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Bollengo

Caro signor G.

Lettera a Giorgio Gaber

Giorgio Gaber

Giorgio Gaber

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Messa in scena Ivana Ferri. Con Bruno Maria Ferraro. Testi e musiche di Giorgio Gaber e Sandro Luporini. Collaborazione musicale Gigi Venegoni. Direzione tecnica Massimiliano Bressan. Tecnico di compagnia Fabio Bonfante. Disegno luci Gianni De Matteis. Assistenza tecnica Db Sound Asti. Organizzazione Roberta Savian Francesca Gallo. Una produzione Tangram Teatro con il sostegno del Ministero della cultura e della Regione Piemonte. Un ringraziamento particolare alla Fondazione Giorgio Gaber di Milano

Caro sig. G è uno spettacolo. Ma in realtà è una lunga lettera scritta e cantata, indirizzata a Giorgio Gaber . Gaber ci manca. Ci manca la sua ironia, la sua capacità di leggere il mondo. Ci manca “il suo teatro”.
Quello che resta è un repertorio di oltre 300 monologhi e canzoni che sono la fotografia perfetta, acuta, intelligente delle contraddizioni e dei tic dell’italiano medio. Le parole di Gaber (e Luporini naturalmente) sono, a proposito di fotografia, immagini ad alta definizione che più ti avvicini, e più vedi dettagli, ci entri dentro e ti riconosci. E ridi, spesso con rabbia, di te stesso.
Caro Signor G rimette in gioco, su un palcoscenico teatrale canzoni e monologhi, mescola in un disegno unico gli interventi sulla sfera personale, quella dei sentimenti, con gli attacchi sul piano del costume e della politica. Porta in teatro un piccolo capolavoro come “La Parola Io” registrata in studio da Gaber che non ebbe il tempo di inserirla in uno dei suoi spettacoli teatrali.

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