Storie di uomini che si intrecciano alla grande storia. Poteva essere questo il sottotitolo non scritto della seconda maratona letteraria organizzata venerdì scorso dal Consiglio di Biblioteca di Lanzo Torinese. Tre autori, tre volumi molto diversi tra di loro eppure uniti da un unico fil rouge: le biografie di personaggi più o meno importanti che hanno in qualche modo scritto il nostro passato e che stono state in qualche modo segnate dalla guerra. Per l’Alpino “Noto”, al secolo Giuseppe Bianco, raccontato dalla figlia Amalia attraverso le pagine autografe lasciate ai posteri, quella guerra è stata la seconda guerra mondiale con il suo immane carico di sangue e di sofferenza che si è riversato nella sua vita lasciando tracce indelebili. Per i ministri del Regno di Sardegna de Hauteville e Damiano di Priocca fu la Rivoluzione francese con tutti gli sconvolgimenti politici, economici e sociali che si portò dietro prima di finire essa stessa in debito d’ossigeno: a raccontare quel tempo, ancora una volta attraverso scritti, epistolari, sono due uomini che vissero da protagonisti pagine importanti della storia italiana preunitaria, eppure anche tra le loro righe emergono annotazioni che appartengono alla sfera privata emerse grazie al paziente lavoro di archivio di Giuseppe Caccherano. Ed è ancora la seconda guerra mondiale ad entrare nei ricordi di un grande autore della letteratura italiana come Mario Soldati, ricordato da un suo amico e intimo collaboratore: Pier Franco Quaglieni, attuale direttore del Centro Pannunzio di Torino che proprio Soldati contribuì a fondare nel 1968. La guerra, qui, rimane però in sottofondo: entra in alcuni dei grandi romanzi, indubbiamente, ma per un ottimista e amante della vita come Mario Soldati essa non fu che un passaggio. Lo ha ben evidenziato Quaglieni che di Soldati ha ricordato le grandi passioni: per la letteratura, certo, ma anche per il cinema, per la poesia e per l’enogastronomia. E tra il 1957 e il 1958, Soldati realizzò il primo reportage enogastronomico della Rai dal titolo “Viaggio nella valle del Po”. Fu proprio in questa occasione che Soldati, torinese di nascita e di formazione, venne a conoscere Lanzo e i suoi torcettini: si innamorò dell’una e degli altri tanto che a Lanzo sarebbe più volte tornato privatamente e spesso si sarebbe fatto portare il delizioso dolcetto lanzese dagli amici ed in primis da Quaglieni. Un aneddoto curioso, questo, che ha chiuso una serata culturale di alto profilo, molto partecipata dal pubblico che ha lungamente atteso la ripresa degli incontri con gli autori. Il prossimo appuntamento è per sabato 17 ottobre alle ore 16.30, sempre presso il LanzoIncontra che per dimensioni assicura il necessario distanziamento sociale tra gli spettatori. Si parlerà di montagna, anzi delle montagne, con Ada Brunazzi e Giancarla Pinaffo. A presto.
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