FABIO ROSSO

La stazza è la stessa. Il piede mancino anche. Così come il ruolo. Fabio Rosso è da considerare il Bobo Vieri dei campionati dilettantistici. Un fisico da corazziere che ingloba tutti i palloni che gli forniscono i compagni e per gli avversari sradicarglielo non è certo un’impresa semplice. Il cannoniere del La Chivasso, nato a Settimo Torinese nel 1989, segna a raffica con la Juniores e nel 2007 inizia a frequentare la prima squadra praticamente ogni domenica. L’esplosione arriva nella stagione 2009/2010 con l’approdo di Luca Falciani in panchina. Rosso non si toglie più di dosso la maglia numero undici e inizia a segnare a raffica in coppia con Edi Ndoci trascinando la squadra nei primissimi posti della classifica. In quell’anno il Chivasso lotta con Caselle e Virtus Saluggese per il primato e chiude al secondo posto. Il sogno della Promozione svanisce ai playoff con il Pont Donnaz, ma i biancorossi vengono ripescati. Nella serie superiore i 14 gol di Rosso (a cui va ad aggiungersene un altro nello spareggio con il San Carlo per disputare i playout) non bastano a centrare la salvezza. L’anno successivo è condizionato da un infortunio, ma il Chivasso riesce comunque a raggiungere i playoff dove perde la gara decisiva con il Cossato. Proprio il Cossato il futuro di Rosso che nell’estate del 2012 approda in terra biellese tornando così a giocare in Promozione. Per lui sono 12 le reti che sono utili a raggiungere l’obiettivo salvezza. Nel 2013 torna a vestire la maglia biancorossa e spesso e volentieri sul suo braccio sinistro c’è anche la fascia di capitano. Con 10 centri contribuisce alla storica cavalcata che porta al tanto sospirato ritorno in Promozione. Di Rosso si può apprezzare anche la generosità: Rocco Barbaro ha vinto la classifica dei cannonieri anche grazie al suo contributo. Con 6 reti in questo avvio di stagione il bomber settimese ha tenuto a galla i suoi compagni in questa difficoltosa prima parte di torneo. I suoi gol serviranno davvero come il pane per arrivare alla salvezza.