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Difendere le persone TRANS significa commettere un REATO: parola del candidato a sindaco

Carlo Bravi corre per la poltrona a primo cittadino di Ivrea: l'abbiamo incontrato al convegno negazionista di Settimo Torinese

Nessuno andrebbe mai in giro a difendere gli omicidi, gli spacciatori, i terroristi. E allora perché la sinistra radical chic difende le persone trans? D'altronde, si sa, si tratta pur sempre di individui che commettono un reato. Sì, stropicciatevi pure gli occhi, ricaricate la pagina, fate come Aldo Baglio che cerca di guardare correttamente un quadro al Museo di Arte Moderna: la frase la troverete qui, scritta per così com'è.

Potete fare come Aldo al Museo di arte moderna, la la frase la troverete sempre qui

E non ce la siamo mica inventata noi. L'abbiamo copiata dal candidato a sindaco a Ivrea del Popolo della Famiglia, Carlo Bravi. Bravi era presente al convegno di no vax di sabato scorso, dal titolo "Dalla pandemia alla guerra, tre anni di storia". Il convegno si è tenuto a Settimo Torinese.

Tutti liberi...

Intanto, una precisazione: "Non chiamateci no vax! No siamo free vax!". Insomma, secondo questa filosofia uno deve essere libero di vaccinarsi o meno. "Sono totalmente schierato sul fronte free vax - ci ha detto Bravi quando gliel'abbiamo chiesto -, ogni trattamento sanitario deve essere libero". Libertà per gli individui dunque! Tutti devono essere liberi di autodeterminarsi come credono!

Carlo Bravi

...o quasi

O meglio, quasi tutti... Le persone trans, cioè quelle che, per esempio, hanno un apparato riproduttore maschile ma si riconoscono nel genere "donna", ecco, quelle no. Bravi lo dice chiaramente: il loro obiettivo è il contrasto al "gender". In inglese gender significa semplicemente "genere", ma il popolo transfobico ha ben provveduto a ri-significare questa parola.

"Il contrasto al gender significa contrasto alla fluidità: il gender è quell'ideologia in base alla quale ogni persona può sentirsi libero di percepirsi maschio o femmina". E questo non va per niente bene. Perché? Non solo per ragioni etiche, ma anche per banale ottemperanza alla Legge: "Tu all'anagrafe come sei registrato? - argomntava Bravi - Ebbene, in base a come sei registrato io ti considero!".

Vasto programma

Per il tuo Comune di residenza sei uomo? E allora ti considero uomo! Che vuoi da me, prenditela con la funzionaria dell'ufficio anagrafe. Questo è l'unico atteggiamento consentito. Il resto, udite udite, è apologia di reato.

Eggià, perché quello che dice l'anagrafe è legge, mica uno può reinventarsi giorno dopo giorno come preferisce lui. "E sul programma non chiedete nulla?" ci ha domandato dopo l'intervista un membro dello staff di Bravi che durante l'intervista si è allenato in suggerimenti gestuali al candidato a sindaco, chiedendogli di guardare in camera o di accorciare il discorso.

No, sul programma non gli abbiamo chiesto nulla, anche perché l'antifona l'avevamo bella che capita.

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