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A Ciriè un pomeriggio per ricordare il Natale in cui i soldati scelsero la pace

Un incontro pubblico per ricordare la tregua spontanea del Natale 1914, quando soldati francesi, tedeschi e inglesi scelsero l’umanità al posto della guerra.

A Ciriè un pomeriggio per ricordare il Natale in cui i soldati scelsero la pace

A Ciriè un pomeriggio per ricordare il Natale in cui i soldati scelsero la pace

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Sarà un viaggio nella memoria, ma soprattutto un monito per il presente, quello in programma sabato 13 dicembre alle 16.30 al Salone Bossetto della Società Operaia di Ciriè, in via Matteotti 16. Un appuntamento che riporta alla luce uno degli episodi più straordinari — e troppo spesso dimenticati — della Prima Guerra Mondiale: la fraternizzazione del Natale 1914, quando soldati francesi, tedeschi e inglesi, stremati dalla violenza del fronte occidentale, decisero spontaneamente di deporre le armi per qualche ora e riconoscersi semplicemente come esseri umani.

L’iniziativa è promossa dalla Società Operaia di Ciriè insieme al Centro di documentazione “Antonio Labriola” di Torino, che ne è l’organizzatore. Nel corso dell’incontro la vicenda verrà ricostruita attraverso documenti d’epoca, immagini originali e testimonianze, restituendo in modo fedele la portata storica di quella tregua non autorizzata che, per un attimo, scardinò la logica della guerra.

A guidare il pubblico dentro quella notte di oltre un secolo fa sarà Giuseppe Bonfratello, studioso del Centro Labriola, che illustrerà il contesto e le dinamiche che portarono i soldati dei tre eserciti a uscire spontaneamente dalle trincee, scambiarsi piccoli doni, cantare assieme e persino improvvisare brevi partite di calcio nel fango delle Fiandre. Un episodio che la stampa del tempo immortalò con stupore, e che ancora oggi continua a rappresentare un simbolo potente della capacità umana di opporsi all’odio.

Il racconto sarà accompagnato dalle letture dell’attore e regista Oliviero Corbetta, che darà voce ad alcune pagine scelte da “Niente di nuovo sul fronte occidentale” di Erich Maria Remarque, uno dei romanzi più alti e dolorosi sulla disumanizzazione della guerra. Le parole dello scrittore tedesco offriranno una cornice emotiva e letteraria al racconto storico, sottolineando la fragilità, la paura e il desiderio di vita che accomunavano tutti quei ragazzi mandati al massacro.

L’iniziativa vede l’adesione della sezione ANPI di Ciriè, della SPI CGIL locale e del Circolo ARCI SOCE, realtà del territorio che condividono l’impegno nella promozione della cultura della pace, della memoria e dei valori antifascisti.

Un incontro che non è solo rievocazione, ma occasione per interrogarsi sul presente. Perché quella notte della Vigilia di Natale 1914, quando uomini in uniforme scoprirono di non essere nemici ma simili, continua a ricordarci — con straordinaria semplicità — che anche nei momenti più bui esiste sempre uno spiraglio di umanità.

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