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SETTIMO TORINESE. Giacobbe: “Nelle piazze e su Terrazza Archimede abbiamo vissuto dei momenti culturali magici”

SETTIMO TORINESE. Giacobbe: “Nelle piazze e su Terrazza Archimede  abbiamo vissuto dei momenti culturali magici”

Angelo Giacobbe e Romeo Grosso (foto Pistamiglio)

SETTIMO TORINESE. Angelo Giacobbe, uno dei nuovi gestori della Suoneria, traccia il bilancio della rassegna “La settima luna". Gli eventi sono piaciuti agli spettatori, in un momento ancora particolare dal punto di vista dell’emergenza sanitaria “L’esito della nostra esperienza della rassegna, che deve ancora conoscere l’ultimo episodio a settembre con Teresa De Sio, è stato favorevole. Lo dice l’entusiasmo del pubblico che, sempre numeroso, ci ha seguito comprendendo la validità non solo della linea artistica, ma anche sul piano complessivo, dell’organizzazione della comunicazione, ovvero di tutti gli aspetti necessari alla realizzazione della kermesse”.

Significativa da parte vostra la volontà di coinvolgere varie aree cittadine? Sì, abbiamo iniziato interessando l’isola pedonale di via Partigiani totalmente rivitalizzata in veste del tutto inedita per i concerti dei Modena City Ramblers e per il Tenco ascolta; successivamente la programmazione ha interessato la centralissima piazza della Libertà e ci siamo divertiti a portare concerti di rilievo con piccoli organici con solisti straordinari presso la terrazza della biblioteca Archimede. Ovunque è stato sempre sold out di presenze o quasi. Dalla notte beattlesiana con gli Abbey Road, alla festa swingante con Bandakadabra, arrivando poi all’evento del quarantennale con gli Avion Travel tra teatralità, poesia e finezze jazzistiche. Della terrazza Archimede ci rimarranno negli occhi e nelle orecchie alcuni momenti davvero unici e straordinari, quelli che ci hanno regalato musicisti come Saba Anglana con Fabio Barovero, Redi Haza con il suo trio, la viloncellista Daniela Savoldi, l’indimenticabile Paolo Angeli autore di una serata a dir poco sorprendente andando oltre il sold out. E poi Eugenio Finardi intervistato da Massimo Cotto, in una inaugurazione che ha portato vicino ad un nome storico della musica italiana”.

Siete riusciti a disegnare un buon viatico per la progettazione successiva, tra autunno e inverno questa volta nelle sale di Suoneria? “Siamo contenti di aver potuto tracciare una linea, dal fatto artistico a quello della comunicazione, passando attraverso la cura della sicurezza per pubblico ed artisti nonché dell’organizzazione logistica. Nel nostro percorso fondamentale è stato il lavoro sinergico con Fondazione ECM e con l’amministrazione comunale in tutte le sue varie componenti. A tutti coloro che hanno collaborato, agli artisti ed al pubblico va il nostro vivo ringraziamento, tanto più importante in una fase come questa di rinascita e riappropriazione di spazi e socialità”.

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