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22 Gennaio 2020 - 11:31
“Noi l’antenna non la vogliamo”. Aveva parlato così il sindaco Lorenzo Poletto nel mese di ottobre circostanziando in una delibera il suo “no” alla costruzione di un nuovo traliccio. Ebbene, oggi, l’azienda che aveva richiesto l’autorizzazione, la Wind, ha deciso di fare causa al Comune per chiedere l’annullamento di quella delibera. In questi ultimi anni le antenne e il loro posizionamento, sono diventate un snodo dirimente per i Comuni e gli stessi cittadini. Legambiente, infatti, anche nei comuni vicini, Banchette, Ivrea, Pavone, ha più volte sottolineato i “pericoli” derivanti da queste apparecchiature. Nello specifico, si sta parlando dell’installazione di nuovo impianto di telefonia cellulare in Via Tripoli, con una richiesta arrivata dalla Wind Tre.
“Il Piano Regolatore Comunale vigente - spiegava il sindaco Lorenzo Poletto qualche mese fa - individua nella zona dove è prevista l’installazione dell’antenna la destinazione a ad Aree per Usi Pubblici e di Interesse Pubblico, per verde, Gioco Sport, e che pertanto con la realizzazione di tale impianto verrebbe compromessa la realizzazione futura di un eventuale parco giochi in tale zona. Il Regolamento Comunale per la localizzazione degli impianti radioelettrici, ed in particolare l’art. 6 vieta nelle aree sensibili l’installazione di tali impianti. La costruzione di un eventuale parco giochi nell’area verrebbe preclusa autorizzando tale struttura”. L’amministrazione, poi, spiegava come esistessero già apparecchiature simili sul territorio, a distanza piuttosto ravvicinata. “A 150 metri esiste già una struttura di antenna per impianti di telefonia e pertanto la stessa potrebbe essere utilizzata a supporto di questa nuova antenna, evitando nuove palificazioni sul territorio”. Il traliccio, poi, non rispetterebbe i dettami dello strumento normativo dell’amministrazione. “Nella zona dove è richiesto l’impianto sono presenti abitazioni di modeste dimensioni di altezza pari a 6 metri, dove lo strumento urbanistico prevede altezze massime di 10 metri, e tale struttura, l’antenna, sarebbe emergente di oltre 20 metri dalle stesse”. In ragione di tutto questo l’amministrazione aveva deciso di non concedere l’autorizzazione rispetto alla realizzazione della nuova antenna. L’area, infatti, continuerà ad essere ad “uso pubblico”, quindi inutilizzabile per chi vuole posizionare un traliccio.
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