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Scudetto al Napoli? Qui già si festeggia tra cori e striscioni (VIDEO)

Domani la squadra potrebbe vincere il campionato con sei giornate d'anticipo e nessuno frena l'entusiasmo

Siete scaramantici?

"Assolutamente no!".

E con questo spirito Ciriè, che in questi giorni sembra un quartiere di Napoli, ha già iniziato a festeggiare. E' una vigilia di attesa e speranza quella che si vive oggi al bar New Free Adam, tra via Fratelli Remmert e via Parco. Un punto di ritrovo per tutto il territorio.

"Non è un club ufficiale - spiega Enrico che, insieme a Francesco delle Cave, titolare del bar, ha già iniziato ad organizzare i festeggiamenti due mesi fa -, in città non c'è più da dieci anni. Ma di fatto è qui che si incontrano i tifosi di tutto il territorio. Arrivano anche da Volpiano, da Leini, da Chivasso. E pure da Torino".

Una festa organizzata in tutti i dettagli.

"Nulla è lasciato al caso - racconta Francesco -. A febbraio abbiamo iniziato a farci arrivare tutto l'occorrente".

Festoni, sciarpe, striscioni. Qui tutto arriva da Napoli spiegano gli organizzatori: "E' tutta roba originale". 

Per l'occasione il bar ha fatto fare pure le magliette: il cuore con il numero 3; il Vesuvio, la scritta FreeAdam, e poi sul retro "Me crereve ca murevo e stu' iuorno nunn' o' vedevo...".

Insomma è proprio vedo: qui la scaramanzia non sanno davvero dove sia di casa. La voglia di festeggiare scoppia nel petto di tutti.

Non succede, ma se succede...

"No, no, succede eccome! - rispondono tutti prontamente -. E se non è domani è la domenica dopo. Manca ancora un mese e mezzo. Domani potremmo vincere con 6 giornate di anticipo sulla fine del Campionato. E noi siamo pronti, prontissimi alla festa".

Di sicuro vincere proprio nella giornata del derby con la Salernitana avrebbe tutto un altro saporo ed è per questo che la voglia di festeggiare scaccia ogni altro pensiero.

"Se il Napoli vincerà e la Lazio perderà con l'Inter sarà fatta - raccontano -. Qui a vedere la partita domani ci saranno un migliaio di persone. Tutte pronte alla festa. Faremo un grande corteo per le vie del quartiere. Una festa pacifica. Una festa che sia per tutta la città. Vedete? non abbiamo messo solo le bandierine del Napoli, ma anche quella dell'Italia. La vittoria del campionato di Serie A di una squadra come il Napoli, deve essere una festa per tutti. Un momento di gioia e di allegria. Soltanto questo".

Se il tempo reggerà, verrà messo un maxi schermo fuori dal bar e tutti potranno assistere alla partita.

Oggi è tempo di attesa, di racconti e di ricordi.

Tutti ricordano benissimo quell'ultimo scudetto: 33 anni fa, 29 aprile 1990. Bastava un pareggio contro la Lazio al San Paolo, ma arrivò una vittoria per il Napoli di Maradona.

E c'è anche chi era lì: "Partimmo con due pullman. Parmigiane, lasagne e vino, che non mancavano mai. E poi acqua, tantissima acqua. Iniziò a piovere tantissimo. Ma la festa fu indimenticabile".

E poi il racconto di quella volta a Genova: "Quando Maradona fece gol - racconta Agostino, 72 anni, veterano della tifoseria di Ciriè - mi sentii male. Mi risvegliai nello spogliatoio dei giocatori. A visitarmi furono i medici della squadra. Andai via con in dosso solo le mutane e la coperta della squadra". Partono gli sfottò: "Se gli avessero fatto l'elettrocardiogramma sarebbe venuto fuori: Forza Napoli". E ancora: "Dall'ecografia, nel cuore trovarono il gol di Maradona".

C'è affetto e simpatia tra i tavolini di questo bar dove tutti si conoscono da una vita e l'amore per la squadra si trasmette di generazione in generazione.

"Siamo alla quarta generazione: ci sono i pronipoti ormai. Dai nonni, ai padri, ai figli, ai pronipoti".

Dai racconti fatti viene fuori tutta l'allegria che accompagna le trasferte.

"Una volta, a Firenze - racconta ancora Agostino - con noi venne un sardo che preparò il maialino per tutti".

E dove si mise a cucinarlo?

"In piazza, in mezzo alla strada. Che festa!". 

 

 

 

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