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14 Giugno 2018 - 16:28
Un'ora alla settimana di educazione alla cittadinanza nei piani di studio delle scuole di ogni ordine e grado, come materia autonoma e sottoposta a verifica: questo prevede la legge di iniziativa popolare depositata in Cassazione da una delegazione guidata dal sindaco di Firenze, Dario Nardella, che ne è stato il promotore e l'ha condivisa con l'Anci. Da oggi si avvia così la procedura di raccolta delle 50mila firme necessarie per consegnare la proposta al Parlamento.
La bozza prevede l'introduzione di un insegnamento autonomo, come ora aggiuntiva curriculare o, qualora non fosse possibile optare per un'ora in più, si prevede la rimodulazione degli orari delle discipline storico-filosofico e giuridiche. Sarà una commissione ministeriale ad hoc, che la legge chiede di instituire, a studiare come collocare la nuova materia nei piani di studio. Si parte dalla scuola dell'infanzia fino alle superiori, con l'educazione ambientale, la lotta allo spreco di risorse, l'educazione alla legalità, e nel corso negli anni si prevede lo studio della Costituzione, delle istituzioni dello Stato e dell'Unione Europea, degli elementi fondamentali di diritto.
A 60 anni dall'introduzione dell'educazione civica obbligatoria, voluta da Aldo Moro da ministro dell'Istruzione nel 1958, i sindaci ritengono di inserirsi in quel solco: fare della scuola un luogo dove far nascere e crescere il senso civico. "Assistiamo sempre più spesso a episodi di inciviltà, di incuria dei beni comuni e a problemi di convivenza. Una questione complessa che dipende anche dal fatto che è saltato quel patto sociale tra scuola, famiglia e istituzioni. Una legge è un punto da cui ripartire", dice Nardella, per il quale è anche un modo per ricordare Moro a 40 anni dalla morte.
"Quando la società arriva alla sanzione ha perso la sfida - aggiunge -. E trovo naturale che la proposta parta dai sindaci, senza bandiere di partiti, ma con la sola bandiera dell'Anci.
Ora - scherza - faremo i banchetti in spiaggia per raccogliere le firme".
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