Cerca

Cronaca

Lupo avvistato nei campi: vede un trattore e scappa (VIDEO)

E' stato ripreso pochi giorni fa a Fontanetto Po

Un lupo che si aggira nei campi alla periferia del paese. All’apparenza spaesato: vede arrivare un trattore, si ferma, lo osserva e se ne va.

Sta facendo il giro delle chat di whatsapp un video che mostra un lupo nel territorio di Fontanetto Po.

L’avvistamento è dei giorni scorsi e successivo a quello di metà gennaio in cui due lupi furono visti aggirarsi a Trino Vercellese, a pochi chilometri da Fontanetto, e a Morano sul Po, nell’area di Pobietto.

Sui social le segnalazioni si stanno moltiplicando.

Tornando dal babi ho incontrato un grosso lupo grigio sulla strada. Fate attenzione per chi va a piedi”, scrive un utente facebook il 21 febbraio scorso. 

900 lupi nelle Regioni Alpine: l'allarme di Coldiretti

Nel primo monitoraggio nazionale del lupo pubblicato nell'ambito del progetto Life WolfAlps EU, in sinergia con ISPRA, la popolazione di lupi stimata, a livello nazionale, è intorno ai 3.300 esemplari, 950 nelle regioni alpine e quasi 2.400 lungo il resto della penisola.

Sono oltre 900 i lupi presenti nelle Regioni Alpine, in particolare nelle zone del Piemonte, della Liguria e della Valle d'Aosta: numeri che hanno costretto, negli ultimi anni, alla chiusura di diverse imprese agricole. 

Solo qualche tempo fa è arrivata la denuncia di Coldiretti:

Si sta verificando un aumento esponenziale, fino al +165%, della popolazione lupi a livello nazionale rispetto agli ultimi anni – evidenziano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale -. I numeri sembrano confermare, quindi, che il lupo ormai non è più in pericolo, ma lo sono i nostri allevamenti di pecore, capre e vacche. Le Istituzioni devono definire un Piano nazionale che guardi a quello che hanno fatto altri Paesi UE, come Francia e Svizzera, per la difesa dal lupo, degli agricoltori e degli animali allevati. Il ritardo nell’affrontare il tema pregiudica la soluzione del problema dopo che i risultati dell’indagine hanno fornito elementi utili ad una revisione delle politiche di conservazione”.

Secondo la Regione Piemonte questi numeri sarebbero “insostenibili”, stando a quanto dichiarava nell’ultimo aggiornamento, “e che richiamano la necessità di un tempestivo intervento del governo”. 

Al lupo! Al lupo! Il vademecum dell'Ente Aree Protette del Po

Per approfondire il tema l’Ente di Gestione delle Aree Protette del Po piemontese ha diffuso un vademecum con i consigli utili. 

Eccolo.

L’espansione delle popolazioni di lupo in aree collinari e di pianura, più densamente abitate rispetto alle aree montane, determina l’aumento delle probabilità di avvistamento di lupi in contesti urbanizzati.

La “discesa” del lupo verso le zone collinari e le pianure è determinata dalla biologia della specie che conduce gli esemplari in dispersione alla ricerca di territori non colonizzati da altri branchi. Inoltre, i monitoraggi sulla presenza dei lupi hanno accertato il loro adattamento dal punto di vista alimentare a prede tipiche delle zone di pianura, come nutrie e lepri.

Occorre avere chiaro il concetto che la possibilità di avvistare un lupo presso un centro abitato non è sinonimo di pericolo.

I lupi, come la maggior parte degli animali selvatici, cercano di limitare l’incontro con l’uomo, muovendosi soprattutto di notte. Può capitare che si avvicinino agli insediamenti umani anche durante il giorno, in condizioni particolari - per esempio se il lupo è a sfavore di vento, ma sono episodi che non devono destare preoccupazione.

Prova ne sono gli appostamenti dei tecnici dell’Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese e di quanti studiano il lupo. Molto spesso, infatti, i ricercatori sono ripagati delle lunghe ore di attesa solo con un fugace avvistamento.

E’ tuttavia necessario adottare comportamenti che evitino che i lupi diventino confidenti nei confronti dell’uomo.

Il lupo confidente è un animale che, avendo perso la naturale diffidenza verso le persone, si avvicina ripetutamente senza mostrare reazioni di fuga o paura. 

La pratica di offrire cibo, in modo volontario ma anche involontario, lasciando rifiuti organici o cibo per animali domestici a disposizione dei selvatici, rafforza la perdita della diffidenza. E’ dunque un comportamento che deve essere evitato così da non creare l’interesse verso le case.

Anche la presenza di cani può attirare l’attenzione del lupo, che potrebbe considerarli come competitori, prede o potenziali partner.

Si distinguono diversi gradi di confidenza, che richiedono attenzione e modalità gestionali differenti.

Con un livello di confidenza alto, cioè nel caso in cui l’animale si avvicini a meno di 30 metri di distanza dalle persone, volontariamente e ripetutamente, e sembri manifestare interesse nei loro confronti, l’attenzione deve essere massima, per evitare che l’interazione sfoci in un comportamento aggressivo.

Per questo motivo, è fondamentale avvisare le autorità competenti, in caso di comportamenti confidenti o anomali da parte del lupo.

Troppo spesso, quando si parla di lupo, i media hanno utilizzato toni allarmistici soprattutto a seguito di episodi di predazione del bestiame.

Per ricondurre i rischi alla giusta dimensione, il progetto Life Wolfalps EU, che ha tra gli obiettivi il miglioramento della coesistenza fra il lupo e le persone che vivono e lavorano sul territorio, ha prodotto un pannello con le buone pratiche di comportamento in caso di avvistamento del lupo.

L’Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese è supporter, figura cioè tra gli oltre cento enti e associazioni che collaborano con il progetto perché ne condividono gli obiettivi, ma operano con budget e forze proprie.

Il progetto Life ha istituito le squadre locali di emergenza per la prevenzione degli attacchi da lupo (WPIU - Wolf Prevention Intervention Units) a supporto degli allevatori. In Piemonte, le unità di pronto intervento sono composte da personale degli Enti-Parco, della Città Metropolitana di Torino e dei Servizi Veterinari, da militari dell’arma dei Carabinieri Forestali, da agenti di Polizia provinciale. La funzione è quella di affiancare gli allevatori nella prevenzione degli attacchi attraverso l’attuazione di sistemi di prevenzione, nella pratica di accesso alle misure di indennizzo e nel corretto impiego dei cani da guardiania.

Il poster informativo, che può essere scaricato (CLICCA QUI) fornisce agli utenti alcuni consigli distinti in base al contesto di riferimento.

In contesti abitati/urbani:

Non lasciare fonti di cibo nei pressi delle abitazioni (organico, resti alimentari, cibo per animali domestici)
Tenere il cane, durante la notte, in un box o dentro casa
Non lasciare il cane libero di uscire da solo
Non avvicinare mai e per nessun motivo gli animali (vale per il lupo e per qualsiasi selvatico) né cercare di interferire con il loro comportamento
Non dare mai da mangiare al lupo e agli animali selvatici

In contesti naturali:

Portare il cane al guinzaglio e non lasciarlo libero di girare da solo
Nel caso in cui si osservino uno o più lupi da lontano, restare in silenzio e osservare senza interferire e non tentare di avvicinarsi

Nel caso di incontri in natura:

Se non siamo a nostro agio, basterà parlare a voce alta ed eventualmente agitare le braccia o battere le mani: il lupo nella maggior parte dei casi si allontanerà spontaneamente
Se non dovesse allontanarsi camminare lentamente, parlando

Nel caso di incontri in auto:

Come per ogni selvatico, è assolutamente vietato inseguire i lupi per girare un video o scattare foto
Non bisogna mai uscire dall’auto al fine di poterli osservare con tranquillità altrimenti fuggono subito

Nel caso in cui si notino comportamenti confidenti nel lupo è fondamentale segnalarlo alle autorità competenti:

112 Comando Carabinieri per la Tutela Forestale.

Per approfondimenti CLICCA QUI

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori