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Casalborgone trasforma il suo borgo medievale in un viaggio nella Natività: nasce il primo percorso diffuso di presepi nel “Leu”

Installazioni artigianali, creatività collettiva e angoli segreti illuminano il centro storico fino al 6 gennaio: un progetto che unisce comunità e visitatori nella magia del Natale

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Casalborgone trasforma il suo borgo medievale in un viaggio nella Natività: nasce il primo percorso diffuso di presepi nel “Leu”

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A Casalborgone, quest’anno, il Natale ha il passo lento delle passeggiate tra vicoli antichi e il profumo delle tradizioni ritrovate. Per la prima volta, il centro storico — il suggestivo “Leu”, cuore medievale del paese — ospita un percorso diffuso di presepi realizzati dagli abitanti e dai bambini della scuola primaria. Un’iniziativa semplice, comunitaria, nata da una sollecitazione dell’amministrazione comunale e accolta con entusiasmo crescente da chi nel borgo vive ogni giorno e da chi ha deciso di raggiungerlo per lasciarsi sorprendere.

Il progetto, inaugurato il 6 dicembre durante il mercatino natalizio, sarà visitabile fino al 6 gennaio, trasformando Casalborgone in un piccolo museo a cielo aperto dedicato alla Natività, dove ogni scorcio diventa un invito alla meraviglia.

Le installazioni sono decine, tutte diverse, tutte capaci di raccontare un pezzo di storia personale o collettiva: presepi di legno appoggiati sui muretti, presepi all’ingresso della chiesa, miniature nascoste in angoli inattesi, opere realizzate con attaccapanni, con materiali di recupero, dentro valigie o persino bottiglie. Una creatività diffusa che testimonia come il Natale possa ancora essere un esercizio di collaborazione, di fantasia, di cura.

Per i residenti del Leu, questa iniziativa è molto più di un’allestimento natalizio: è un regalo di tempo, un risveglio del senso di appartenenza, la prova che un borgo può tornare protagonista se chi lo abita decide di diventare parte attiva del cambiamento. Le famiglie hanno lavorato insieme, i bambini hanno costruito i loro presepi in classe e poi li hanno visti prendere posto lungo il percorso, in un dialogo spontaneo tra generazioni.

Per i visitatori, invece, il percorso rappresenta un’esperienza rigenerante, un modo per rallentare e riscoprire lo stupore: entrare nel borgo e seguire la scia dei presepi diventa un invito a osservare, a scoprire, a lasciarsi guidare. Molti raccontano di avere trovato in questo itinerario un’occasione per vivere il Natale oltre lo shopping e gli impegni, avvicinandosi alla dimensione più intima e culturale della festa.

Il presepio, del resto, qui diventa anche un simbolo di rinascita del borgo: valorizza gli angoli nascosti, illumina le pietre antiche, restituisce un’identità condivisa a un luogo che rischia, come tanti centri storici, di diventare una cornice poco vissuta. Invece, in questo dicembre, il Leu è diventato un luogo vivo, attraversato, fotografato, raccontato.

Il percorso è libero e accessibile a tutti, senza orari e senza biglietto, pensato per essere un dono alla comunità e a chi arriva da fuori. Il successo dei primi giorni conferma che la formula funziona: famiglie, turisti, persone del territorio stanno già popolando il centro storico, attratte dalla qualità delle installazioni e dal fascino discreto del borgo.

Quello di Casalborgone non è solo un percorso di presepi: è un’idea di comunità che prende forma. È la dimostrazione che la valorizzazione dei borghi passa anche attraverso iniziative culturali leggere, partecipate, capaci di far parlare i luoghi. È una storia di Natale che comincia in un vicolo, cresce tra le mani degli abitanti e si completa negli occhi dei visitatori.

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