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28 Agosto 2015 - 18:12
Da Piero Maso che nel 1991 a 19 anni uccise a bastonate i genitori e simulò un furto per darsi alla bella vita con l'eredità, a Erika e Omar, che nel 2001 uccisero a Novi Ligure la mamma e il fratellino di lei, fingendo poi che fossero entrati sconosciuti nel villino armati di coltelli, fino ai tanti casi di genitori che tolgono la vita ai figli e simulano tentativi di rapimento o di rapine finite male. Sono numerosi i casi di parenti che uccidono i congiunti e che inscenano aggressioni dovute a criminali, come è avvenuto in Sicilia, a Biancavilla (Catania) dove Vincenzina Ingrassia ha ucciso ieri nella loro villa il marito Alfio Longo e inscenato una rapina.
Questi alcuni precedenti: - Il 17 marzo 1988 nel quartiere Tiburtino a Roma, Elettra Mazza, 34 anni, uccide con una mannaia il proprio figlio di 18 giorni e confessa l'omicidio dopo aver inizialmente raccontato di aver aperto la porta a due uomini che volevano controllare il contatore del gas e che avrebbero ucciso il neonato.
- Il 16 aprile 1991 a Montecchia di Crosara (Verona) Pietro Maso, 19 anni, uccide con bastonate alla testa i genitori con l'aiuto di amici. I ragazzi volevano darsi alla bella vita con i soldi dell'eredità dei Maso. Dopo la strage i ragazzi avevano simulato un furto e trascorso la nottata in discoteca. - Il 21 febbraio 2011 a Novi Ligure (Alessandria) Erika De Nardo e Omar Favaro uccidono, con 96 coltellate, la mamma e il fratellino di Erika, Susy Cassini e Gianluca, di 11 anni. A dare l'allarme è la stessa Erika che racconta di essere riuscita a sfuggire a degli sconosciuti armati di coltello, entrati all'improvviso in casa. Tuttavia mentre è nella caserma dei carabinieri viene filmata mentre mima le coltellate e cerca di rassicurare il complice. - Il 7 gennaio 2013 a Montemurlo (Prato) una badante georgiana, Natia Tatarashvili, 24 anni, sgozza la sua datrice di lavoro, Cleofe Nizzi. Dopo l'omicidio, dovuto all'ennesima reprimenda dell'anziana, che scatena la rabbia della badante, la ventiquattrenne cerca di simulare una rapina, raccontando ai carabinieri di essere stata fuori casa due ore e cucendo alcuni preziosi suoi e dell'anziana all'interno del proprio cappotto, per nasconderli e fingere che fossero stati portati via dai malviventi. - Nei giorni scorsi, il 17 agosto, un giovane di Lucca, Andrea Gambino, 20 anni, sotto effetto di alcol e droga, colpisce il padre nel sonno, riducendolo in fin di vita ed ai carabinieri racconta che sono stati vittime di una rapina. La menzogna tuttavia non regge e il giovane presto confessa di aver aggredito il genitore con un casco per motociclista.
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