A Brusasco un viaggio nei simboli nascosti del Natale

L’appuntamento è fissato: sabato 13 dicembre 2025, alle 15.30, Brusasco ospita a Palazzo Ellena, in via Marconi 62, un incontro che promette di ribaltare l’idea consueta delle feste natalizie. Non l’ennesima celebrazione del folklore, ma un viaggio dentro ciò che, da secoli, tiene insieme l’immaginario europeo quando si accendono le luci di dicembre. A guidarlo sarà Salvatore Domolo, esperto di cultura floreale, antropologia e comunicazione, chiamato a raccontare come boschi, alberi e fiori siano diventati simboli, miti e riti che attraversano le generazioni.

Il tema, apparentemente semplice, diventa terreno fertile per interrogarsi su ciò che il Natale dice di noi: perché l’albero? Perché i fiori in pieno inverno? Perché una ritualità che sopravvive a mode, crisi e cambiamenti sociali? Domolo proverà a sciogliere queste domande partendo da ciò che appare quotidiano e, proprio per questo, non interrogato. Il bosco come archetipo, l’albero come ponte tra umano e sacro, il fiore come promessa di rinascita: elementi che tornano nelle narrazioni antiche e nelle pratiche moderne, a volte senza che ne riconosciamo l’origine.

L’incontro, promosso nel contesto delle attività culturali del territorio, offre l’occasione per recuperare significati che sembravano dispersi nel frastuono natalizio. E mentre molti si limitano agli addobbi, Brusasco sceglie di andare a fondo, ricordando che ogni gesto – dal collocare una stella in cima all’abete ai rami appesi sopra l’uscio – porta con sé strati di memoria collettiva. Capirli non è un esercizio erudito: è un modo per rimettere ordine nel nostro rapporto con il tempo, con la natura e con le tradizioni che, da millenni, resistono proprio perché continuano a parlarci.