A sette giorni dal feroce delitto, la soluzione dell'omicidio della tabaccaia astigiana Maria Luisa Fassi, di cui oggi sono stati celebrati i funerali, sembra più vicina. Le centinaia di testimonianze raccolte dagli investigatori, la consultazione delle 'tracce elettroniche', i rilievi fatti dagli specialisti e la ricostruzione della vita della vittima, avrebbero dato un quadro preciso al procuratore Luciano Tarditi, titolare dell'inchiesta, ed ai carabinieri del comando provinciale di Asti. Per il momento sono solo ipotesi, non confermate, ma la parte più difficile della matassa sembra districata. Restano da effettuare alcuni riscontri - e da trovare l'arma del delitto, un coltello molto affilato - poi il caso potrebbe essere risolto. Oggi c'è stata forte commozione tra le centinaia di astigiani che hanno gremito la chiesa più importante della città, la Collegiata di San Secondo, o che sono rimasti sul sagrato, sotto il sole cocente, per dare l'ultimo saluto a Maria Luisa. C'erano tanto dolore e la stessa incredulità di sabato scorso, il giorno del delitto nella tabaccheria in corso Volta, per la morte di una persona molto conosciuta e stimata e per la ferocia dell' assassino, che ha colpito 45 volte la vittima, infierendo. Nell'omelia, il parroco, don Giuseppe Gallo, ha ricordato la di figura di Maria Luisa Fassi, "una persona splendida" ed ha elogiato il comportamento della sua famiglia: "Ha vissuto - ha sottolineato - con estrema riservatezza e fede il terribile momento, non mettendosi in piazza". Don Gallo ha rimbrottato i contestatori che due sere fa, alla "marcia per la sicurezza", avevano inveito contro il sindaco di Asti, Fabrizio Brignolo, invitandolo a dimettersi. "Quanta pena - ha detto il parroco - per chi si mette in piazza. Sono vili". Il marito della tabaccaia, Valter Vignale, ed i figli, Agnese, 20 anni, e Giacomo, 25, hanno seguito il rito funebre stringendosi la mano, vicino agli anziani genitori della vittima, Piero e Pina, fino a qualche anno fa titolari dell'unico ristorante stellato di Asti. Un lungo applauso ha accolto l'uscita dal feretro dal duomo astigiano. E gli astigiani sono tornati a casa ripensando alle parole di don Gallo, "Auguro all'assassino che si tolga dall' inferno che si è creato", e nella speranza di una rapida soluzione del caso. Oltre che la paura, il fatto che il feroce assassino sia ancora in libertà alimenta anche il disagio nella città, dove gli ultimi tre omicidi sono ancora irrisolti: oltre al delitto di Maria Luisa Fassi restano da chiudere le indagini sull'uccisione di un altro tabaccaio, Manuel Bacco, il 19 dicembre scorso, e di un camionista, colpito mortalmente a colpi di cric il 25 giugno. Oggi è stata giornata di lutto cittadino: bandiere a mezz'asta e saracinesche dei negozi abbassati per tutta la durata dei funerali.
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