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Dal palco di "Io Canto" al Quirinale: l'incredibile storia di Sofia Tarantino (VIDEO)

La giovane cantante eporediese a 12 anni sogna in grande e intanto miete successi. Lo racconta nell'intervista esclusiva rilasciata al nostro giornale

A soli 12 anni, Sofia Tarantino è già un nome che risuona non solo ad Ivrea, sua città natale, ma in tutta Italia. Giovane, carismatica e piena di energia, Sofia ha catturato il cuore del pubblico attraverso il suo talento, la sua storia personale e un’umanità che va oltre l’età anagrafica.

La sua partecipazione a "Io Canto Generation", sotto la guida del celebre Gerry Scotti, l’ha portata fino alla finale, emozionando pubblico e giuria con interpretazioni straordinarie. Ma Sofia è molto più di una giovane promessa della musica: è un simbolo di solidarietà e speranza.

«La mia passione per la musica è nata presto», racconta Sofia con il sorriso di chi vive ogni momento intensamente. «Da piccola, cantavo e ballavo con mia mamma in salotto. Avevo costruito un microfono con un rotolo di carta Scottex e una pallina da tennis che avevo dipinto di viola, il mio colore preferito».

Questo gioco di bambina si è presto trasformato in qualcosa di più serio, grazie alla partecipazione allo Zecchino d’Oro, una tradizione di famiglia. La prima a credere in lei è stata la mamma, Elena, sua prima coach: «Anche se non sono mai passata alle selezioni finali, è stato importante per farmi innamorare ancora di più del canto».

L’esperienza da poco conclusa a "Io Canto Generation" è stata un trampolino di lancio per Sofia.

Cos'hai provato quando sei salita su un palco così importante?

«Ero terrorizzata: avevo le mani fredde, sudavo, tremavo. Ma poi ho cantato con Lola Ponce sulle note di The Rhythm is Magic e, grazie a lei, mi sono sciolta. È stata un’esperienza magica».

Quale delle canzoni che hai cantato in trasmissione era più nelle tue corde?

" Sicuramente "Glitter in Gold" di Rebecca Ferguson, eseguita in semifinale. Quella canzone mi calza come un vestito su misura. Amo il soul, è il genere in cui mi sento più a mio agio».

In finale, Sofia ha cantato "Strani Amori" di Laura Pausini, un brano che ha affrontato con grande impegno: «Non l’avevo mai cantata prima e inizialmente ero spaventata. Ma con l’aiuto della mia vocal coach, Erica Pea, e di mia mamma, ho trovato la mia voce». L’esibizione ha emozionato tutti, dimostrando ancora una volta il suo talento naturale.

La storia di Anzhelika: un gesto piccolo, un legame enorme

Non è solo la voce a rendere Sofia speciale. Nel 2022, in pieno conflitto in Ucraina, Sofia ha donato due giacche ad una raccolta fondi, inserendo in una tasca un biglietto con un messaggio di amicizia. «Non avrei mai immaginato che qualcuno l’avrebbe trovato», dice emozionata. Ma è successo: Anzhelika, una ragazza di Leopoli, ha trovato il biglietto e ha scritto a Sofia. Da lì è nata un’amicizia profonda.

L’anno successivo, Sofia e la sua famiglia hanno ospitato Anzhelika e sua madre a Ivrea.

Com'è stato l'incontro con Anzhelika?

«Abbiamo condiviso momenti indimenticabili. Abbiamo visitato la città, ma soprattutto ci siamo conosciute meglio. È un legame che porterò sempre nel cuore».

Questa storia di solidarietà e amicizia ha ispirato Sofia a scrivere una canzone durante un laboratorio di songwriting organizzato da Emergency. Il brano, intitolato Anzhelika, è stato presentato in un evento pubblico, con Anzhelika presente sul palco. «È stato uno dei momenti più emozionanti della mia vita. Vedere lei e il pubblico commossi mi ha fatto capire la forza della musica».

Il gesto di Sofia non è passato inosservato, arrivando fin al Quirinale. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella l’ha nominata Alfiere della Repubblica, un riconoscimento riservato a giovani che si distinguono per altruismo e dedizione. «Quando mia mamma mi ha dato la notizia, ho urlato di gioia. È un onore incredibile». La cerimonia di conferimento della benemerenza si terrà in primavera.

I talenti di questa effervescente dodicenne non si fermano al canto e alla solidarietà. Sofia è anche una gran sportiva, una nuotatrice agonista. Si allena nella squadra dei Nuotatori Canavesani e frequenta un corso di tuffi a Torino. «Mi alleno quattro volte a settimana. È impegnativo, ma adoro lo sport».

E i sogni?

«Mi piacerebbe diventare una cantante famosa. Vorrei anche partecipare alle prossimi Olimpiadi di Los Angeles nel 2028 come nuotatrice. Di professione, invece, vorrò fare il medico. Mi piace aiutare le persone".

E se dovessi scegliere tra questi tre sogni?

"Non voglio scegliere. Voglio fare tutto!».

Nonostante i successi e le ambizioni, Sofia rimane con i piedi per terra. «L’umiltà è la cosa più importante. Anche se dovessi diventare famosa, voglio rimanere la stessa di sempre».

Uno sguardo al futuro

Tra i prossimi impegni di Sofia c’è una manifestazione a Mantova, dove canterà brani come Adagio di Lara Fabian e Glitter in Gold. Ma c’è anche un sogno nel cassetto: «Vorrei cantare con Ultimo, il mio artista preferito. E magari, un giorno, aprire un suo concerto».

Con un talento così luminoso e un cuore così grande, Sofia Tarantino rappresenta il meglio delle nuove generazioni: una ragazza che canta per emozionare, vive per ispirare e sogna per superare ogni limite.

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