta la sua forza. Ce la faremo". Lo dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in un'intervista a La Stampa.

Conte, ogni scelta è stata valutata con Fontana

"Con il governatore Fontana abbiamo collaborato fin dall'inizio, ogni decisione che abbiamo preso è stata valutata insieme, seguendo le indicazioni del comitato tecnico-scientifico. Stiamo facendo tutti degli sforzi straordinari". Lo dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in un'intervista a La Stampa. "Dall'inizio dell'emergenza sono aumentati del 50 per cento i posti letto di terapia intensiva su tutto il territorio nazionale, e di oltre il 70 per cento in Lombardia. E nei prossimi giorni aumenteranno ancora. Siamo al fianco dei milanesi, dei lombardi e di tutti coloro che lottano negli avamposti di questa durissima battaglia. E’ una battaglia che riguarda il Paese intero e che va combattuta da tutti, restando uniti", aggiunge.

Orlando, dall'Ue arrivino risorse, o bond o Mes

Dall'Europa l'Italia ha bisogno di "un piano di investimenti". Lo ha detto a Rainews 24 il vicesegretario del Pd Andrea Orlando. "Fino a qui - ha sottolineato Orlando - abbiamo avuto la copertura della Bce, è stato superato il patto di stabilità, ma noi non possiamo indebitarci oltre un certo segno, abbiamo bisogno di altre risorse. Discutiamo da dove prenderle, se dal Mes o con dei bond, ma questo problema oggi tocca l'Italia ma da qui a poche settimane toccherà il resto d'Europa".

Ficco (Uilm), la decisione di Fca speranza ed esempio

"Nella lettera di oggi con cui l'amministratore delegato di Fca, Mike Manley, comunica ai propri dipendenti di tutto il mondo la sospensione della produzione in tutti gli stabilimenti dell'Europa e del Nord America, si annuncia non solo lo sforzo di adottare ulteriori misure oltre quelle già intraprese a tutela della salute e della sicurezza dei dipendenti, ma anche l'intenzione di utilizzare l'ingegno e le competenze di Fca per aiutare la comunità, sostenendo la produzione di respiratori e mascherine. È una decisone che costituisce una speranza e che speriamo possa ispirare altre grandi imprese". E' il commento di Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore automotive. "Proprio in Italia, Fca è impegnata con Ferrari - aggiunge Ficco - ad aiutare Siare Engineering a raddoppiare la produzione di respiratori. Inoltre uno stabilimento asiatico sarà convertito alla produzione di mascherine facciali, con l'obiettivo di arrivare a produrre nelle prossime settimane oltre un milione di mascherine al mese, che saranno donate a soccorritori e operatori sanitari. Dobbiamo assolutamente utilizzare la fermata produttiva per dotarci delle risorse necessarie ad affrontare l'emergenza dal punto di vista sia sanitario sia economico, per cercare di scongiurare gli enormi costi umani di un collasso industriale. Grazie anche al fatto che ben presto le produrrà, auspichiamo che al rientro tutti i lavoratori di Fca possano ricevere mascherine di protezione. Ma più in generale mi preme rimarcare che l'impegno di Fca costituisce una speranza ed esprime un alto valore simbolico: è arrivato il momento difatti che le grandi forze globali uniscano i loro sforzi per sconfiggere l'epidemia Covid-19, che sta minacciano la sicurezza e le legittime aspirazioni della intera Umanità".

Coldiretti, strade deserte parte la sanificazione

Scatta l'offensiva antivirus con la distribuzione del disinfettante nelle strade quasi deserte nelle piccole e grandi città anche grazie ai trattori della Coldiretti. Dal Piemonte al Veneto, dal Lazio alla Toscana, dalla Puglia alla Campania sono stati messi a disposizione i mezzi agricoli degli agricoltori della Coldiretti per partecipare attivamente alla lotta al coronavirus. I trattori possono raggiungere anche le strade più strette e difficili, dove i mezzi industriali sono in difficoltà per le ridotte dimensioni delle carreggiate o per le pendenze dei tracciati stradali. Grazie all'uso di irroratori, nebulizzatori e atomizzatori, la Coldiretti ricorda che viene igienizzato il manto stradale con la più grande opera di bonifica della rete viaria. Si tratta di una mobilitazione che rafforza l'impegno degli agricoltori e contoterzisti in questo difficile momento di emergenza, dove a 740 mila aziende agricole è stato chiesto di continuare a lavorare per garantire le forniture alimentari alla popolazione nonostante problemi e difficoltà.

Fiom Asti, sciopero se non chiudono fabbriche

Fermare subito le attività lavorative che non costituiscono servizi essenziali. Lo chiedono Fim, Fiom e Uilm di Asti "ritenendo che le aziende che non appartengono strettamente a quei settori debbano prepararsi ad interrompere immediatamente la loro attività fino al 5 aprile e utilizzare la cassa integrazione prevista per l'emergenza covid-19". Nelle aziende dove non si riscontrerà tale disponibilità, i sindacati preparano lo sciopero generale il 23 e 24 marzo, indetto a livello nazionale.

Sciopero a Leonardo e altre aziende

Sono diverse le aziende nel settore aerospazio dove sono scattati oggi gli scioperi contro il decreto del Governo che avrebbe esteso le attività indispensabili rispetto a quanto concordato con il sindacato. Secondo quanto riporta la Fiom, hanno incrociato le braccia al momento i lavoratori di Leonardo, Ge Avio, Fata Logistic System, Lgs, Vitrociset, MBDA, DEMA, CAM e DAR.

Preioni; piemontesi straordinari, insieme si vince

"In uno dei momenti più difficili della storia del nostro Paese, prendiamo atto della straordinaria capacità di reagire di tutta la comunità piemontese. Tutti insieme stiamo facendo sistema, dimostrando una forza impressionante e positiva". Così il presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Alberto Preioni, che rimarca come "insieme si vince". "Si registrano un po' ovunque - sottolinea Preioni donazioni di aziende e di privati, gesti di solidarietà e atti di volontariato. Medici, infermieri e forze dell'ordine, protezione civile, sono tutti in prima linea per la tutela della nostra salute, e c sono imprese, alcune delle quali riconvertite ad hoc, che lavorano giorno e notte per produrre materiale sanitario". "Tante persone - aggiunge - stanno guarendo e rendono il domani un po' meno a tinte fosche. Nel fine settimana c'è stata la distribuzione di mascherine e dispositivi di protezione alle case di riposo e alle strutture per anziani, e grazie alle donazioni di 10 aziende piemontesi, i 4 laboratori Arpa regionali sono riusciti a produrre in soli 8 giorni ben 568 litri di liquido igienizzante per il personale sanitario. I reagenti per le analisi dei tamponi saranno prodotti in Piemonte, e ci saranno circa 1.100 risorse umane aggiuntive, tra medici, infermieri e Oss assunte dalle Asl del Piemonte". "In questo momento - ha ribadito Preioni - è necessario più che mai un lavoro sinergico tra enti, come se fossimo un unico corpo per combattere con efficacia il virus". "L'Unità di crisi della Regione - ha ricordato - ha finora distribuito alle Aziende sanitarie piemontesi 800 mila mascherine chirurgiche, 130 mila mascherine FFP2, 7.000 mascherine FFP3, 200 mila guanti monouso, 20 mila camici protettivi, 100 pompe siringa, 19 videolaringoscopi (su 55 acquistati), 10 mila occhiali di protezione, 30 mkila cuffie, 50 mila calzari. E Sono stati acquistati 5.000 sistemi caschi di respirazione". Quanto alle aziende che hanno dovuto sospendere la produzione, "non ci dimenticheremo di loro - ha assicurato Preioni, sottolineando l'impegno della Lega in tal senso - e faremo partire al più presto il Piano competitività, interamente convertito sull'emergenza Coronavirus per 600 milioni".

Tommasi, pronti a qualsiasi nuovo scenario

"Tornare a muoversi con una squadra in giro per l'Italia sarà una cosa progressiva, in quest'arco di tempo gli atleti ne potrebbero approfittare per ritrovare la forma. Speriamo possano tornare ad allenarsi nelle proprie città. Gli scenari con i quali si ripartirà possono cambiare, perché prima bisogna organizzare la chiusura della stagione agonistica". Così Damiano Tommasi, presidente dell'Aic, che è intervenuto a Radio Anch'io lo sport, su RadioRai -. "Nella prossima stagione si può partire a bocce ferme, così come possono esserci delle appendici di quella attuale - spiega l'ex centrocampista -. Sono tante le ipotesi. Sento parlare di slittamento delle Olimpiadi, che incidono sull'attività delle Federazioni; non so se si possono disputare partite durante le Olimpiadi. Sono questioni non ancora risolte, ipotesi. Penso che questa discussione ce la porteremo avanti per qualche mese. Dobbiamo essere pronti a qualsiasi evenienza".

Tommasi, giocare ad agosto sarebbe bella notizia

"Se si potesse tornare ad agosto sarebbe una notizia positiva": lo dice Damiano Tommasi, presidente dell'Assocalciatori intervenendo a Radio anch'io Sport, su Radio1, sull'emergenza coronavirus e lo stop ai campionati di calcio. "Giocare è quello che tutti vorremo fare - aggiunge il n.1 dell'Aic - Anche perché sarebbe un segnale che la situazione si è normalizzata. Tornare in campo avanti con la stagione comporta un intervento sui contratti dei giocatori che scadono a giugno e uno spostamento delle competizioni che rischiano di incidere sulla stagione 2020/21. Bisognerebbe riprogrammare tutto. Sarebbe un sogno tornare a giocare in estate. Le soluzioni vanno trovate nel contesto, mettendo da parte gli interessi personali". Tommasi ha risposto anche alla richiesta di taglio agli ingaggi: "Parlare degli stipendi dei calciatori è un segnale che testimonia di come non siamo allineati col resto del Paese. Si sta parlando delle mensilità di marzo, che scadono il 20 aprile, di una ripresa di cui non si sa ancora nulla, di danni che non sono ancora stati calcolati. Parlano fra di loro senza confrontarsi con i propri dipendenti. Questo è l'ultimo dei problemi nell'Assemblea di Lega in programma domani. Non sono così ottimista che ci si riesca ad allineare alla situazione del Paese".

D'Incà, l'opportunismo politico non aiuta

"C'è una curiosa differenza tra ciò che accade e si decide in modo collaborativo nelle riunioni dei Capigruppo, con i rappresentanti delle opposizioni, e ciò che, invece, viene narrato nei talk show. L'opportunismo politico, in questo momento, non è d'aiuto". Lo ha detto il ministro per i rapporti con il Parlamento Federico D'Incà a Radio24. "Le polemiche sulle attività parlamentari sono strumentali. C'è stata una seduta d'Aula alla Camera mercoledì scorso ed è intervenuta anche Giorgia Meloni. Nello stesso giorno al Senato c'è stata capigruppo di 4 ore per decidere il percorso dei 4 decreti sul coronavirus". Così il ministro per i rapporti con il Parlamento Federico D'Inca a Radio 24.

Locarni (Lega), vergognoso Sacco su Vercelli

"Trovo vergognose le dichiarazioni del consigliere regionale di Sean Sacco, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, il quale in un comunicato politico sembrerebbe affermare numeri molto lontani dalla realtà sui decessi avvenuti presso la casa di riposo di Vercelli". A riferirlo il segretario cittadino della Lega, Gian Carlo Locarni, a proposito dei numeri denunciati ieri dal pentastellato sulla struttura cittadina per anziani: secondo quanto riferito ieri dal consigliere, "alla casa di riposo di Vercelli sono morte tredici persone in meno di una settimana, molte delle quali con sintomi riconducibili al coronavirus". "Se come affermato dal nostro sindaco - dice Locarni - tali numeri non corrispondessero, mi aspetto non solo che costui faccia ammenda ma si scusi con l'intera cittadinanza vercellese. Sarebbe anche opportuno che chi avesse dato questi numeri in modo mendace si facesse un esame di coscienza: certe dichiarazioni fuori luogo, almeno così sembrerebbero, vanno non solo rispedite al mittente ma valutate se possano avere un proseguo legale"

Gimbe a Regioni, priorita' tamponi a operatori

La Fondazione GIMBE, alla luce degli ultimi dati sul contagio fra operatori sanitari, invita tutte le Regioni, sulla scia di quanto già deliberato in Emilia Romagna e Calabria, a mettere in priorità assoluta l'esecuzione di tamponi a tutti gli operatori sanitari, sia in ospedale, sia sul territorio, con particolare attenzione ai professionisti coinvolti nell'assistenza domiciliare e nelle residenze assistenziali assistite, oltre che in case di riposo. "Un mese dopo il caso 1 di Codogno - afferma Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE - i numeri dimostrano che abbiamo pagato molto caro il prezzo dell'impreparazione organizzativa e gestionale all'emergenza. Inoltre la mancanza di policy regionali univoche sull'esecuzione dei tamponi agli operatori sanitari, conseguente anche al timore di indebolire gli organici - spiega Cartabellotta - si è trasformata in un boomerang letale. Infatti, gli operatori sanitari infetti sono stati purtroppo i grandi e inconsapevoli protagonisti della diffusione del contagio in ospedali, residenze assistenziali e domicilio di pazienti".

Contagiati 4.824 operatori, doppio Cina

In Italia, secondo i dati Iss, dall'inizio dell'epidemia sono 4.824 i professionisti sanitari contagiati dal coronavirus, pari al 9% del totale delle persone contagiate, una percentuale più che doppia rispetto a quella cinese dello studio pubblicato su JAMA (3,8%). La fondazione Gimbe, teme che il dato sia ampiamente sottostimato. Chiede che i test vengano estesi a tutti i professionisti e operatori sanitari e che vegano forniti strumenti di protezione a chi è impegnato in prima linea contro l'emergenza.

Ore 9

Furlan, aggiunte le attività non indispensabili

Nel decreto del Governo di ieri sulla chiusura delle imprese per l'emergenza coronavirus sono state aggiunte tra quelle che possono restare aperte una serie di attività non indispensabili che rischiano di vanificare una scelta importante per il Paese. Lo ha detto la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan in una intervista ad Agorà secondo quanto riporta una nota della trasmissione. "Avevamo definito un canovaccio su cui muoverci con grande sofferenza da parte di tutti - ha detto - faccio la sindacalista da 40 anni, vi assicuro che non ho mai chiesto di chiudere un'impresa, anzi mi sono sempre battuta perché le imprese siano aperte. Ma qua si stratta di scegliere innanzitutto la vita dei cittadini. Abbiamo identificato tutto quello che è indispensabile. Durante il pomeriggio (di domenica ndr) si sono aggiunte tutta una serie di produzioni che di indispensabile non hanno proprio niente Rischiano di vanificare una scelta importante, vitale per tanti uomini e donne del Paese".

Landini, sciopero se manca la sicurezza sul lavoro

La Cgil chiede al Governo di modificare il decreto sulla chiusura della attività non essenziali in senso più restrittivo e minaccia lo sciopero ove non ci saranno le condizioni di sicurezza per i lavoratori. Lo ha detto in una intervista al Giornale Radio Rai, secondo quanto riporta una nota della trasmissione. "Sono state aggiunte, grazie alle pressioni di Confindustria - ha detto Landini secondo quanto riporta la nota - tutta una serie di attività che non rientrano tra quelle che devono essere ritenute essenziali. Noi diciamo che in questa fase deve venire prima la salute dei cittadini. Non proclameremo lo sciopero nei settori essenziali ma per dare un futuro al Paese. Noi abbiamo bisogno soprattutto che la paura che oggi c'è tra le persone non si trasformi in rabbia perché le persone rischiano di sentirsi di sole di fronte a una questione così importante. Al centro deve esserci la salute e la sicurezza. Chiediamo un incontro al Mise che ha il potere di modificare il decreto e le categorie produttive che vi rientrano perché ci metta mano".

Ore 8

Azzolina, sulla maturità soluzioni al vaglio

Sulla maturità "stiamo pensando a possibili soluzioni relative al momento in cui si ritornerà a scuola". Lo ha detto la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina a Tutti in classe, su Radio Rai 1. La maturità dovrà "tenere in considerazione cosa gli studenti hanno fatto in questo periodo di didattica a distanza e cosa non hanno fatto", ha aggiunto rispondendo alla mail di uno studente che diceva che in alcune materie la didattica a distanza nella sua scuola è stata attivata, in altre no. "Ci stiamo riflettendo, abbiamo già in mente possibili soluzioni che garantiscano agli studenti di fare un esame serio, giusto, in cui non si perda il sapore dell'esame ma devo tutelare gli studenti rispetto agli apprendimenti degli ultimi mesi. Tuttavia l'esame di Stato riguarda il percorso sviluppato in tutti i 5 anni di studio. Io devo tranquillizzare rispetto a quella parte di programma, da febbraio a giugno, e garantire un esame che sia reale, rispetto alla parte di programma non realizzata. Stessa cosa vale per gli studenti delle medie".
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