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ROMA. Province: Anci-Upi, accelerare su mobilità lavoratori

01 Aprile 2015 - 16:05

ROMA. Province: Anci-Upi, accelerare su mobilità lavoratori

Anci

"Accelerare sulla definizione dei numeri del personale delle Province e delle Città metropolitane da destinare ai processi di mobilità, per assicurare un percorso rapido che tuteli i dipendenti e garantisca la piena funzionalità degli enti e i servizi ai cittadini": lo scrivono Anci e Upi in una circolare inviata agli enti di area vasta. La circolare, sottolineano Anci e Upi, intende "facilitare il processo, estremamente complesso, mettendo a disposizione degli enti uno schema tipo di delibera, per ricostruire in modo sintetico le categorie e i profili del personale da ricollocare o da inserire nella nuova dotazione organica". Questa operazione, spiegano ancora le organizzazioni dei Comuni e delle Province, "è ancora più urgente dopo che ieri il Dipartimento della Funzione Pubblica, con una nota tecnica, ha chiarito proprio su richiesta di Anci e Upi alcuni degli aspetti controversi, specificando in particolare che Province e Città metropolitane non dovranno sostenere alcun costo nei processi di mobilità del proprio personale. Importante anche l'annuncio dell'arrivo, in tempi che Anci e Upi auspicano ridottissimi, dei due decreti ministeriali sui criteri di mobilità e sulle tabelle di equiparazione del trattamento economico del personale". In questa fase quindi, Anci e Upi, "al fine di tutelare i dipendenti e assicurarne un rapido ricollocamento, ritengono opportuno e urgente che le Province e le Città metropolitane procedano comunque alla rideterminazione delle loro dotazioni organiche, quantomeno per quanto riguarda le categorie e i profili professionali, definendo quali profili si ritengono essenziali allo svolgimento delle funzioni fondamentali - entro i limiti di spesa previsti dalla legge di stabilità - e quali profili devono essere destinati alle procedure di trasferimento verso le Regioni e gli enti locali o verso - conclude la circolare di Anci e Upi - altre amministrazioni pubbliche".
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