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02 Ottobre 2015 - 19:14
Beatrice Lorenzin
Non solo nuove norme mirate ad evitare gli sprechi nella Sanità: la priorità, oggi, è anche 'portare a casa' i nuovi Livelli essenziali di assistenza (Lea), ovvero le prestazioni erogate dal Servizio sanitario nazionale (Ssn) ai cittadini gratuitamente o pagando un ticket, attualmente ancora 'fermi' all'esame della Conferenza Stato-Regioni. Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, riaccende i riflettori su questo tema caldo affermando che, a conti rivisti, saranno necessari 900 mln per garantire i Lea nell'ambito della Legge di stabilità 2016. ''E' una priorità che i Lea - ha affermato il ministro nel corso di un'audizione in Commissione Sanità al Senato - vengano attuati con la legge di Stabilità 2016: il budget necessario calcolato è di circa 900 milioni ed è indispensabile che nel Fondo 2016 ci siano questi soldi per realizzare i Lea ed il nomenclatore delle protesi. Questo è un obiettivo da portare a casa''. Affermazioni, quelle della Lorenzin, che lasciano dunque intravedere la possibilità che il Fondo sanitario nazionale - che il premier Renzi ha quantificato in 111 miliardi per il 2016 contro i 110 del 2015 - possa lievitare, toccando così quota 112 miliardi. Intanto, resta l'opposizione delle Regioni che, cifre alla mano, contestano il fatto che il Fondo sanitario nazionale sia stato oggetto di un ''aumento'': secondo la prima versione del Patto per la Salute 2014-2016 infatti, hanno più volte ricordato, il Fondo per 2016 sarebbe dovuto essere pari a 115,3 mld, ma la cifra è stata poi abbassata a 113,4 mld. Secondo le Regioni, vi sarebbe dunque un taglio di 2 mld. Diversa la lettura dell'esecutivo, che sottolinea come il Fondo salga di fatto di 1 mld rispetto al 2015. La partita sarà definita appunto con la Legge di Stabilità, ma Lorenzin sembra intenzionata a sostenere con forza l'urgenza dell'attuazione dei nuovi Lea, aggiornati per la prima volta dall'entrata in vigore del decreto che li ha istituiti nel 2001.
Nella lista delle prestazioni erogate dal Ssn, come gia' annunciato dallo stesso ministro, dovrebbero 'entrare' tra l'altro i trattamenti per la fecondazione eterologa, ma anche le indagini cliniche per la diagnosi della celiachia e le cure per l'endometriosi, una malattia che solo in Italia colpisce oltre tre milioni di donne. Dovrebbero essere inclusi anche i trattamenti per la Bpco (la broncopneumopatia cronico ostruttiva, di cui soffrono circa 1,2 milioni di italiani), varie malattie croniche e patologie rare, oltre ai trattamenti di adroterapia oncologica (che curano i tumori mediante l'impiego di protoni e di ioni carbonio).
E in attesa dei nuovi Lea, il ministro ha intanto rassicurato oggi i cittadini in merito al decreto in preparazione per il 'taglio' degli esami inutili, ovvero inappropriati: ''In nessun caso le limitazioni introdotte con il provvedimento per l'appropriatezza delle prestazioni sanitarie sono un rischio per la salute dei cittadini. Per i cittadini - ha assicurato - non cambia nulla e le circa 200 prestazioni all'esame potranno comunque essere erogate''. Nessuna limitazione per le prestazioni salvavita, ha precisato, ma va ricordato che in Italia si fanno, ad esempio, 220mila risonanze inutili l'anno: si tratta di uno 'spreco', ha ammonito Lorenzin, ''pari a 40 mln di euro''.
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