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Quando la musica diventa Natale

Il Concerto della Filarmonica Favriese e della Corale Armonia di Sparone torna il 23 dicembre: un appuntamento che unisce la comunità, rinnova le tradizioni e trasforma una serata in un piccolo miracolo condiviso

Quando la Musica diventa Natale.

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Il Concerto di Natale della Società Filarmonica Favriese, insieme alla Corale Armonia di Sparone, diretti rispettivamente dal Maestro Alberto Pecchenino e dal Maestro Bruno Costa Laia, non è soltanto un appuntamento musicale. È un ritorno a casa, un rito collettivo che non ha bisogno di clamore perché parla direttamente al cuore. In ogni comunità, il concerto natalizio è un respiro condiviso, un momento in cui ci si ritrova sotto la stessa luce per ascoltare melodie che da sempre accompagnano il mistero dell’Incarnazione.

Che il repertorio sia composto da canti tradizionali o da celebri inni natalizi, poco importa: ciò che conta è la gioia condivisa, l’abbraccio della comunità che si stringe per festeggiare e per sentire ancora vivo quel miracolo che, oggi come ieri, continua a vibrare. Famiglie, amici, generazioni intere si ritrovano accanto al Presepe, si siedono fianco a fianco, e nel silenzio che precede la prima nota riconoscono un senso di casa, di appartenenza, di gratitudine.

A Favria questo appuntamento non è solamente un evento culturale: è un tratto dell’anima collettiva. Il concerto di Natale è uno dei momenti più autentici e sinceri della comunità, privo di artifici e barriere, fatto di musica che sale e di cuori che si aprono. Perché, in fondo, la musica sa raccontare ciò che nessun discorso può dire. Un antico aforisma ucraino ricorda: “Dopo il silenzio, ciò che meglio descrive l’inesprimibile è la musica.” Ed è forse proprio qui la sua forza: nella capacità di rendere udibile ciò che non si vede.

La musica del Natale porta pace, speranza, bellezza. È un ponte tra cielo e terra, come ricordava Beethoven quando affermava che “la musica è una rivelazione, più alta di qualsiasi saggezza e di qualsiasi filosofia.” E quando le voci della Corale si intrecciano con i fiati della Filarmonica, nasce un dialogo che supera il tempo, un gesto di fraternità che unisce tutti. È un linguaggio universale che arriva dove le parole non bastano, un luogo in cui perfino l’infinito sembra trovare casa. “La musica più profonda è quella che si nasconde tra le note… tra una nota e l’altra c’è l’infinito,”ricordava Riccardo Muti parlando di Mozart. Ed è proprio in quel respiro tra un brano e l’altro che si percepisce un altrove che ci trascende e ci sostiene.

Il 23 dicembre, alle ore 21, nel Salone Polivalente di Favria, non si terrà soltanto un concerto: si rinnoverà un legame. Un invito ad amare, a donare, a rendere vivo il Natale ogni giorno. Perché, come scriveva Gianni Rodari, “Se ci diamo una mano i miracoli si faranno e il giorno di Natale durerà tutto l’anno.” E a volte quella mano tesa nasce proprio da una nota, da un coro, da un accordo che ci attraversa e ci cambia.

Lasciamoci, allora, attraversare. Lasciamoci toccare. Permettiamo alla musica di illuminare ciò che in noi chiede luce. Perché “il Natale è l’amore in azione. Ogni volta che amiamo, ogni volta che doniamo, è Natale.” E in questo concerto, come in ogni momento di vera bellezza, amore e dono si mescolano, trasformando una semplice serata in un piccolo miracolo destinato a durare ben oltre l’ultima nota.

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