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ROMA. Incendi da Sicilia a Amiata. Ma 7 Regioni non hanno aerei

ROMA. Incendi da Sicilia a Amiata. Ma 7 Regioni non hanno aerei

Paolo Gentiloni

Situazione critica sul monte Amiata, con un incendio che minaccia la centrale elettrica, e a Messina, dove le fiamme si sono pericolosamente avvicinate alle case. E ancora: unità di crisi riunita a Reggio Calabria per mettere a punto le misure far fronte ai roghi che stanno interessando decine di comuni della provincia e case evacuate nel Sulcis. Per il terzo giorno consecutivo la flotta aerea dello Stato è dovuta intervenire su oltre 20 incendi e ancora una volta, come ogni estate, l'Italia si trova a dover fare i conti con un fenomeno che, troppo spesso attribuito a cause naturali - come ad esempio le temperature torride di questi giorni combinate con l'assenza di precipitazioni da settimane - quasi sempre è invece provocato dai comportamenti dell'uomo e dalla scarsa cura del territorio. Una situazione che, quest'anno, è resa ancora più complessa da due fattori: un inverno senza piogge, tanto che i primi mesi del 2017 sono risultati i più difficili dal 2004 con un numero di incendi nettamente superiore alla media del periodo, e l'assenza, in ben sette Regioni, di una flotta propria. Abruzzo, Basilicata, Marche, Molise, Puglia, Sicilia e Umbria, ad oggi, non hanno infatti né un elicottero né un aereo per poter supportare le squadre di terra. E così devono sempre richiedere l'intervento della flotta area dello Stato, composta da 16 Canadair e 4 elicotteri SS64 Eriksson dei Vigili del Fuoco. Criticità che lo stesso premier Paolo Gentiloni, nelle Raccomandazioni inviate proprio alle Regioni in vista dell'apertura della campagna estiva antincendi, aveva evidenziato, tanto da definire l'intervento di Canadair ed elicotteri dello Stato un "concorso residuale e non primario" da mettere in campo "quando gli incendi risultano non più controllabili con i mezzi comunque messi in campo delle strutture regionali". Con il passaggio del Corpo Forestale ai Carabinieri, scriveva inoltre il presidente del Consiglio non più tardi di un mese fa, "si auspica" che le Regioni "abbiano provveduto a organizzare i propri sistemi regionali di antincendio boschivo, in termini di risorse umane e di mezzi terrestri ed aerei, nell'ottica della maggior efficienza possibile al fine di garantire adeguati livelli di risposta". Indicazione ad oggi disattesa, appunto, da un terzo delle Regioni italiane. Nelle Raccomandazioni Gentiloni indicava inoltre la necessità, per attuare la "migliore strategia d'intervento", di mettere in campo "un sistema di squadre per l'avvistamento/sorveglianza e lo spegnimento da terra, da distribuire secondo le caratteristiche del territorio e le previsioni giornaliere del pericolo incendi".
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